Comunità energetiche, al via la consultazione sulle CER
L’annuncio del ministro Gilberto Pichetto Fratin: dopo le consultazioni arriverà l’ok al provvedimento con tutte le osservazioni proposte
Inizierà lunedì prossimo la consultazione sulle CER, le comunità energetiche rinnovabili. La conferma arriva dal ministro dell'Ambiente e Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso della XXXIX Assemblea nazionale dell’Anci tenutasi a Bergamo.
Comunità energetiche rinnovaibili: ok del Ministero alle consultazioni
Come ha confermato lo stesso ministro, alle CER sono destinati ben 2,2 miliardi di euro di risorse del PNRR. Dal 28 novembre fino al 12 dicembre sarà possibile presentare osservazioni a cui seguirà l’emanazione del provvedimento con tutte le proposte raccolte. “Esso riguarderà tutte le realtà e i Comuni sotto i cinquemila abitanti e le organizzazioni, anche di tipo informale, che si struttureranno su questo fronte", ha dichiarato il Ministro.
L’Assemblea è stata anche l’occasione per evidenziare la necessità di aumentare il livello di produzione dalle fonti rinnovabili (geotermico, idroelettrico, fotovoltaico, eolico), mentre sul nucleare la fusione è l’obiettivo finale.
Parallelamente alla crescita delle fonti di energia pulita, ha ribadito Pichetto Fratin, “devono azzerarsi carbone e petrolio e la parte di gas che scende abbracciando le rinnovabili. La sfida è nella costruzione delle infrastrutture”.
E sfida è parola che ritorna a proposito del PNRR, “che impegna le istituzioni a tutti i livelli. Pnrr significa riforme oltre che spesa, e su questo la sfida non è solo del governo e del Parlamento, ma del Paese, in un momento in cui siamo molto condizionati da fattori esterni”.
Comunità Energetiche Rinnovabili: cosa sono le CER
Introdotte con la Direttiva UE n. 2018/2001 (cd. RED II) da ultimo recepita con il D.Lgs. 199/2021, le Comunità energetiche sono composte da un insieme di soggetti (enti, imprese, consumatori etc.) che condividono energia rinnovabile e pulita.
In questo modo è possibile prevenire gli sprechi di energia e condividere quella prodotta, apportando così benefici ambientali, economici e sociali alla comunità stessa e ai suoi partecipanti.
La normativa prevede anche un sistema incentivante riconosciuto dal GSE per 20 anni dall’attivazione della configurazione energetica, garantendo un maggiore risparmio nei consumi e la valorizzazione dell’energia prodotta.
Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza verranno appunto messi a disposizione 2,2 miliardi di euro per lo sviluppo delle comunità energetiche per i comuni con meno di cinquemila abitanti.