PNRR, a che punto è l’attuazione del Piano?
Pubblicato l’aggiornamento del Senato sullo stato attuale e sulle principali scadenze operative del prossimo futuro per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Il Senato ha pubblicato la nota di aggiornamento sullo stato attuale e sulle principali, prossime scadenze connesse all'erogazione dei fondi assegnati all'Italia a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nella nuova edizione, si evidenzia la valutazione preliminare positiva approvata dalla Commissione europea sulla richiesta dell'Italia di erogare la seconda rata dei finanziamenti, pari a 21 miliardi di euro.
Gli assi strategici del PNRR e le risorse assegnate
L'Italia ha trasmesso il proprio Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNNR) alla Commissione europea il 30 aprile 2021. Il Piano italiano delinea un pacchetto completo e coerente di riforme e investimenti, con misure articolate intorno a tre assi strategici, condivisi a livello europeo:
- digitalizzazione e innovazione;
- transizione ecologica;
- inclusione sociale.
Le risorse totali ammontano a 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti. Per ogni investimento e riforma, sono stati definiti obiettivi e traguardi precisi e l'assegnazione delle risorse su base semestrale è strettamente connessa al loro conseguimento.
L'erogazione dei finanziamenti
Una volta avviati i progetti e gli investimenti finanziati dall'RRF, gli Stati membri possono presentare due volte l'anno alla Commissione una richiesta di pagamento del contributo finanziario, debitamente motivata. Le scadenze sono state definite nell'accordo operativo concluso con la Commissione europea.
Sono state sinora formalizzate a Bruxelles le seguenti richieste di pagamento:
- 30 dicembre 2021: prima rata, per un importo di 21 miliardi di euro (al netto del pre-finanziamento del 13 agosto 2021). La richiesta è stata formulata a seguito del conseguimento di 51 tappe nei settori della giustizia, della pubblica amministrazione, dell'audit e del controllo, dell'istruzione, delle politiche attive del mercato del lavoro, dei settori digitale e turistico, nonché della semplificazione della legislazione in settori come i rifiuti, l'acqua e il trasporto ferroviario;
- 29 giugno 2022: seconda rata, per un importo di 21 miliardi di euro (al netto del prefinanziamento). La richiesta è relativa al conseguimento di 45 tra traguardi e obiettivi che riguardano riforme nei settori, tra l'altro, della pubblica amministrazione, degli appalti pubblici, dell'amministrazione fiscale, dell'istruzione e della sanità territoriale, nonché di investimenti in banda ultralarga e 5G, turismo e cultura, idrogeno, rigenerazione urbana e digitalizzazione scuole.
Perché il pagamento abbia luogo è necessario che la Commissione europea valuti in via preliminare se obiettivi e traguardi siano stati effettivamente conseguiti "in maniera soddisfacente ". Il parere positivo è stato espresso sia relativamente alla prima che alla seconda rata di finanziamenti richiesti. L’erogazione della prima tranche è avvenuta il 13 aprile 2022; il pagamento della seconda ancora no n è invece avvenuto.
Questi i prossimi step:
- Richiesta del pagamento della 3 rata nel quarto trimestre 2022;
- Richiesta del pagamento della 4a rata nel 2 trimestre 2023;
- Richiesta del pagamento della 5a rata nel quarto trimestre 2023.
Le richieste totali sono 10 e saranno fatte semestralmente, fino al 31 dicembre 2026.
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Nota