ANCI: bisogna accelerare la riforma del Codice degli Appalti
Secondo il vicepresidente Federico Pizzarotti è necessario portare a regime tutte le deroghe e semplificazioni già approvate
Continuano le audizioni alla Camera nell’ambito dell’esame della delega al Governo in materia di contratti pubblici, e questa volta è stato il turno di Federico Pizzarotti, vicepresidente ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e sindaco di Parma, che è intervenuto sottolineando come sia necessario accelerare l’entrata in vigore di una disciplina innovativa, semplificatoria e coerente con il diritto comunitario in materia di appalti e concessioni, portando a regime tutte le deroghe e semplificazioni già approvate.
Riforma Codice dei Contratti: l'audizione ANCI alla Camera
Pizzarotti reputa infatti importante l'introduzione di un unico regolamento attuativo già previsto dal Codice vigente per “garantire la corretta applicazione dei decreti delegati”, sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, tema ancor più di attualità, a seguito della pubblicazione delle linee Guida Anac lo scorso 30 marzo. Sul merito, il sindaco di Parma ha espresso la forte preoccupazione dell’Anci sul possibile impatto dell’entrata in vigore del nuovo sistema di qualificazione “in una delicata fase in cui in cui i Comuni e le Città Metropolitane sono impegnati nella realizzazione degli investimenti a valere sulle risorse del PNRR che ammontano a circa 40 miliardi di euro”.
Secondo Pizzarotti, bisogna pensare a una transizione fino al completamento degli interventi del PNRR e quindi fino al 2026, costruendo un sistema di qualificazione "a regime differenziato, per valore degli affidamenti e per classi demografiche”.
Semplificazione procedure sottosoglia
ANCI è intervenuta anche sul tema della semplificazione delle procedure sottosoglia, chiedendo di mettere a regime la massima semplificazione della disciplina applicabile ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie. Stessa messa a regime per l’appalto integrato sulla base del progetto di fattibilità economico-finanziario, che costituisce una forte semplificazione per gli enti locali. Per Pizzarotti, l’appalto integrato sulla base del progetto di fattibilità tecnico-economica "potrebbe essere esteso a tutte le gare secondo le linee guida del CSLP, a prescindere dalla provenienza dei fondi utilizzati”.
Infine, una nota positiva sulla prevista standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato (PPP), utile a per favorire la diffusione di buone pratiche e sostenere amministrazioni e soggetti privati nella gestione di contratti complessi, così come accoglimento positivo per il possibile inserimento di meccanismi deflattivi del contenzioso in fase di esecuzione del contratto, attualmente previsti solo per le opere del PNRR.