Edilizia scolastica e PNRR: è allarme
Federcepicostruzioni chiede al Governo soluzioni strutturali e definitive, non soluzioni tampone solo per velocizzare i lavori
Se c'è un concetto che non è ancora chiarissimo all'opinione pubblica, oltre che a molti giornali generalisti, è la differenza tra aggiudicazione ed esecuzione di un contratto pubblico. Una differenza netta e decisa che ha portato gli ultimi Governi ad attuare politiche di deroga alle regole ordinarie previste all'interno dell'attuale quadro normativo.
PNRR e Codice dei contratti
Deroghe che hanno raggiunto il massimo della loro espressione nei bandi che riguardano il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, tra le altre cose, ha avuto il merito di dare quella spinta riformatrice che il comparto dei lavori pubblici attendeva dopo il fallimento della riforma del 2016 con l'abrogazione del D.Lgs. n. 163/2006 e l'entrata in vigore del D.Lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici).
Un fallimento che non riguarda "solo" i contenuti del D.Lgs. n. 50/2016 (stracolmo di buone intenzioni) ma la progettazione stessa di una riforma mai attuata, rimasta ferma al palo dei principi ispiratori. Criticare la riforma del 2016 è un po' come pensare di abitare un unità immobiliare in corso di costruzione dove manca l'impianto elettrico, quello idrico, i pavimenti, i serramenti...potrebbe essere la casa più bella del mondo ma mancando le basi non risulta essere funzionale alla sua abitazione.
Ed è per questo che pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha consegnato al nuovo Governo la bozza di decreto legislativo che dovrebbe essere la base su cui definire la prossima riforma entro il 2023. Una riforma che ha in una parola il suo "must": autoapplicazione. Il nuovo Codice dei contratti dovrà, cioè, contenere al suo interno anche gli strumenti per poter essere applicato. Concetti che ci riserviamo di commentare non appena il testo preparato da Palazzo Spada sarà reso disponibile a tutti gli operatori del settore.
Attuazione PNRR
Nonostante le deroghe, anche il PNRR al momento resta un mero esercizio di stile che ha esploso il numero di bandi di progettazione e appalti integrati ma comincia a manifestare più di un problema legato alla fase esecutiva. Il tema è stato validamente affrontato da Edoardo Bianchi nell'articolo Attuazione PNRR: non c'è più tempo da perdere in cui ha affrontato il problema dei SAL e del necessario riequilibrio dei prezzi per portare a completamento opere i cui costi sono ormai fuori ogni logica di mercato.
Proprio sul caro prezzi si è concentrato anche il Dossier ANCE relativo al PNRR e ai Fondi Strutturali del Mezzogiorno in cui si è posto l'accento anche sull'(in)capacità delle amministrazioni di gestire i bandi di gara e il problema della progettazione ferma al livello definitivo.
Edilizia scolastica e PNRR: l'allarme di Federcepicostruzioni
Le stesse critiche arrivano da Federcepicostruzioni che, concentrandosi sui fondi europei destinati, nell’ambito del programma Next Generation Eu/Pnrr, all’edilizia scolastica ha evidenziato che ad oggi il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato appena il 19% degli interventi, erogato appena l’1% delle risorse e dei 30.040 interventi autorizzati soltanto 19.015, meno di due su tre, sono stati conclusi.
Federcepicostruzioni ha parlato del processo di gestione delle risorse finanziarie destinate all’edilizia scolastica che prevede:
- il Ministero dell’Istruzione individua gli ambiti di intervento;
- vengono assegnate le risorse attraverso avvisi pubblici aperti agli enti locali proprietari degli immobili che ospitano le scuole, che sono quindi responsabili della selezione, della progettazione e della realizzazione degli interventi;
- dopo la valutazione e la graduatoria, i singoli interventi sono autorizzati dal Ministero e gli enti locali possono così avviare i cantieri.
“Il quadro purtroppo è estremamente preoccupante - commenta il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi - anche alla luce dei rigidi cronoprogrammi imposti dall’Unione europea. Apprendiamo della volontà di procedere, segnatamente per l’area metropolitana di Napoli, destinataria di finanziamenti per circa 178 milioni, per lotti indipendenti in cui avviare procedure di affidamento con accordi quadro finalizzati ad individuare un unico operato economico di durata triennale.
"Ben venga qualsiasi soluzione che consenta di accelerare i tempi e non perdere queste opportunità – aggiunge il presidente Lombardi - ma è necessario ed urgente intervenire su tutte quelle situazioni e problematiche che ancora oggi frenano ogni intervento e ogni investimento. Occorre, lo impone del resto un ulteriore obiettivo strategico pure imposto dall’Unione europea nel Pnrr, fino ad oggi non adeguatamente considerato, un programma organico e strutturale di riforme che consenta di velocizzare le procedure, semplificare e sburocratizzare".
"Queste soluzioni tampone – continua il presidente Lombardi - sono purtroppo destinate a lasciare inalterati i veri problemi del Paese, che risiedono proprio nella pachidermica struttura burocratica, che rallenta lavori e investimenti. Occorre coraggio per incidere su queste problematiche e rendere finalmente l’Italia un paese efficiente e competitivo, al passo con i tempi e con l’Europa".
Federcepicostruzioni chiederà inoltre un tavolo di confronto con il neoministro per garantire il massimo supporto nella pianificazione e realizzazione degli interventi. “Vogliamo proporre - conclude Lombardi - un’idea innovativa di scuola, che trasformi gli edifici scolastici in veri e propri punti di aggregazione, ritrovo, confronto e tempo libero. Aprendosi anche a capitali privati, è possibile immaginare scuole aperte tutto il giorno e tutto l’anno, in cui i ragazzi possano ritrovarsi per formarsi e studiare, ma anche per recuperare, approfondire, confrontarsi e svagarsi con i propri coetanei. Immaginiamo scuole che diventino veri e propri centri sociali, riferimenti per i giovani, le comunità, i quartieri: risorse per tutto il territorio, aperte tutto l’anno".