Revisione prezzi e caro materiali: nuova bocciatura per il MIT
Confermata la decisione di Palazzo Spada anche sulla controversia con ASSISTAL: necessario un supplemento istruttorio sulle fasi di rilevazione e di revisione dei prezzi
La questione sul caro materiali non accenna a placarsi e, sopo le due sentenze d’appello n. 7355/2023 e n. 7359/2023, relative ai ricorsi di ANCE, il Consiglio di Stato conferma, con la sentenza n. 7363/2023, le stesse tesi anche rispetto alla contoversia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con ASSISTAL, l’Associazione imprenditoriale di categoria aderente a Confindustria, che rappresenta le imprese specializzate nella progettazione, fornitura, installazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici, fornitura di Servizi di Efficienza Energetica e Facility Management.
Caro materiali: nuova bocciatura dal Consiglio di Stato
In questo caso, il Ministero aveva presentato appello contro la sentenza del TAR Lazio, che aveva accolto le doglianze dell’Associazione in relazione al Decreto del MIMS 11 novembre 2021, nella parte in cui, in assenza di un criterio univoco di rilevazione e in presenza di dati evidentemente irragionevoli e contraddittori, non ha proceduto ad individuare i materiali da costruzione che hanno subito un eccezionale aumento dei prezzi nel primo semestre dell'anno 2021; nonché nella parte in cui, anche sulla base dei dati trasmessi dai Provveditorati interregionali per le opere pubbliche, da Unioncamere e da Istat, con criterio del tutto illogico ed irragionevole, oltre che svincolato da qualsivoglia dato reale, ha rilevato, in taluni casi, un aumento percentuale dei prezzi di gran lunga inferiore all'aumento reale registrato sul mercato.
Come già specificato nella sentenza n. 7359/2023, i dati utilizzati dal MIT, infatti, sono risultati, in alcuni casi, palesemente contraddittori tra di loro, motivo per il quale il Ministero dovrà procedere ad un supplemento di istruttoria, utilizzando le fonti ufficiali e raffrontando i dati rilevati con quelli risultanti da banche dati nazionali o internazionali di riferimento dei singoli materiali, ricorrendo a queste ultime in caso di difficoltà di reperimento dei dati sul territorio o per determinati materiali, con l’obiettivo di accertare la reale variazione percentuale del prezzo dei materiali da costruzione oggetto del ricorso.
Verifica variazione prezzi materiali: necessario un supplemento istruttorio
Dopo il TAR Lazio, anche i Giudici di Palazzo Spada hanno quindi condiviso le obiezioni dell’ASSISTAL, affermando, tra l’altro, che «La discrasia e l’incongruenza dei dati raccolti sono sintomatiche quanto meno di una disomogeneità del metodo di rilevazione seguito da ciascun Provveditorato, nonché dell’inadeguatezza scientifica della relativa verifica e del raffronto dei dati provenienti delle diverse fonti».
Ad avviso del Consiglio di Stato, è necessario un supplemento istruttorio che dovrà riguardare la «Fase di rilevazione» e la «Fase di revisione», precisando che, contrariamente a quanto affermato dalla difesa erariale, il MIT potrà colmare eventuali lacune o dati errati anche mediante eventuale ricorso a fonti alternative, comprese quelle utilizzate dall’ASSISTAL per segnalare le incongruenze, che il Consiglio di Stato ha ritenuto affidabili.
Sulla decisione di Palazzo Spada, il Presidente di ASSISTAL Angelo Carlini ha espresso soddisfazione: “Attendiamo, quindi, che il MIT proceda speditamente ad un supplemento di istruttoria, per superare le carenze e le contraddizioni sul rilevamento dei prezzi del primo semestre 2021, ribadendo che ASSISTAL è pronta a collaborare fattivamente per la definizione dei nuovi principi di rilevamento dei prezzi, in modo tale che le imprese ottengano il giusto riconoscimento delle loro istanze”.
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Sentenza