Riforma bonus edilizi: gli obiettivi nel Piano per l’energia e il clima
All'Unione Europea la bozza del nuovo Piano Nazionale integrato Energia e Clima dell’Italia con qualche indicazione sul futuro delle detrazioni edilizie
Dopo la scelta di azzoppare il superbonus eliminando le possibilità di utilizzo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito), la domanda su cui tutti attendono risposta è: che ruolo avranno i bonus edilizi per far fronte agli obiettivi che presto arriveranno dalla Direttiva Green?
Direttiva green e bonus edilizi: un legame indissolubile
Doveva essere alle battute finali, invece la Direttiva Case Green (EPBD, Energy Performance of Buildings Directive) dovrà attendere la fine dell’estate e il decisivo Trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione, prima di poter essere considerata definitiva.
Al momento sono tante le disposizioni controverse sulle quali non tutti i Paesi membri dell'UE (Italia in testa) sono favorevoli. Ed è su queste che si dovrà lavorare nel corso del prossimo Trilogo del 31 agosto in cui si dovrà prendere atto delle differenze tra i vari Stati che in alcuni casi renderebbero insostenibile la realizzazione di molti degli interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi di prestazione energetica.
Ciò che, però, è ormai certo è il legame indissolubile che lega la Direttiva UE (e i suoi obiettivi di efficienza energetica) con le detrazioni fiscali che dovrebbero incentivare l'utilizzo razionale dell'energia e la riduzione dei consumi.
Riforma detrazioni fiscali: approccio multi-obiettivo
Un legame di cui si parla nella bozza di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima che sembrerebbe (ma le conferme sono poche) sia stato inviato dall'attuale Governo all'Unione Europea.
La bozza, al fine di rispondere agli obiettivi Europei, prevede una vera e propria riforma delle detrazioni fiscali in edilizia, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive.
Non andrebbe bene (e su questo sono tutti d'accordo) il complicato sistema di detrazioni fiscali che attualmente incentiva gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione, e che è figlio di troppe "mani" che negli anni non sono mai riuscite nell'intento di realizzare una riforma con un verso e proprio testo unico delle detrazioni.
Un testo unico che con un approccio integrato riuscisse ad ottimizzare tempistiche e costi di riqualificazione di un edificio e favorire gli interventi di riqualificazione profonda in un’ottica di sostenibilità che interessi i diversi ambiti:
- energetico;
- strutturale;
- digitale;
- ambientale.
La riforma del quadro normativo su cui è al lavoro il Governo dovrebbe basarsi su diverse aliquote in funzione dell'obiettivo raggiunto e delle performance generali raggiunte dall’edificio, e avrà dei diversi livelli di priorità.
La riforma del sistema incentivante dovrà:
- avere una durata almeno decennale per rispondere agli sfidanti obiettivi previsti per il settore residenziale;
- garantire aliquote distribuite in 10 anni ;
- essere indirizzata prevalentemente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva Case green (prime case, unità immobiliari con classe energetica bassa, unità immobiliari non storiche, etc.);
- ammettere interventi sia singoli di qualunque natura (energetici, sismici, abbattimento barriere architettoniche, etc.), sia di riqualificazione energetica profonda (combinazione di più interventi);
- garantire una sola aliquota ridotta per interventi singoli e, per gli interventi di riqualificazione energetica profonda, poche aliquote crescenti in funzione della performance energetica raggiunta, tenendo anche conto delle performance sismiche per le aree ad alto rischio. Le aliquote dovranno agevolare maggiormente le persone a basso reddito, i condomini con persone in condizione di povertà energetica e l’edilizia residenziale pubblica. Gli interventi energetici saranno “trainanti” rispetto a tutti gli altri interventi che beneficeranno della medesima aliquota;
- garantire costi massimi specifici omnicomprensivi sia per singoli interventi, sia per interventi di riqualificazione energetica profonda, di semplice verifica e univoci per l’intero territorio nazionale.
Viene, infine, previsto l'utilizzo di strumenti finanziari di supporto (finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento) e il ritorno ai meccanismi alternativi alla detrazione fiscale (sconto in fattura e cessione del credito), con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica. In tale ambito, sono in previsione anche l’individuazione di sinergie con la riforma del Fondo nazionale efficienza energetica.