Superbonus 110%: senza certezze, cantieri aperti a rischio
Secondo ANCE, con le continue modifiche normative il Governo tiene migliaia di famiglie e imprese col fiato sospeso
Quello del Governo nei confronti del Superbonus sembrerebbe essere soltanto un sostegno “di facciata” (per rimanere in tema edilizio), come dimostrano le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio al Parlamento Europeo e le associazioni non ci stanno.
Superbonus 110%, tra incertezze e modifiche normative: il parere di ANCE
“Cittadini e imprese sono preoccupati per questo clima di incertezza che regna intorno al Superbonus 110 e che rischia di bloccare migliaia di lavori già partiti o in procinto di partire, creare enormi contenziosi e di far fallire centinaia di operatori”, sottolinea il Presidente di ANCE, Gabriele Buia.
Uno dei problemi più grandi, anzi IL problema, è la rimessa continua in discussione di norme già in vigore, cambiando continuamente, di fatto, le regole del gioco. Anche se di gioco non si dovrebbe parlare, considerando che in ballo ci sono centinaia di migliaia di euro e il futuro di moltissime imprese. “Ci dicano una volta per tutte cosa si intende fare di questa misura”, aggiunge Buia.
Come spiega il presidente dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, i dati forniti finora dall’Agenzia delle Entrate dimostrano chiaramente che la gran parte delle irregolarità riscontrate in questi mesi riguarda altri bonus meno regolamentati e per i quali fino a poco tempo fa non erano richiesti neanche dei prezzari di riferimento, a differenza del Superbonus 110%, per il quale sono state stabilite sin dalle origini norme piuttosto stringenti. “Chiediamo quindi un chiarimento e un intervento da parte del Governo”, prosegue Buia, “per evitare il caos e rischiare gravi contraccolpi economici e sociali, di cui il Paese non ha certo bisogno in questo momento, garantendo il rispetto delle scadenze definite e delle norme in vigore”.
Qualificazione delle imprese
Il Presidente dei costruttori ricorda inoltre la richiesta da parte di ANCE di un provvedimento per la qualificazione delle imprese, necessario ancor di più utilizzando risorse pubbliche sul modello di quello già adottato per i lavori di ricostruzione nel cratere del Centro Italia e indispensabile per garantire massimi standard di sicurezza e professionalità nei cantieri.
Come spesso accade, il giusto non può pagare per il peccatore. In proposito, conclude Buia che “Bisogna evitare di far pagare a cittadini e imprese oneste, la cui unica colpa è di essersi fidate di una legge dello Stato, il costo di eventuali sprechi e irregolarità”.