Superbonus: poche frodi, tanta amarezza
I risultati delle indagini della Guardia di Finanza confermano che le truffe sui bonus edilizi non hanno a che fare con le agevolazioni al 110%. Ma questo non diminuisce il dispiacere di chi lo aveva già ribadito più volte
Sono passati ormai tre anni dall’entrata in vigore del Decreto Rilancio, ma è già dal 2021 che si muovono tante accuse al Superbonus. Una tra le più “gettonate”, quella per cui le agevolazioni fiscali al 110%-90% avrebbero generato frodi fiscali, basate sull’utilizzo improprio del meccanismo della cessione del credito previsto dall'art. 121 dello stesso D.L. n. 34/2020.
Frodi fiscali e bonus edilizi: il Superbonus non c'entra
Utilizzo improprio che invece, è bene sottolinearlo, ha caratterizzato i cd. “bonus minori” e sui quali, fino all’entrata in vigore del D.L. n. 152/2021, chi ha voluto lucrare ci è riuscito. Ne sono prova le indagini della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, che hanno più volte messo in evidenza come gli interventi Superbonus, sin dall’entrata in vigore del D.L. n. 34/2020, siano passati da maglie strette, ma niente ha fermato le critiche contro la misura. Troppo ghiotta l’occasione di mettere alla gogna una misura altamente spettacolarizzata, il cui valore dell’agevolazione particolare elevato – se non eclatante – ha avuto il merito di ridare slancio a un settore in crisi, ma allo stesso tempo l'onere di essere tacciata come una spesa a carico dello Stato.
Numeri alla mano, l'Agenzia delle Entrate, come ha dichiarato nel corso dell'audizione informale in VI Commissione alla Camera il direttore Ernesto Maria Ruffini, nell'ambito dell'esame del disegno di conversione del Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto Cession), ha così distinto i 9 miliardi di frodi fiscali:
- 3,7 miliardi di crediti oggetto di sequestri preventivi riferiti a casistiche precedenti il Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto Antifrode);
- 2,1 miliardi di crediti sospesi e scartati direttamente dalla cessione crediti dell'Agenzia delle Entrate;
- 3,2 miliardi di crediti individuati come fittizi e oggetto di indagini.
Considerato l'investimento complessivo in Superbonus di 70 miliardi di euro circa, i 450 milioni di possibili frodi rappresentano appena lo 0,64%.
Per altro, come più volte sottolineato da più parti, il Superbonus, già prima dell’entrata in vIgore del D.L. n. 152/2021, prevedeva come condizioni per l’accesso alle agevolazioni fiscali il visto di conformità e l’asseverazione di congruità delle spese. Difficile quindi potere aggirare la normativa e il Fisco.
I dati della Guardia di Finanza
Uno stato di fatto confermato recentemente dalla Guardia di Finanza: dalle indagini sulle frodi legate ai bonus edilizi, è risultato che solo il 5% riguarda il Superbonus e che, guardando solo a questa tipòologia di interventi soltanto lo 0,5% riguarda crediti fiscali inesistenti.
Su un totale complessivo di 7,2 miliardi di crediti inesistenti, oltre il 50% attiene al c.d. “Bonus Facciate”, mentre solo 360 milioni il Superbonus.
Superbonus colpevole fino a prova contraria, per riassumere questi tre anni di accuse, che hanno portato anche al ridimensionamento della misura e al blocco, in buona parte, del meccanismo delle opzioni alternative alle detrazioni previste dal Decreto Rilancio.
Un'assoluzione dai toni amari
A tanti non rimane che l’amaro in bocca, come testimoniano le parole di Sabatino Nocerino, presidente CNA costruzioni Campania, che riportiamo qui integralmente:
"Dovrei rallegrarmi. Potrei dire avevamo ragione. Potrei finanche piangere dalla gioia.
Potrei.
Ma ho solo una grande tristezza che blocca la penna.
Ho lottato con tutta la Categoria che rappresento per anni, mesi e giorni, spiegando a due Governi i loro marchiani errori di valutazione. Potrei, dicevo.
Me lo vieta il ricordo di tanti e tanti volti di imprenditori dell'edilizia, di operai e impiegati delle costruzioni, di professionisti, di famiglie e anche, va detto, di molti uomini delle Istituzioni.
Il loro soffrire e stringere i denti. Il loro vedere compromesso il lavoro, il risparmio e soprattutto la fiducia verso uno Stato che fatte le regole se le rimangiava ad ogni sorgere dell'alba.
Potrei festeggiare per notizie che stanno rendendo onore alla verità.
Ma il ricordo del dolore che abbiamo attraversato me lo impedisce.”
Parole che difficilmente troveranno consolazione con un dietrofront da parte del Governo attuale che, al di là delle accuse di frodi fiscali, ha sempre ritenuto il Superbonus come una misura troppo onerosa e poco sostenibile per le casse dello Stato.