Superbonus, nuove proposte per lo sblocco dei crediti e per il futuro degli incentivi fiscali
La mozione dell'on. Erica Mazzetti: aiutare le imprese a uscire dell'impasse e rivedere il meccanismo degli incentivi, evitando di commettere gli errori del passato
Da un lato lo sblocco dei crediti pregressi nel rispetto dei parametri e dei conti pubblici, dall’altro un piano per la riqualificazione immobiliare fondato su incentivi stabili e strutturali a sostegno dell'efficienza energetica e della sicurezza sismica, in linea con gli obiettivi europei Fit for 55, evitando di ripetere gli errori commessi sul Superbonus.
Superbonus, crediti fiscali e nuovi meccanismi incentivanti: nuove proposte alla Camera
Sono questi i punti fondanti la mozione sulle agevolazioni fiscali per il settore edilizio e per l’efficienza energetica discussa in aula dall'on. Erica Mazzetti. Una mozione presentata a gennaio, ma più attuale che mai, nella quale la deputata ribadisce la difficoltà nello smaltimento dei crediti da parte di quasi 50 mila PMI.
A sostegno delle proprie tesi ricostruisce il “calvario” di aziende e privati: “Le varie modifiche tra cui la circolare sulla responsabilità solidale o il sequestro preventivo, insieme alle condizioni economiche generali prodotte dalla guerra, hanno portato al blocco della cessione dei crediti. Successivamente, il numero delle cessioni è aumentato, con le tre agli istituti di credito, e si è arrivati a una migliore perimetrazione della responsabilità solidale. Ad ogni modo, il mercato è afflitto da un clima di sfiducia: si registra un maggior onere a carico del cedente, tempi generalmente più lunghi, mentre i cassetti fiscali sono pieni e la liquidità è prossima all’esaurimento. Oltre che sugli imprenditori, si sta registrando una notevole sofferenza da parte dei professionisti e dei cittadini sempre più disperati, che aspettano una risposta immediata dalla politica”.
Per questo, con la mozione si vuole impegnare il Governo ad adottare iniziative per sbloccare i cosiddetti “crediti incagliati”, senza possibili contestazioni da Eurostat o altri enti sovranazionali.
Tra le proposte elencate da Mazzetti:
- consentire agli intermediari finanziari di frazionare per importi, oltre che annualità, i crediti da cedere ai propri correntisti non consumatori;
- ampliare la propria capacità di acquisto, mediante utilizzo di una parte dei versamenti delle imposte da loro incassati con gli F24 a compensazione dei crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese, secondo criteri di proporzionalità diretta con la massa di crediti detenuti da ciascun intermediario e in misura non inferiore al 3% del totale dei versamenti effettuati con gli F24;
- favorire la stipula di un accordo tra Governo, ABI, CDP, Poste italiane e le organizzazioni imprenditoriali per accelerare la circolazione dei crediti d'imposta, “garantendo la sostenibilità del mercato delle cessioni per il sistema creditizio, definendo regole uniformi per valutare l’affidabilità dei cedenti, individuando procedure telematiche unificate e checklist documentali univoche, nonché adottando tassi di sconto massimi secondo il modello utilizzato da altre operazioni finanziarie come anticipo fatture o Discount rate cap (Drc) al fine di evitare attività speculativi”;
- coinvolgere nel processo di smaltimento dei crediti fiscali incagliati anche le società partecipate dallo Stato, con particolare riferimento a ENEL, ENI, Ferrovie dello Stato e ANAS.
Un nuovo sistema di incentivi fiscali
La mozione contiene, inoltre, una proposta per il riordino del sistema di incentivazione con tempi e modalità uniformi, utilizzando nello specifico un modello:
- direttamente proporzionale ai livelli ottenuti e certificati grazie ai lavori rispetto allo stato ante-opera;
- inversamente proporzionale al reddito del beneficiario.
In questo modo, secondo Mazzetti, si sosterranno i ceti più poveri, gli incapienti e proprietari di prime case. Su questo aspetto, la deputata chiede il coinvolgimento degli ordini professionali competenti per materia nella stesura delle regole tecniche attuative in ambito sismico e/o energetico.
Conclude Mazzetti: “Il Superbonus era eccellente nei principi ma va rivisto nei modi e nei tempi; abbiamo chiara l’entità del problema e stiamo lavorando per risolverlo, pensando al futuro del settore edile”