DDL Concorrenza e affidamenti in-house, per ANAC va modificato
L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha presentato le proprie osservazioni e proposte emendative al disegno di legge in discussione al Senato
L'Autorità Nazionale Anticorruzione è intervenuta, in qualità di Autorità della concorrenza nei contratti pubblici, sul disegno di legge recante la “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021”, collegato alla manovra di finanza pubblica ai sensi dell’art. 128-bis del Regolamento (A.S. 2469), attualmente al vaglio della X Commissione permanente del Senato della Repubblica. Se da una parte ANAC ha espresso piena condivisione delle riforme che il disegno di legge intende introdurre, in relazione agli obiettivi perseguiti di maggiore concorrenzialità, trasparenza e qualità dei servizi nell'interesse del mercato e dell'utenza, allo stesso tempo ha espresso alcune osservazioni e proposte emendative. Vediamone i dettagli.
DDL Concorrenza: le modifiche proposte da ANAC
L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha preliminarmente ricordato che la legge, in conformità con l'art. 7, comma 1, della Iegge 23 luglio 2009, n. 99, persegue le seguenti finalità:
- a) promuovere Io sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l'accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni, tenendo in adeguata considerazione gli obiettivi di politica sociale connessi alla tutela dell'occupazione, nel quadro dei principi dell’Unione europea, nonché di contribuire al rafforzamento della giustizia sociale, di migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi pubblici e di potenziare la tutela dell'ambiente e il diritto alla salute dei cittadini;
- b) rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo o amministrativo, all’apertura dei mercati;
- c) garantire la tutela dei consumatori.
In linea con gli obiettivi stabiliti nel disegno di Iegge, per quanto rientrante nelle proprie competenze, l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha quindi presentato alla Commissione alcune considerazioni e proposte emendative inerenti i seguenti temi:
- apertura alla concorrenza delle concessioni di beni pubblici e delle concessioni di aree demaniali portuali;
- riordino della disciplina dei servizi pubblici locali sotto il profilo dell'affidamento degli stessi in autoproduzione e attraverso procedure di gara ad evidenza pubblica;
- regime di accreditamento e convenzionamento delle strutture sanitarie private destinatarie di finanziamenti pubblici;
- obblighi di pubblicazione da parte di queste strutture a tutela della trasparenza dei bilanci e degli aspetti qualitativi e quantitativi dei servizi erogati;
- selezione della dirigenza sanitaria;
- definizione del prezzo dei farmaci;
- nomine nelle autorità amministrative indipendenti.
Servizi pubblici locali: meno affidamenti in-house o più trasparenza
Secondo ANAC, per favorire maggiore concorrenza anche nei servizi pubblici che vengono gestiti dalle municipalizzate, è necessario indicare con chiarezza nel disegno di legge che, prima di ricorrere ad assegnazioni di appalti e concessioni in-house, le stazioni appaltanti devono fornire e rendere pubbliche, con precise motivazioni di convenienza economica e sociale le ragioni che portano a scegliere l’in-house, invece della gara.
Ricordando che attualmente il ricorso all’in-house porta gli enti locali ad assegnare in affidamento diretto fino al 93% degli affidamenti, l’Autorità propone di motivare in modo chiaro il ricorso a società in-house entro trenta giorni prima dell’affidamento. In tale lasso di tempo sarà possibile valutare l’adeguatezza delle ragioni delle amministrazioni ed eventualmente impugnare il ricorso all’in-house. Inoltre tali affidamenti dovrebbero confluire nella banca dati nazionale dei contratti pubblici dell’Anac, aumentando la trasparenza nell’operato delle amministrazioni.
Come ha sottolineato il presidente di Anac, Giuseppe Busia, in questo senso la norma va rafforzata e messa a sistema, facendo sì che gli affidamenti in questo settore così importante e delicato per l’economia e per offrire i migliori servizi possibili agli utenti siano fatti in modo conveniente, per evitare danni e perdite.
Concessioni demaniali e codice degli appalti
ANAC è entrata anche nel merito delle concessioni: come spiega Busia, se un concessionario realizza un’opera che diventa demanio, allora va applicato il codice degli appalti. Esso va in generale applicato di più, quale norma generale di concorrenza. Anche in questo caso va garantita maggiore trasparenza, con la comunicazione da parte delle PA dei beni in loro possesso, della loro distribuzione e del loro utilizzo.
Concorrenza sui prezzi dei farmaci
Maggiore concorrenza auspicata anche nel settore dei farmaci. In questo ambito ANAC già verifica i prezzi di riferimento di beni e servizi, oltre che per alcuni principi attivi, evitando alle amministrazioni di dover fare ricerche di mercato. La richiesta dell’Autorità è di applicare il criterio del prezzo di riferimento elaborato proprio da Anac, garantendo così importanti risparmi alle aziende sanitarie.
Incompatibilità incarichi responsabili sanitari
Infine, sempre in ambito sanitario, ANAC chiede l’estensione dell’incompatibilità attualmente in vigore solo per i direttori generali, i direttori amministrativi e i direttori sanitari, anche per tutti i responsabili delle strutture sanitarie. In questo modo si eviterebbero conflitti di interessi, come nei casi di chi ha ricoperto incarichi politici o li ricopre contestualmente. Sul punto, Busia ha specificato che il merito deve essere l’unico elemento che spinge ad individuare queste figure, in ambito sanitario e in tutta la pubblica amministrazione.
Documenti Allegati
Osservazioni ANAC al DDL