Antimafia e tracciamento Investimenti PNRR, la circolare del Ministero dell’interno
Ribadito il ruolo fondamentale della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia in cui confluiranno tutte le informazioni
Il Ministero dell’Interno ha inviato ai prefetti una circolare con l'obiettivo di rafforzare il tracciamento ai fini antimafia degli investimenti inerenti il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
Investimenti PNRR e tracciamento Antimafia, la circolare del Ministero
Nella circolare viene richiamata la strategia a livello centrale avviata già da tempo con la costituzione, presso la direzione centrale della Polizia Criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza, dell’Organismo permanente di analisi e monitoraggio sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso.
Il documento inoltre ribadisce il ruolo essenziale della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia (Bdna), per cui risulta fondamentale operare continuamente l’aggiornamento, operativo dallo scorso 17 maggio 2022, e acquisire una “mappatura” degli operatori economici coinvolti nel ciclo realizzativo degli interventi inclusi nel perimetro del PNRR.
Di conseguenza, si ribadisce l’importanza della collaborazione interistituzionale con le Amministrazioni centrali e territoriali che si concreterà nella indicazione – all’atto dell’accesso alla BDNA per l’acquisizione della documentazione antimafia – di un’informazione tracciante che consiste nell’annotazione dell’appartenenza dell’intervento, cui la richiesta di documentazione è riferita, all’ambito realizzativo del Pnrr.
Proprio per questo sono state inserite nuove “voci” appositamente dedicate al PNRR, ciascuna delle quali riferita o a singole fattispecie contrattuali per lavori, forniture e servizi (appalti, concessioni, cessioni, cottimi e altro) oppure ai casi di erogazione di finanziamenti pubblici.
Le misure preventive e i provvedimenti
Il tracciamento così realizzato consentirà di monitorare, con immediatezza, l’eventuale adozione di provvedimenti nei confronti di quegli operatori economici, coinvolti nell’attuazione degli interventi, per i quali siano emersi elementi che depongano per la sussistenza di un rischio infiltrativo, senza escludere il ricorso a quelle misure di carattere conservativo introdotte di recente come la misura della prevenzione collaborativa di cui all’art. 94-bis del Codice antimafia, alternativa all’immediata interdizione dell’operatore economico.
Inoltre la Circolare specifica che, in presenza di uno o più dei pregnanti interessi pubblici - indicati dall’art. 32, comma 10, del d.l. n. 90 del 2014 – potrà essere valutata l’applicazione dello strumento del commissariamento ad contractum, qualora gli elementi indizianti siano di tale rilevanza da avere già comportato l’adozione di un’informazione interdittiva.
Infine, qualora gli interventi del Pnrr debbano essere inclusi negli appositi strumenti di pianificazione e programmazione previsti dal Codice dei contratti pubblici, verrà applicato il modello di prevenzione antimafia definito dalle linee guida adottate dal Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Infrastrutture e degli Insediamenti Prioritari (CCASIIP).
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Documenti Allegati
Circolare