Interventi Superbonus 110%: mancano ingegneri sul mercato
Secondo il Centro Studi CNI sono necessari almeno altri 14.000 professionisti per i prossimi tre mesi
L’economia rallenta ma il comparto edilizio non conosce sosta, nonostante la complessa situazione attuale (caro materiali, caro energia, problemi sulla cessione dei crediti). In questo quadro, la richiesta di ingegneri da parte del sistema produttivo continua ad essere elevata, anche da parte degli studi professionali di minori dimensioni.
Bonus edilizi: il mercato cerca 14mila ingegneri
A rilevarlo è il Centro Studi CNI attraverso un approfondimento dei dati del Sistema Informativo Excelsior Unioncamere-Anpal: dei 76.200 lavoratori e lavoratrici operanti nelle professioni ad alta specializzazione, richiesti nei prossimi mesi, ben 18.000 riguardano i laureati in ingegneria e professioni assimilate (di cui 13.720 ingegneri). Tra le professioni ad alta specializzazione scientifica e tecnica, gli ingegneri sono in questo momento i più richiesti.
Non solo: come sottolinea il report, ai 18.000 laureati in ingegneria di cui il mercato avrebbe bisogno, si aggiungono, nell’ambito di chi opera con mansioni tecniche, altri 14.850 tecnici in ambito ingegneristico.
Nello specifico, si stima in totale un fabbisogno:
- di oltre 4.000 laureati in ingegneria civile e architettura;
- oltre 4.000 laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione;
- 4.000 laureati in ingegneria industriale;
- circa 1.200 laureati in altri indirizzi di ingegneria.
CNI: mancano professionisti specializzati
Permane, tuttavia, un forte gap tra la domanda del sistema produttivo e la reperibilità di professionisti altamente specializzati. In particolare, il 53% delle imprese lamentano la difficoltà di trovare laureati in ingegneria: ciò significa che più della metà delle strutture che attualmente avrebbero necessità di un ingegnere non riescono a trovarlo, il più delle volte per mancanza di candidature.
Mentre questo divario tra domanda e offerta ha solitamente interessato ingegneri industriali e dell’informazione, in questa fase si è aggiunta una richiesta, abbastanza consistente, di ingegneri edili da parte di molti studi professionali, anche di limitate dimensioni. Come spiega Armando Zambrano, presidente di CNI, la progettazione con Superbonus 110% ha infatti ampliato l’orizzonte operativo di molti liberi professionisti e molti studi professionali in questo momento sono in stretto contatto con le Università per reclutare giovani risorse: “Questo scambio e confronto tra “nuove leve” dell’ingegneria e professionisti con esperienza più consolidata rappresenta per noi un evento importante, forse senza precedenti, in grado, a nostro avviso, di far cresce in qualità l’ingegneria italiana. I Superbonus restano per noi un’occasione di sviluppo importante non solo per la nostra categoria professionale ma per l’intero Paese; essi sono l’occasione per rinnovare il patrimonio immobiliare italiano in chiave di risparmio energetico e di messa in sicurezza antisismica. Per questo auspichiamo che le norme sui bonus per l’edilizia vengano migliorate e rese più durature nel tempo”.
Ma se il mercato chiede 14.000 ingegneri, metà circa sono irreperibili. Da qiesto punto di vista, CNI propone di attenuare il fenomeno facendo incontrare meglio domanda e offerta già dall’università e pensando a una retribuzione maggiormente adeguata: i compensi spesso sono inadeguati per figure specializzate come quelle in ambito ingegneristico, tali da disincentivare addirittura la presentazione di una candidatura.
Sul punto è intervenuto anche Giuseppe Margiotta, Presidente Centro Studi CNI: “Le nostre analisi - tendono a monitorare costantemente l’andamento del mercato del lavoro in cui operano gli ingegneri, collocandoli naturalmente in un contesto più ampio, che coinvolge altre professioni. Siamo coscienti di essere parte di un tutto, per cui è importante capire non solo cosa succede agli ingegneri, ma anche a molte altre figure professionali, oltre a definire uno scenario più completo del mercato del lavoro. Gli ultimi preziosi dati forniti dal Sistema informativo Excelsior evidenziano l’opportunità di un dialogo costante tra i nostri Ordini e le Università al fine di indirizzare ancora di più i corsi universitari a ciò che poi il mercato (costituito da aziende e studi professionali) richiede. Come Centro Studi vorremmo peraltro che alcune interessanti esperienze di confronto e dialogo tra federazioni regionali di Ordini degli ingegneri e Università fossero condivise da tutti gli Ordini per avviare uno scambio di idee tra sistema formativo e mercato del lavoro che riteniamo particolarmente utile”.