Codice appalti 2023 e clausola di revisione prezzi: come inserirla nei nuovi bandi?
Come va strutturata la clausola di revisione prezzi per i bandi a cui si applica il nuovo codice dei contratti? Ecco la risposta dei nostri esperti
Come va strutturata la clausola di revisione prezzi per i nuovi bandi a cui si applica il nuovo codice dei contratti (d.lgs. n. 36/2023)?
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In base all’art. 60 del d.lgs. n. 36/2023, la clausola revisione prezzi è obbligatoria per tutte le procedure di affidamento. La clausola deve essere contenuta nei documenti di gara iniziali. La norma non specifica esattamente il contenuto della clausola ma chiarisce che queste possono essere attivate al ricorrere di due condizioni: 1) se si verificano particolari condizioni di natura oggettiva, che determinano una variazione del costo dell’opera, della fornitura o del servizio; 2) la variazione in aumento o in diminuzione deve essere superiore al 5% dell’importo complessivo.
Si precisa che la norma prevede che i prezzi sono aggiornati, nella misura dell’80% della variazione, in relazione alle prestazioni ancora da eseguire.
Al fine di determinare se vi è stata o meno una variazione, il comma 3 dell’art. 60 individua gli indici ISTAT che le SA devono tenere in considerazione.
Si segnala che per gli appalti di servizi e forniture, l’ANAC ha recentemente pubblicato il Bando-Tipo n. 1/2023 in cui struttura anche la clausola di revisione prezzi, rimettendo alla SA l’individuazione dell’indice di riferimento tra quelli individuati dall’art. 60, comma 3 d.lgs. 36/2023.
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