Decreto Aiuti e appalti pubblici, arrivano i nuovi prezzari regionali
Tutte le misure previste per fronteggiare l'aumento dei costi a carico degli operatori. Stanziati nuovi fondi per le Stazioni Appaltanti
C’è grande attesa per l’entrata in vigore del Decreto Aiuti, con il quale sono state previste nuove misure in materia di appalti pubblici di lavori e compensazione dei prezzi, con lo stanziamento di quasi 4 miliardi di euro nei prossimi due anni e di altri 7 fino al 2026.
Compensazione prezzi e appalti pubblici: cosa prevede il Decreto Aiuti
In particolare con il provvedimento si stabilisce che le Regioni dovranno aggiornare i prezzari entro il 31 luglio 2022, che rimarranno validi fino al 31 dicembre 2022 e che potranno essere transitoriamente utilizzati fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data.
I nuovi prezzari saranno il punto di riferimento per le imprese titolari di appalti pubblici di lavori, compresi quelli affidati a general contractors, aggiudicati sulla base di offerte con termine finale di presentazione entro il 31 dicembre 2021. Per questi lavori, il SAL relativo alle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori oppure annotate nel libretto delle misure dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2022, viene adottato, anche in deroga alle specifiche clausole contrattuali, applicando le risultanze dei prezzari aggiornati. Qualora il prezzario non sia stato ancora aggiornato, si applicherà subito un aumento del 20% al costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni»previsto nei prezzari aggiornati al 31 dicembre 2021. I maggiori importi derivanti dall’applicazione dei prezzari sono riconosciuti al 90% dalla stazione appaltante.
Se l’aumento effettivo dovesse essere inferiore al 20%, le stazioni appaltanti potranno provvedere al recupero delle somme erogate.
Tutele anche per le imprese già pagate: per le lavorazioni effettuate tra il 1° gennaio 2022 e la data di entrata in vigore del decreto, verrà emesso entro trenta giorni un certificato di pagamento straordinario recante la determinazione, dell’acconto del corrispettivo di appalto relativo alle lavorazioni effettuate e contabilizzate a far data dal 1° gennaio 2022.
I nuovi fondi stanziati
In caso di insufficienza delle risorse, per la copertura degli oneri sono stanziati:
- 700 milioni di euro per l’anno 2022 e 500 milioni di euro per l’anno 2023 in relazione agli interventi finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dal regolamento (UE) 2021/240 del Parlamento europeo e del Consiglio e dal regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, dal PNC o affidate a Commissari.
- 770 milioni di euro per l’anno 2022 e 550 milioni di euro per l’anno 2023 in relazione agli interventi diversi da quelli precedenti.
In entrambi i casi, le istanze di accesso al Fondo vanno presentate entro il 31 agosto 2022, relativamente agli stati di avanzamento concernenti le lavorazioni eseguite e contabilizzate dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 luglio 2022; entro il 31 gennaio 2023, relativamente agli stati di avanzamento per interventi annotati dal 1° agosto 2022 e fino al 31 dicembre 2022.
Inoltre sono previsti:
- un aumento – ancora da quantificare - del Fondo di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120;
- un aumento del Fondo di cui all'articolo 1-septies, comma 8, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, pari ad ulteriori 500 milioni di euro per l'anno 2022 e di 550 milioni di euro per l’anno 2023;
- un fondo di 1,5 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 per gli interventi legati al PNRR, al PNC e ai Commissari Straordinari. Le modalità di accesso e ripartizione verranno determinate con un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Concessioni di lavori
Il decreto stabilisce che i soggetti titolari di contratti di concessione di lavori pubblici possono procedere all’aggiornamento del quadro economico del progetto esecutivo in corso di approvazione o approvato alla data di entrata in vigore del decreto e in relazione al quale sia previsto l’avvio delle relative procedure di affidamento entro il 31 dicembre 2023, utilizzando il prezzario di riferimento più aggiornato.
Il quadro economico del progetto rideterminato verrà sottoposto all’approvazione del concedente ed è considerato nell’ambito del rapporto concessorio. In ogni caso, i maggiori oneri derivanti dall’aggiornamento del quadro economico del progetto non concorrono alla determinazione della remunerazione del capitale investito netto, né rilevano ai fini della durata della concessione.