ATTI SUCCESSIVI AL DINIEGO
Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 467 del 3 febbraio 2006 ha stabilito che la legittimità di un provvedimento amministrativo non può che essere verifi...
Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 467 del 3 febbraio 2006 ha
stabilito che la legittimità di un provvedimento amministrativo non
può che essere verificata con riguardo alle norme, legislative o di
natura regolamentare, ed alle prescrizioni urbanistiche vigenti al
momento della sua adozione.
La sentenza si riferisce ad un edificio per il quale l'amministrazione comunale aveva negato la concessione in sanatoria visto che lo stesso ricadeva nella fascia costiera fino a 150 metri dal mare per la quale era in vigore il vincolo di inedificabilità.
Successivamente, però si era avuta una modifica alla legislazione regionale ed, in base alle nuove norme, l'intervento poteva essere sanato per il fatto che il lotto di terreno su cui insisteva l'opera stessa era stato inserito tra quelli urbanizzati e, quindi, trattandosi di un lotto intercluso doveva essere escluso dal vincolo di tutela della fascia costiera perché assimilabile ad una zona " B" di Piano Regolatore.
Il Consiglio di Stato, rigettando il ricorso del responsabile dell'abuso, ha chiarito che sono, quindi, ininfluenti le modifiche alle prescrizioni urbanistiche introdotte da norme successive alla data dell'abuso.
La sentenza si riferisce ad un edificio per il quale l'amministrazione comunale aveva negato la concessione in sanatoria visto che lo stesso ricadeva nella fascia costiera fino a 150 metri dal mare per la quale era in vigore il vincolo di inedificabilità.
Successivamente, però si era avuta una modifica alla legislazione regionale ed, in base alle nuove norme, l'intervento poteva essere sanato per il fatto che il lotto di terreno su cui insisteva l'opera stessa era stato inserito tra quelli urbanizzati e, quindi, trattandosi di un lotto intercluso doveva essere escluso dal vincolo di tutela della fascia costiera perché assimilabile ad una zona " B" di Piano Regolatore.
Il Consiglio di Stato, rigettando il ricorso del responsabile dell'abuso, ha chiarito che sono, quindi, ininfluenti le modifiche alle prescrizioni urbanistiche introdotte da norme successive alla data dell'abuso.
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