Economia circolare, un nuovo progetto per la sostenibilità
La UE finanzia ExPliCit per sviluppare modelli di produzione e consumo più attenti alla sostenibilità. Tra i fondi, 65 mila euro all’Università di Catania
Condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile: sono questi i principi che muovono l’Economia Circolare, modello di produzione e consumo che rappresenta una delle soluzioni più concrete e realistiche per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità posti per affrontare le sfide ambientali del futuro.
Economia circolare: il sostegno della UE ai progetti di UniCT
Ed è proprio per incentivare l’applicazione dei principi dell’Economia Circolare nelle aziende europee, esplorandone le implicazioni economiche, ambientali, sociali ed operative - principalmente sull'organizzazione dei network produttivi e distributivi - che è nato il progetto ExPliCit (Exploring Plausible Circular Futures), con le università di Sheffield e Parthenope di Napoli come capofila, insieme a diversi partner internazionali, tra cui il dipartimento di Ingegneria civile e Architettura (DICAr) dell’Università di Catania e le università spagnole di Siviglia e Vigo.
Tra i partner internazionali del progetto, l’Università etnea ha
ottenuto dalla Commissione un finanziamento legato a un ‘grant’ di
quasi 65 mila euro nell’ambito del programma di
ricerca Marie Skłodowska-Curie Actions Staff Exchange
(MSCA-SE-2022 Horizon Europe). Responsabile
scientifico per l’Ateneo di Catania è Salvatore
Cannella, professore associato di Ingegneria
Economico-gestionale del DICAr; partecipano al progetto anche i
docenti e ricercatori Carmela Di Mauro, Michela Le Pira, Maria Rosa
Trovato, Alessandro Ancarani, Francesco Arcidiacono, Roberto
Corsini, Antonio Costa, Sergio Fichera e David J. Peres.
Il progetto ha preso il via già a gennaio, con il kick-off meeting
che si è tenuto all’Università Parthenope di Napoli, con la
partecipazione del Project Officer della Commissione Europea per
ExPliCit e dei partner del consorzio.
«Siamo molto contenti di poter sviluppare attività di ricerca nell’ambito dell’Economia Circolare e in partenariato con autorevoli centri di ricerca europei – ha spiegato il prof. Cannella -. Nei prossimi tre anni avremo l’opportunità di ospitare diversi esperti stranieri, collaborando con associazioni di produttori, distributori, piccole imprese e consumatori».
L'economia circolare per la sostenibilità ambientale
Il modello che permea l’economia circolare si pone come una soluzione credibile e possibile per affrontare le sfide ambientali quali il riscaldamento globale, la mobilità sostenibile, la scarsità di risorse e la gestione dei rifiuti, riducendo l’uso di risorse non rinnovabili e le emissioni di CO₂, e allo stesso tempo per creare, attraverso l’innovazione, nuove opportunità commerciali e posti di lavoro.
Secondo gli analisti, l’economia circolare in Europa richiede investimenti per 4,5 mila miliardi entro il 2030. In Italia, secondo Agenda Digitale, l’Economia Circolare interessa 519 mila persone e vale 3,5 miliardi € di PIL, valore superiore al valore medio europeo (2,2 miliardi €).
Proprio per questo, oltre alle attività di ricerca in senso stretto, ExPliCit promuove iniziative per lo scambio di know how e di trasferimento tecnologico tra mondo accademico e industriale, in particolare attraverso la mobilità intersettoriale dei ricercatori del consorzio e coinvolgendo come partner anche organizzazioni di produttori e consumatori. Tra queste, la Academy of Business in Society (Belgio), la Federación Andaluza de Electrodomésticos y Otros Equipamientos del Hogar (Spagna), la Revertia Reusing and Recycling SL (Spagna), la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle piccole imprese della Campania e FederConsumatori Catania.