Fondo rotativo per la progettazione: la richiesta dei tecnici
Con una nota della RPT si sottolinea il rischio di vanificare l’attuazione del Pnrr in assenza di figure adeguate nelle PA
Da più parti si parla del rischio che i programmi previsti dal PNRR non vengano attuati, non solo per la carenza di risorse, ma anche per la mancanza di capacità progettuale che caratterizza le Pubbliche Amministrazioni. Un problema sollevato adesso dalla RPT che invoca la creazione di un fondo rotativo a risoluzione del problema.
Attuazione PNRR: per RPT è necessario fondo rotativo
Per farlo, la Rete Professioni Tecniche ha ricordato i contenuti della Circolare n. 4 del 18 gennaio 2022 del MEF recante “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – art. 1, co. 1, D.L. 80/2021 – Indicazioni attuative”, già messa in evidenza dall’Osservatorio bandi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
Essa permette alle stazioni appaltanti di procedere ad assunzioni a tempo determinato anche di soggetti deputati all’espletamento delle seguenti attività: incarichi di progettazione, servizi di direzione lavori, servizi di ingegneria e architettura; collaudo tecnico-amministrativo; incarichi per indagini geologiche e sismiche, incarichi per le operazioni di bonifica archeologica; incarichi di commissioni giudicatrici e altre attività tecnico-operative strettamente finalizzate alla realizzazione dei singoli progetti finanziati dal Pnrr.
RPT: assunzioni a tempo determinato dalle SA sono illegittime
Secondo RPT l’atto è illegittimo e lo ha rappresentato con una nota inviata allo stesso MEF e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, facendo notare come la circolare è in contrasto con il dispositivo di cui all’art. 157, co. 3, D. Lgs. 50/2016 (Codice dei Contratti Pubblici), che vieta l'affidamento di attività di progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, collaudo, indagine e attività di supporto per mezzo di contratti a tempo determinato o altre procedure diverse da quelle previste dal codice stesso.
Inoltre, la Rete non ritiene legittimo per le stazioni appaltati fissare un tetto alle spese tecniche per le quali c’è l’obbligo di applicare il D.M. Giustizia 17 giugno 2016: in questo modo, la disposizione contenuta nella circolare rischia di essere una pesante misura a danno dell’intera categoria dei liberi professionisti poiché, nell’attuazione delle misure del Pnrr, rischia di mortificare l’attività di progettazione.
Le proposte della Rete Professioni Tecniche
Proprio per questo, nel dialogo continuo con il Ministero della Pubblica Amministrazione, la RPT ha fatto due importanti richieste:
- procedere ad un ulteriore avviso di chiarimenti, che possa fugare ogni dubbio ed evitare eventuali futuri risvolti contenziosi;
- approvare un fondo rotativo per le stazioni appaltanti, al fine di finanziarne le attività di progettazione.