Risparmio energetico ed efficienza energetica: le misure UE
La Commissione Europea fornisce alcune indicazioni a breve e a lungo termine per accelerare la transizione ecologica
Il risparmio energetico è diventato per l’Unione Europea una vera e propria “arma” per combattere la dipendenza dalle importazioni dai paesi extra UE, problema reso ancora più evidente e drammatico dal conflitto Russia-Ucraina, con le conseguenti difficoltà di approvvigionamento di gas e materie prime che la guerra ha comportato.
Efficienza e risparmio energetico: la strategia della UE
In quest’ottica, l’obiettivo di efficienza energetica per il 2030 è stato recentemente portato dal 9% al 13% con una transizione verso le energie pulite finalizzata non solo a ridurre la dipendenza energetica da altri Paesi, ma anche ad incrementare il risparmio attuando comportamenti virtuosi.
Come spiega la Commissione Europea attraverso una scheda informativa, ci sono molti modi per ridurre il consumo energetico nella vita di tutti i giorni:
- abbassare la temperatura del riscaldamento o usare meno il condizionatore d’aria;
- usare gli elettrodomestici in modo più efficiente;
- scegliere più spesso i trasporti pubblici e la mobilità attiva;
- guidare in modo più economico;
- spegnere la luce quando non serve.
Con queste misure di risparmio energetico a breve termine è possibile ottenere i seguenti risultati:
- riduzione della domanda di gas di circa 13 miliardi di metri cubi;
- riduzione della domanda di petrolio di circa 16 Mtep.
Accelerazione efficienza energetica: misure a medio-lungo termine
Nell’ambito del pacchetto “Pronti per il 55 %”, nel luglio 2021 la Commissione ha proposto di incrementare del 9% l’obiettivo di efficienza energetica dell’UE entro il 2030. È passato meno di un anno da allora, e il target è stato ulteriormente alzato. La Commissione ha infatti invitato Parlamento e Stati membri a prendere in considerazione altri miglioramenti, consistenti nelle seguenti azioni:
- rafforzare l’ambizione dell’obbligo di risparmio energetico a livello nazionale;
- introdurre obblighi intesi a ridurre il consumo energetico, mettere fine ai sussidi ai combustibili fossili e promuovere le tecnologie per le energie rinnovabili nei trasporti e nell’industria;
- rafforzare l’attuazione dei risultati degli audit energetici;
- estendere le norme minime di prestazione energetica per l’edilizia;
- rafforzare i requisiti energetici dei nuovi edifici a livello nazionale;
- rendere più rigorosi i requisiti nazionali relativi ai sistemi di riscaldamento per gli edifici esistenti;
- introdurre divieti nazionali per le caldaie a combustibili fossili negli edifici esistenti e nuovi;
- anticipare dal 2027 al 2025 la fine dei sussidi degli Stati membri per le caldaie a combustibili fossili.
Pianificazione delle emergenze energetiche
Secondo la Commissione, è necessario disporre di misure di emergenza in caso di improvvisa e grave interruzione di forniture energetiche, con la predisposizione di un piano coordinato a livello europeo per il razionamento nel settore industriale che riduca al minimo l’impatto complessivo sull’economia europea in caso di interruzione su vasta scala.
Queste le azioni previste:
- aggiornamento dei piani di emergenza da parte degli Stati membri, aumento delle capacità di flusso inverso da ovest verso est entro il prossimo inverno e conclusione di accordi di solidarietà fra paesi limitrofi;
- redazione di un piano coordinato a livello europeo per la riduzione della domanda per identificare i criteri comuni per il razionamento e le interdipendenze industriali critiche;
- identificazione da parte della comminssione delle migliori prassi nei piani di riduzione della domanda presentati dagli Stati membri;
- attuazione dei piani in base a un sistema di allerta precoce per garantire un coordinamento efficace ed efficiente a livello dell’UE;
- pubblicazione da parte della Commissione di orientamenti contenenti anche criteri per identificare i consumatori prioritari non protetti.