Blocco della cessione del credito: la Rete delle Professioni Tecniche chiede audizione straordinaria
I professionisti tecnici ha inviato una lettera al Premier e al Ministro Giorgetti, manifestando grande preoccupazione per le recenti norme che eliminano la cessione del credito
Quando il dottore non è sufficientemente preparato, si corre il rischio che diagnosi e rimedi possano non essere utili per rianimare un paziente in sofferenza. È quello che si potrebbe pensare all'indomani della pubblicazione ed entrata in vigore del Decreto Legge n. 11/2023 (Decreto Cessioni) che, con l'obiettivo di risolvere il problema dei crediti edilizi rimasti "incagliati", ha deciso di eliminare qualsiasi forma di opzione alternativa alla detrazione diretta delle spese (sia tramite sconto in fattura che mediante cessione del credito).
Rete delle Professioni Tecniche preoccupata
Una misura che, alla luce delle necessità del patrimonio edilizio esistente e degli obiettivi green dell'Unione Europea, sta preoccupando tutto il comparto delle costruzioni a cui si è unita la Rete delle Professioni Tecniche (RPT).
"La RPT, Associazione che unisce i nove Consigli Nazionali delle professioni dell’area tecnica e scientifica, enti pubblici non economici, rappresentanti circa 600.000 professionisti italiani, molti dei quali impegnati nelle attività tecniche (progettazioni) e sussidiarie dello Stato (asseverazioni della conformità degli interventi) di attuazione degli incentivi edilizi - scrive la RPT in un comunicato - manifesta la più viva preoccupazione per gli effetti negativi che le suddette norme, recentemente approvate, comporteranno alle attività ed agli impegni in corso da parte dei professionisti che hanno operato ed operano nel rispetto delle norme approvate, svolgendo un ruolo importante ed utile, oltre che necessario, ai fini della tutela dal rischio sismico dei cittadini e degli edifici e delle persone, nonché in relazione all’esigenza, collettiva, di procedere sul percorso della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico".
Chiesta audizione urgente
"La Rete - continua il comunicato - è stata sempre presente ed attiva nelle varie occasioni di confronto con il Governo ed il Parlamento sui temi indicati, anche in numerose audizioni con Commissioni Parlamentari, proponendo soluzioni, tecniche ma anche attente alle esigenze di sostenibilità economica dello Stato, con appositi studi messi a disposizione delle istituzioni".
"Per questo motivo - conclude - ha chiesto di essere audita allo scopo di esporre le proprie valutazioni e proposte per evitare o ridurre gli effetti che la sospensione della possibilità di utilizzo della cessione dei crediti e dello sconto in fattura determineranno non solo per i propri iscritti, ma per le imprese e la collettività, nel rispetto della funzione sussidiaria alle esigenze dello Stato".