Riforma codice appalti, OICE: necessaria la semplificazione
L’Associazione chiede contratti bilanciati, equo compenso, limiti ai ribassi e maggiore centralità del progetto
Continuano i lavori inerenti il disegno di legge delega per la riforma del codice dei contratti pubblici e, sul tema, OICE ha trasmesso una nota all’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, che sta procedendo all'esame del DDL in seconda lettura.
Riforma Codice dei Contratti: la nota OICE
Nel documento, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria evidenzia l’esigenza di semplificazione e razionalizzazione dell’attuale quadro normativo, assicurando però certezza e stabilità delle regole. Sul punto, il presidente Gabriele Scicolone ha ribadito l’assoluta necessità di adeguare l’attuale codice degli Appalti semplificandone i contenuti e recependo le indicazioni derivanti dagli arresti della Corte di giustizia europea. Allo stesso tempo, ritiene opportuno un intervento che modifichi e integri l’attuale codice, evitando di ricominciare da zero anche per non disorientare le stazioni appaltanti e gli operatori del settore. Spiega Scicolone: “Questo vale soprattutto per alcune parti come la disciplina della programmazione e della progettazione, le più delicate e importanti al fine di ottenere opere di qualità. Utile anche una divisione del codice in sezioni, mettendo da una parte lavori e servizi tecnici connessi, e dall’altra parte forniture e altri servizi. Fondamentale sarà poi avere in tempi rapidi non solo il codice, ma soprattutto la normazione secondaria di dettaglio si spera, stabile nel tempo”.
OICE: necessario tutelare il ruolo dei progettisti
OICE ha inoltre chiesto all’ottava Commissione di intervenire integrando i criteri di delega, con l’obiettivo di tutelare il ruolo dei progettisti e la dignità della fase di progettazione. Continua Sicolone: "abbiamo notato che, nonostante il proficuo lavoro svolto al Senato, alcuni temi sono ancora del tutto assenti e vanno a nostro avviso richiamati”. Il riferimento del Presidente OICE è al divieto di affidamenti di progetti al prezzo più basso, alla tutela dell’equo compenso, vincolando le stazioni appaltanti ad applicare il decreto parametri, ai limiti al ribasso per le offerte economiche e alla revisione delle soglie per gli affidamenti fiduciari.
Infine, secondo OICE altri punti fondamentali sono poi quelli legati alla promozione di supporti di project management per i RUP e alla definizione dei casi di ricorso all’appalto integrato, attualmente troppo liberalizzato, alla riduzione degli oneri burocratici e amministrativi per partecipare alle gare, con l’attuazione da parte di ANAC del c.d. “fascicolo virtuale”.