Superbonus 110% e unifamiliari: la RPT sull'attestazione del 30% del SAL
La Rete Professioni Tecniche e la filiera dell'edilizia sugli effetti del Decreto Aiuti per lo sblocco della cessione dei crediti edilizi e sull'attestazione del 30% per le unifamiliari
Il diciottesimo provvedimento di modifica (l'ottavo del 2022) potrebbe essere quello giusto per sbloccare i crediti edilizi incagliati sulla piattaforma dell'Agenzia delle Entrate. Almeno per quello comunicati dall'1 maggio 2022, il comparto delle costruzioni è vigile sugli effetti dell'ultima modifica al meccanismo di cessione dei crediti edilizi apportata dalla Legge di conversione del Decreto Legge n. 50/2022 (Decreto Aiuti).
Superbonus 110% e cessione dei crediti dopo il Decreto Aiuti
È quello che si augurano gli operatori del settore edile invischiati, loro malgrado, il quella che può essere definita la più grande truffa dello Stato sui contribuenti. Uno Stato che ha consentito l'avvio degli interventi senza capitali, con lo sconto in fattura ad opere delle imprese e dei professionisti, promettendo loro che qualcuno avrebbe acquistato i crediti indiretti maturati.
Un sistema altamente imperfetto nella sua formulazione iniziale soprattutto perché:
- non prevedeva un codice identificativo del credito;
- consentiva una frammentazione illimitata del credito (oggi non più consentita);
- poteva essere utilizzato in maniera fraudolenta sui bonus edilizi senza controlli (bonus facciate ed ecobonus tradizionale in testa).
Un sistema imperfetto anche perché non ha preso in considerazione né lo stato di salute urbanistico-edilizio degli immobili italiani, né le grandi carenze digitali della pubblica amministrazione che si è dovuta adeguare in corso d'opera e con risultati quanto meno discutibili.
Fatto sta che i primi 7 provvedimenti di modifica dell'art. 121 del Decreto Legge n. 34/2022 (Decreto Rilancio) hanno paralizzato il mercato dei crediti edilizi, creando una delle più grosse crisi di tutti i tempi per il settore delle costruzioni.
L'ottavo provvedimento del 2022 (la conversione del Decreto Aiuti) potrebbe servire per dare ossigeno al comparto aprendo la possibilità per le banche di cedere il credito ai loro clienti con partita IVA e ampliando l'orizzonte temporale previsto per l'utilizzo del superbonus sugli edifici unifamiliari.
Il commento della Rete delle Professioni Tecniche
Di questi temi ne ha parlato la Rete delle Professioni Tecniche che, come riporta un comunicato stampa "erano già intervenute con la richiesta di sostanziali modifiche su questo tema ed hanno verificato che, effettivamente, in sede di conversione del DL “Aiuti” fosse inserita una modifica dell’emendamento originale con un testo che consente una ulteriore cessione del credito (portando a quattro le possibilità di cessione) anche a soggetti “non professionali”, comunque diversi dai consumatori ed utenti. Inoltre, è stato previsto che le nuove regole possono applicarsi anche alle cessioni o agli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle Entrate prima della data di entrata in vigore del decreto stesso. Successivamente il decreto è stato convertito in legge con gli aggiustamenti indicati, ed è stato pubblicato nella G.U. n.164 del 15/7/2022 ed è quindi operativo".
La proroga per le unifamiliari
Relativamente alla modifica dell'art. 119, comma 8-bis, secondo periodo, del Decreto Rilancio "Su ulteriore richieste - rileva la RPT - è stata inserita la proroga al 30 settembre 2022 del termine previsto per l’esecuzione del 30% dei lavori effettuati (riferito all’intervento nel suo complesso, comprensivo anche dei lavori non agevolati al 110%) sulle singole unità immobiliari, per avvalersi entro il 2022 dell’applicazione del superbonus 110%. La RPT ha preso atto positivamente di queste modifiche, anche se restano dubbi sull’applicazione retroattiva della nuova normativa sulle cessioni e sulle modalità di giustificazione del limite del 30% dei lavori per le unità immobiliari singole. Su quest’ultimo profilo, i rappresentanti della Rete Professioni Tecniche, nella commissione di monitoraggio presso il Consiglio Superiore LL.PP. sull’attuazione dei bonus edilizi, stanno lavorando ad una proposta chiarificatrice da sottoporre, in tempi brevi, per un parere della stessa commissione".
Tema molto interessante sul quale anche la nostra redazione si è espressa chiedendo un chiarimento ufficiale ma ritenendo che il SAL debba essere calcolato come per i lavori pubblici, utilizzando le lavorazioni effettivamente realizzate e attestandolo con una relazione tecnica o (se si preferisce) con una perizia giurata.
Proposte per il futuro
Relativamente al futuro la RPT RPT sta lavorando, anche nell’ambito di un apposito Gruppo di Lavoro, alla costruzione di un quadro organico e accettabile da sottoporre al prossimo Governo, in cui collocare tali incentivi, per migliorare, in modo definitivo, gli aspetti energetici e di sicurezza degli edifici.
Potrebbe essere la svolta con la proposta di un testo unico delle detrazioni fiscali in edilizia che potrebbe dare quella stabilità che tutti gli operatori e i contribuenti chiedono da anni.