Bonus edilizi e riqualificazione energetica: rivedere il sistema di incentivi
Le proposte di FINCO: necessario un complessivo riordino delle aliquote, dei beneficiari e degli interventi agevolabili, cercando di semplificare il più possibile la scelta
Un complessivo riordino dei bonus edilizi con il maggiore accorpamento possibile delle aliquote, utilizzando come criterio guida quello della semplicità, sia per gli utenti finali che per la filiera del settore, per permettere la scelta della soluzione più sostenibile e allo stesso tempo praticabile dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico.
Incentivi fiscali per riqualificazione energetica: le proposte di FINCO
A parlarne è la Federazione FINCO, composta da 40 Associazioni, comprendenti molti protagonisti dell’efficienza energetica oltre che di settori contigui come quelle degli Amministratori di Condomini e dei manager per l'uso razionale dell'Energia.
Partendo dal presupposto che la riqualificazione del patrimonio edilizio è un tema di cui si parla già dal 2004, quando il Libro Bianco FINCO-ENEA registrava il 45% dei consumi energetici nazionali dovuto alla costruzione e gestione di edifici, e che la versione 2010 della Direttiva EPBD (progenitrice dell'attuale Direttiva Green), ne registrava il 40%, la necessità di intervenire sull’efficientamento degli edifici è evidente.
Secondo Finco sono due le questioni fondamentali:
- gli interventi sull’intero edificio dovrebbero arrivare ad una detrazione compresa tra l’80% e il 90% con miglioramento di due classi energetiche, mentre per gli interventi “singoli” dovrebbero essere mantenute le attuali detrazioni del 50% e del 65%.
- per quanto riguarda l’installazione di serramenti, si potrebbe pensare ad un doppio binario con un recupero della detrazione in 3 anni per interventi fino a 20mila euro, ed un recupero fino a 10 anni per interventi fino all’importo massimo attualmente previsto di 60mila euro.
Inoltre si potrebbe ipotizzare una maggiore aliquota di detrazione o un minore tempo di recupero fiscale, anche a fronte di importi più elevanti, nel caso in cui gli interventi vengano eseguiti in conformità alla norma UNI 11673 parti 1, 2, 3 e 4.
Per quanto riguarda l’aliquota di detrazione, gli incentivi per “finestre comprensive di infissi”, andrebbero riportati al 65% anche se non trainati, così come gli incentivi per schermature solari. In riferimento a questi ultimi, secondo FINCO per “superamento di barriere architettoniche”, si intende qualsiasi forma di intervento idoneo a migliorare la fruibilità del costruito, incluse le motorizzazioni di chiusure e schermature solari, da parte di soggetti con funzionalità limitata/ridotta.
Tra le misure da aggiungere, la Federazione segnala gli incentivi per impianti e sonde geotermici e per teleriscaldamento efficiente e per la riduzione di consumi idrici e la raccolta/riutilizzo delle acque meteoriche, installazione/sostituzione dei contabilizzatori di acqua e calore.
Le altre proposte: condomìni ed insegne di esercizio
Sul fronte Condomini, dovrebbero essere consentiti quorum che facilitino decisioni nelle assemblee condominiali con possibilità di prestiti garantiti, oltre che di sconto in fattura, per i cittadini incapienti. La ripartizione delle detrazioni dovrebbe essere compresa in un periodo da 3 a 10 anni o, eventualmente, in tempi più brevi, sempre a scelta del contribuente, per interventi di basso importo.
Un altro aspetto affrontato da Finco riguarda le insegne di esercizio e le dotazioni fisse ad esse afferenti: esse dovrebbero essere ricomprese tra gli interventi impiantistici specialistici ammessi a forme di sostegno, come l’esclusione dal reddito di impresa, con aliquote crescenti in caso di alimentazione con pannelli fotovoltaici, di utilizzo di materiali riciclati, etichettature energetiche o componentistica europea.
Il ruolo degli operatori del settore
Nel complessivo riordino degli incentivi - che potrebbero anche essere direttamente proporzionali all’efficientamento ed inversamente proporzionali al reddito - è necessario, comunque:
- mantenere il punto fermo di incentivi dalla percentuale significativa per i singoli interventi;
- valutare variabili come ad esempio, l’età del contribuente, il tempo di recupero scelto per le detrazioni, l’entità dell’importo portato in detrazione, ecc.
In ogni caso, rimane necessaria in ogni caso la consultazione degli operatori del settore per la predisposizione della normativa di riordino della materia; ivi incluse le imprese specialistiche.