Cessione dei crediti, Intesa Sanpaolo pronta a riaprire?
L’Istituto bancario cede a Ludoil Energy spa oltre 1,3 miliardi di euro di crediti e riaumenta la propria capienza fiscale
La tanto snobbata “quarta cessione” del credito potrebbe finalmente rivelarsi magari non la soluzione definitiva, ma sicuramente una strada percorribile per fare rifiatare gli istituti bancari e finanziari, aumentandone la capienza fiscale.
Quarta cessione del credito: Intesa Sanpaolo ricede 1,3 miliardi di crediti
Ne è dimostrazione l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Ludoil Energy per la ricessione di crediti per un importo monstre, pari a 1,3 miliardi di euro, circa il 10% del totale acquistato dall’istituto bancario dal 2020 a oggi. La nuova cessione riguarderà i crediti acquistati a partire dal 1° maggio 2022, identificati dal codice univoco introdotto dall’agenzia delle Entrate, in favore di una tra le principali aziende italiane private del settore energetico, attiva nella logistica infrastrutturale e nelle rinnovabili, e che investe in progetti innovativi di economia circolare.
Come spiegato in una nota di Intesa Sanpaolo, è proprio coinvolgendo le imprese correntiste che si prova a far ripartire il mercato della cessione dei crediti, ormai bloccato dalla saturazione della capacità fiscale di banche e cessionari in generali, mettendo di fatto in pratica per la prima volta quanto indicato nel D.L. Aiuti.
I clienti cessionari
Il provvedimento ha modificato nuovamente il meccanismo delle opzioni alternative prevedendo che, dopo lo sconto in fattura o al contribuente che ha maturato la detrazione, è consentita una prima cessione libera. Chi ha acquistato il credito può cedere solo ed esclusivamente a banche ed intermediari finanziari per due volte. Alle banche è concessa la possibilità di cedere il credito acquistato in favore dei clienti professionali privati di cui all’articolo 6, comma 2-quinquies, del D.Lgs. n. 58/1998, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione.
Si tratta dei soggetti indicati nell’allegato 3 al Regolamento della Consob:
- i soggetti che sono tenuti a essere autorizzati o regolamentati
per operare nei mercati finanziari, siano essi italiani o esteri
quali:
- banche;
- imprese di investimento;
- altri istituti finanziari autorizzati o regolamentati;
- imprese di assicurazione;
- organismi di investimento collettivo e società di gestione di tali organismi;
- fondi pensione e società di gestione di tali fondi;
- i negoziatori per conto proprio di merci e strumenti derivati su merci;
- soggetti che svolgono esclusivamente la negoziazione per conto proprio su mercati di strumenti finanziari e che aderiscono indirettamente al servizio di liquidazione, nonché al sistema di compensazione e garanzia (locals);
- altri investitori istituzionali;
- agenti di cambio;
- le imprese di grandi dimensioni che presentano a livello di
singola società, almeno due dei seguenti requisiti dimensionali:
- totale di bilancio: 20 milioni di euro
- fatturato netto: 40 milioni di euro
- fondi propri: 2 milioni di euro
- gli investitori istituzionali la cui attività principale è investire in strumenti finanziari, compresi gli enti dediti alla cartolarizzazione di attivi o altre operazioni finanziarie.
Le dichiarazioni di Intesa Sanpaolo
Nel comunicato della banca si legge “Intesa Sanpaolo è stata la prima banca ad annunciare l’operatività in ambito Superbonus, Ecobonus e Sismabonus ad agosto 2020, in ottemperanza ai regolamenti attuativi del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia delle Entrate nell’ambito del Decreto Rilancio. Da allora, attraverso un efficace sistema di controlli monitorato dal partner Deloitte su una piattaforma online dedicata ai clienti Intesa Sanpaolo, il Gruppo ha acquisito 12 miliardi di crediti fiscali a fronte di domande pervenute per oltre 30 miliardi”.
La nota specifica come grazie all’accordo con Ludoil Energy, Intesa Sanpaolo potrà continuare a dare riscontro ai propri clienti in attesa di poter cedere i loro crediti, assicurando gli adempimenti normativi e mantenendo la rigorosa attenzione nella verifica documentale condotta sinora. “Ciò ha consentito alla banca di costruire un portafoglio di crediti di qualità che oggi ne agevola la ricessione senza rischi per i clienti”.