Caro bollette: per ANACI il Governo deve ridurre e dilazionare i pagamenti
Appello del Presidente dell’Associazione Amministratori Condomini: gli aumenti hanno messo in ginocchio le fasce più deboli
Energia, quanto mi costi. I temuti rincari in bolletta sono arrivati e la situazione preoccupa non poco anche ANACI, l’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari.
ANACI: caro bollette è insostenibile per famiglie e condomini
Lo conferma la nota a firma di Francesco Burrelli, Presidente di ANACI, in cui si chiede urgentemente al Governo di mitigare gli effetti del caro bollette e di consentire di dilazionare i loro pagamenti. Dichiara Burrelli: “Le famiglie italiane non possono farcela ed i condomini da questo punto di vista sono uno specchio purtroppo illuminante di quanto sta accadendo all’interno delle case”.
Il rischio è che il caro bollette si trasformi in un dramma economico e sociale in tutto il Paese. “Nei condomini abitano spesso persone meno abbienti, senza grandi redditi, noi lo sappiamo, così come sappiamo che il costo doppio delle bollette, se non ancora di più, metterà molti in ginocchio. Nei condomini vivono pensionati, speso soli, che hanno già difficoltà ad arrivare alla fine del mese con al loro pensione, difficoltà che incontrano tante famiglia monoreddito”.
Calmierare le bollette e razionalizzare le spese
La proposta di ANACI, che si propone in prima linea nella tutela dei bisogni delle famiglie, è quella di calmierare le bollette. “Gas ed energia elettrica incidono profondamente sulla vita condominiale, ne abbiamo testimonianza giornaliera. I cittadini è giusto che paghino in percentuale a quanto possono, perché, semplicemente, non riescono a reggere l’urto di questi aumenti. Il governo studi strategie urgenti e piani strutturali, affinché trovi soluzioni percorribili che possano garantire al meglio come razionalizzare queste spese, anche consentendo una adeguata e necessaria rateizzazione dei pagamenti”.
Il Presidente Burrelli sottolinea il rischio concreto che saltino i servizi primari all’interno delle abitazioni e negli stessi condomini. “Immaginate le luci delle scale, androni, cortili o quelli al di fuori degli edifici che evitano di stare al buio, tanto per fare un esempio, garantendo almeno un livello di sicurezza minima, specie nelle zone più pericolose delle città. Si pensi ai cancelli elettrici, si pensi ai tutti i servizi essenziali che ci permettono una vita normale dentro le nostre case. Certo, si farà più attenzione a tenere meno le luci accese, a ridurre le ore di accensione dei riscaldamenti ma tutto questo non può bastare. L’emergenza va ben al di là di un comportamento da austerity dei cittadini. Chiediamo che il Presidente del Consiglio Draghi intervenga con il suo governo per sostenere le famiglie che non possono pagare cifre così elevate. Il rischio di un allarme sociale esiste, la popolazione, già stremata dalla pandemia, si trova ora a dover fare i conti con una nuova emergenza, ugualmente preoccupante, di carattere economico”.