Statistiche catastali, il Fisco pubblica il Rapporto 2021
Censite oltre 77 milioni di unità immobiliari nelle sei categorie da A a F. Nel rapporto tutti i dati sullo stock immobiliare e sulle rendite
È stato pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate il rapporto “Statistiche Catastali 2021”, che fornisce un quadro analitico, delle informazioni presenti nel Catasto edilizio urbano al 31 dicembre 2021.
Statistiche Catastali, pubblicato il rapporto 2021
Il volume, realizzato dall'ufficio Statistiche e Studi della direzione centrale Servizi estimativi e Osservatorio del mercato immobiliare, con la collaborazione della direzione centrale Servizi catastali, cartografici e di pubblicità immobiliare, raccoglie informazioni relative a 77 milioni di unità immobiliari urbane e altre tipologie immobiliari che non producono reddito, presenti nel database del Catasto alla fine del 2021.
In particolare, per le unità immobiliari urbane si
forniscono: la numerosità dello stock, la sua consistenza
fisica («vani», superfici o volumi a secondo delle
categorie tipologiche) e la correlata base imponibile fiscale
determinata dal Catasto (la «rendita catastale»), distinta
a seconda se l’intestatario catastale, che detiene un diritto
reale sull’immobile, è una persona fisica o meno.
Questi dati, dettagliati per categoria catastale, ovvero per
tipologia e/o destinazione d’uso dell’immobile, ed elaborati
su base comunale, costituiscono le «statistiche censuarie» che
rappresentano il dato amministrativo-censuario riportato nelle
banche dati.
Le categorie catastali
Di 77 milioni di unità immobiliari, oltre 66,5 milioni appartengono alle categorie a destinazione ordinaria (A, B, C), speciale (D) e particolare (E), per le quali è prevista la presenza della rendita catastale, pari complessivamente a oltre 38 miliardi di euro, in aumento dello 0,5% rispetto al 2020. Le restanti unità immobiliari fanno parte della categoria F, che raccoglie le cosiddette unità censite al solo scopo inventariale nei “beni comuni non censibili”, (ossia unità di proprietà comune) e le circa 70mila unità ancora in lavorazione.
Il rapporto si concentra sulle cinque categorie con rendita e sulle unità immobiliari della categoria F, pari a 70 milioni di unità immobiliari, in crescita dello 0,9% rispetto all’anno precedente.
Dal punto di vista soggettivo, in generale le persone fisiche risultano intestatarie dell’88,6% del patrimonio censito, con una prevalenza nella Categoria A – eccetto la A/10, quella degli uffici - e nella Categoria C, con percentuali prossime o superiori al 90%, così come anche nella Categoria F, con una proporzione prossima all’80%. Nelle altre categorie (B, D, E) prevalgono invece le persone non fisiche.
Guardando alle rendite, le persone fisiche risultano infatti intestatarie di poco più del 60% della rendita complessiva, con una prevalenza oltre il 90% in ambito residenziale e un valore pari al 70% in categoria C; le persone non fisiche risultano invece intestatarie:
- del 97,4% della rendita delle B;
- del 95,4% della rendita delle E;
- dell’82,4% della rendita delle D;
- del 62,2% della A/10.
Stock immobiliare e rendite catastali: distribuzione nelle categorie catastali
Nel Rapporto viene fornito un quadro analitico sulle singole categorie, che pu òessere così sintetizzato:
Immobili a destinazione residenziale e uffici (gruppo A)
- 35 milioni le abitazioni (gruppo A, esclusa la categoria A/10) con un incremento dello 0,3% rispetto al 2020;
- crescono le categorie A/2, A/3, A/7 e A/11, mentre si registra un calo per le altre, in particolare per A/5 e A/6;
- la rendita complessiva aggregata, superiore ai 17 miliardi di euro, è aumentata dello 0,5% rispetto al 2020;
- la superficie media delle abitazioni è pari a 118 mq (5,5 vani), tra il minimo dei 58 mq in A/5 ai 663 mq della categoria A/9;
- la categoria A/10 (uffici) è in calo per il sesto anno di seguito: -0,2% di unità rispetto al 2020), e -0,4% in termini di rendita.
Immobili ad uso collettivo (gruppo B)
Il Catasto registra circa 211mila unità appartenenti al gruppo B, in aumento dello 0,8%. In particolare si rilevano:
- 6 Categorie in espansione, tra cui la B/6, che comprende biblioteche, musei e gallerie;
- 2 Categorie in calo, ossia la (B/3, Prigioni e riformatori, e B/8, Magazzini sotterranei per depositi di derrate);
- +0,4 per le rendite;
- netta prevalenza degli intestatari persone non fisiche, tranne per la categoria B/8 e per la categoria B/7.
Immobili a destinazione commerciale e varia (gruppo C)
- a questo gruppo appartengono circa 28,5 milioni di unità (+1,5% rispetto al 2020);
- 90% degli intestatari corrisponde a persone fisiche;
- oltre il 96% del totale è concentrato in tre delle sette categorie: C/6 (prevalentemente box e posti auto, oltre 17,5 milioni di unità), C/2 (prevalentemente cantine e soffitte, quasi 8 milioni di unità) e C/1 (negozi, quasi 2 milioni di unità);
- la rendita complessiva è superiore ai 6 miliardi di euro, pari +0,4% rispetto all’anno precedente.
Immobili a destinazione speciale (gruppo D)
Oltre 1,6 milioni di unità fanno parte del gruppo D (+1,1% rispetto al 2020), per oltre il 90% concentrate nelle seguenti categorie:
- D/1 (opifici, oltre 510 mila);
- D/10 (edifici ad uso agricolo, 438 mila circa);
- D/7 (edifici ad uso industriale, 310 mila circa);
- D/8 (edifici ad uso commerciale, 254 mila circa).
Solo nella categoria D/10 prevalgono come intestatari le persone fisiche (il 90%). La rendita sfiora complessivamente gli 11 miliardi di euro, a fronte di uno stock immobiliare corrispondente a poco più del 2,5% del totale nazionale, in crescita dello 0,7% rispetto alla precedente rilevazione.
Immobili a destinazione particolare (gruppo E)
- io stock di questo gruppo contiene circa 100mila unità (+1,3% rispetto al 2020);
- in calo solo la categoria E/4;
- le categorie più popolate sono la E/3 (edifici per speciali esigenze pubbliche, con oltre 44 mila unità) e la E/9 (categoria residuale, con 33 mila unità);
- la rendita aggregata supera gli 800 miliardi di euro ed è in crescita dell’1,1% rispetto al 2020.
Entità urbane (gruppo F)
Infine, il gruppo F contiene le unità identificate al solo scopo inventariale. Questi i dati più rilevanti:
- si tratta di circa 3,6 milioni di unità immobiliari (+1,8% rispetto al 2020);
- il 50% è concentrato in categoria F/1 (area urbana)
- in calo la categoria F/3 relativa alle unità in corso di costruzione, che registra un calo dell’-1,6%.
Documenti Allegati
Rapporto