Superbonus e cessione del credito: D.L. n. 11/2023 coerente con il programma di governo
Nell'analisi tecnico-normativa il Decreto Legge n. 11/2023 risulta coerente con il programma di governo nella materia dei bonus edilizi
"Basta con la miope politica dei bonus, da sostituire con misure stabili e durature" e ancora "Bonus edilizi: salvaguardia delle situazioni in essere e riordino e armonizzazione degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati".
Le modifiche normative del Governo Meloni
Ecco cosa prevedeva il programma di Fratelli d'Italia per le elezioni politiche del 25 settembre 2022 che, dopo la nascita del nuovo Governo guidato dalla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, è intervenuto sul tema bonus edilizi con i seguenti provvedimenti:
- il Decreto Legge 18 novembre 2022, n. 176 (Decreto Aiuti-quater), convertito con modificazioni dalla Legge 13 gennaio 2023, n. 6
- la Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023);
- il Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto blocca cessioni), in attesa di conversione in legge.
Complessivamente 4 provvedimenti normativi che al momento non sono riusciti nell'intento di salvaguardare le situazioni in essere né riordinare e armonizzare la materia. Sono d’altro canto certi gli effetti del Decreto blocca cessioni così come le ripetute dichiarazioni del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che recentemente nel corso di un convegno sui bonus edilizi organizzato a Roma ha affermato:
- "Siamo dovuti intervenire d'urgenza per mettere in sicurezza i conti dello Stato ed evitare che nuovi illusi venissero attratti dalla trappola dello sconto in fattura. Mi stupisco che una parte della classe dirigente non lo capisca";
- "La stagione dei superbonus al 110% non tornerà più".
Decreto blocca cessioni: l’analisi tecnico normativa del ddl di conversione
Parole che risultano essere coerenti con l’analisi tecnico normativa del disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 11/2023 che si propone di affrontare i seguenti obiettivi:
- il contrasto alle frodi perpetratesi in ambito edilizio, prevedendo il blocco delle cessioni dei crediti derivanti dai bonus edilizi e degli sconti in fattura a decorrere dal 17 febbraio 2023 (data di entrata in vigore del decreto) e, al contempo, un regime transitorio per chi, in data anteriore al 17 febbraio 2023, ha già avviato i lavori;
- l’esigenza di garantire i conti pubblici evitando un ulteriore indebitamento delle pubbliche amministrazioni prevedendo il divieto per le pubbliche amministrazioni di acquistare i crediti;
- l’esigenza di garantire maggiori certezze ai cessionari mediante un’esatta predeterminazione delle ipotesi in cui possono incorrere in responsabilità solidale con il cedente, favorendo al contempo la propensione di questi ultimi all’acquisto dei crediti di imposta e arginando, di conseguenza, il fenomeno dei c.d. “crediti incagliati”.
E così come riportato nell’analisi tecnico normativa del ddl di conversione del D.L. n. 11/2023 “L’intervento normativo appare coerente con il programma di governo nella materia dei bonus edilizi che è sempre stata ispirata alla lotta alle frodi derivanti dalle cessioni dei crediti. Gli intenti antifrodatori propri di tutti gli interventi normativi che si sono susseguiti nei mesi scorsi hanno determinato, tuttavia, un forte rallentamento nelle cessioni dei crediti, per il timore dei cessionari, di essere, loro malgrado, coinvolti in operazioni fraudolente. Il tutto in un contesto in cui i lavori edilizi - proprio per effetto dell’agevolazione concessa - si erano nel frattempo moltiplicati sull’intero territorio nazionale, saturando di fatto la capacità di acquisto dei crediti da parte dei principali soggetti acquirenti (poste e banche) e determinando la problematica dei c.d. “crediti incagliati” delle imprese, le quali si sono trovate i propri cassetti fiscali pieni di crediti”.
Continua, dunque, la teoria del Governo per la quale le frodi nell’ambito di bonus edilizi siano state generate dal meccanismo di cessione dei crediti edilizi e non dall’assenza dei meccanismi di controllo (precedente al Decreto antifrode n. 157/2021).
Viene riconosciuto ma non affrontato il problema dei cessionari e il loro timore di acquistare crediti fraudolenti restando invischiati in processi e sequestri. Ed è proprio su quest’ultimo che è stato presentato uno degli emendamenti al ddl di conversione del Decreto Legge n. 11/2023, che propone la deroga all’art. 321 del c.p.p. per il cessionario che abbia dimostrato la sua diligenza ed estraneità nell’eventuale illecito.