Digitalizzazione e gare BIM 2022: il report OICE

L'Associazione delle società di ingegneria e architettura rileva una grande crescita in numero e valore delle gare BIM: una buona spinta è dovuta agli interventi legati al PNRR

di Redazione tecnica - 12/03/2023

Nel 2022 sono state pubblicate 1003 gare BIM per 2,1 miliardi di euro: una crescita pari all'87% in numero e 5 volte in più in valore sul 2021, quando erano state 521. Di queste, oltre il 75% sono sopra soglia UE, mentre sotto soglia, con Bim facoltativo si contano 241 bandi per circa 25 milioni.

Gare BIM e digitalizzazione: il report OICE sul 2022

Sono questi i dati che emergono dal Sesto Rapporto sulla digitalizzazione e le gare BIM elaborato dall’Oice, alla cui presentazione sono intervenuti acnhe Massimo Sessa, Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici,e  Pietro Baratono, presidente della seconda sezione del Consiglio Superiore dei lavori pubblici. Come spiega l'Associazione delle società di ingegneria e architettura, l’accelerazione rispetto al 2021 è dovuta sicuramente all’andamento complessivo della domanda sulla spinta degli interventi del PNRR.

In particolare, i bandi BIM sul totale degli affidamenti per servizi di architettura e ingegneria emessi nel 2022 sono in numero il 18,8% del totale (+87,8% rispetto al 2021) in valore il 47,6% del totale (+484,3% sul 2021). La maggior parte delle gare BIM ha riguardato l’affidamento di progettazione (66,8%), verifiche del progetto (18,5%), direzione lavori (3,7%); verifiche strutturali (4,0%), le attività per rilievi, topografia, servizi di supporto al R.U.P. per redazioni elaborati grafici, collaudi, sono ricomprese nella definizione di ‘altri servizi tecnici’ (7,0%).

ANAS, RFI, Agenzia del Demanio, Invitalia e Autorità portuale sono state le Amministrazioni più attive, per un valore pari al 75,9% del totale. Inoltre, l’88,7% del totale dei bandi ha riguardato interventi per opere puntuali, mentre la restante percentuale era per opere lineari.

In 547 casi su 1.003 (il 54,5% del totale) il BIM è fattore premiale apprezzato in sede di offerta come «merito tecnico» o come «metodologia», con punteggi specifici che variano da 5,5 fino ad un massimo di 24 punti.

Il commento di OICE

A commento dei dati, Giorgio Lupoi, presidente Oice ha dichiarato: "Siamo ancora in un mondo BIM “a due velocità” se è vero come è vero che il 75% del valore delle gare risulta emesso dalle 3/4 maggiori stazioni appaltanti italiane e che, nella quasi totalità dei bandi di gara sopra soglia, il BIM è al centro delle attenzioni dei committenti, sia come requisiti, sia come esperienze pregresse, sia ancora come elementi premiali dell’offerta. Rimangono tre temi irrisolti: i capitolati informativi, i costi e gli onorari. È necessario portare avanti un'interlocuzione con le principali committenze per arrivare ad un capitolato BIM standard, così da favorire la digitalizzazione sulla quale tanto punta anche il nuovo codice appalti. Successivamente, nell'attuazione del nuovo codice vedremo di risolvere anche i temi legati ai compensi e, con le software house, quello dei costi, sempre in crescita e sempre più rilevanti per le nostre società".

I numeri della digitalizzazione

Guardando agli associati OICE, l'80,3% dichiara di aver effettuato investimenti sul BIM: nonostante il numero elevato, si registra una diminuzione del 6,1% nel numero di imprese del settore che destina una quota di investimenti al tema della digitalizzazione.

In riferimento alll’incidenza dei costi sostenuti per acquisto di licenze o per rinnovo di abbonamenti rispetto al fatturato totale, negli ultimi 3 anni si è mantenuto pressoché costante intorno al 2%. In leggero, ma costante aumento è invece l’incidenza del costo medio BIM rispetto al costo medio del personale tecnico che, partendo dal 4,85% del 2020 è arrivato al 5,17% nel 2022.

 

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