Condono edilizio: è demolizione in caso di dichiarazioni mendaci
La Corte di Cassazione si esprime sul rigetto ad una domanda di revoca di un ordine di demolizione precedente una istanza condono edilizio
La presentazione dell'istanza di ottenimento di sanatoria edilizia tramite condono è condizione sufficiente per la revoca di un ordine di demolizione disposto dal giudice dell'esecuzione?
Condono edilizio e demolizione: interviene la Cassazione
La domanda è interessante e, come spesso accade quando si parla di interventi edilizi senza titolo, soggetta a diverse risposte frutto di una accurata analisi fattuale. Come avviene con la sentenza 19 gennaio 2022, n. 2225 emessa dalla Corte di Cassazione su un caso molto particolare.
Siamo di fronte alla decisione del Tribunale di confermare l'ordinanza di demolizione emessa, nonostante la presentazione di una istanza di concessione edilizia in sanatoria ai sensi della Legge n. 724 del 1994 (secondo condono edilizio).
Nel valutare il caso di specie, gli ermellini hanno rilevato che il Tribunale aveva dato atto dell'impossibilità di tenere conto della domanda di sanatoria presentata e presente agli atti, sul rilievo della "indicazione mendace dell'epoca del completamento dei lavori abusivi".
Sanatoria edilizia e ordine di demolizione
Una giurisprudenza consolidata ha rilevato due distinti casi:
- ordine di demolizione emesso nonostante un'istanza di sanatoria edilizia in corso;
- ordine di demolizione emesso prima della richiesta di sanatoria.
Nel primo caso l'ordinanza di demolizione è illegittima e va ritirata. Nel secondo caso, è compito del Tribunale verificare possibilità e tempistiche per la conclusione dell'istanza di sanatoria.
Nel caso di specie, il Tribunale ha rilevato delle dichiarazioni mendaci circa la data di realizzazione dell'opera abusiva e per questo motivo ha confermato l'ordine di demolizione.
Documenti Allegati
Sentenza Corte di Cassazione 19 gennaio 2022, n. 2225