Sblocco crediti incagliati: ok definitivo al modello Basilicata
Nessuna impugnativa sulla legittimità costituzionale della legge regionale da parte del Consiglio dei Ministri. Si fa strada a un modello per le altre amministrazioni
Già in piena estate era arrivato il placet del MEF, ma adesso la legge regionale Basilicata 16 luglio 2023, n. 20, non ha trovato ostacoli nemmeno in Consiglio dei Ministri, che ha deciso di non impugnarla, aprendo una nuova strada per sbloccare la cessione dei crediti.
Cessione del credito: ok definitivo al modello Basilicata
Diventa così un modello per altre amministrazioni, quello della legge recante "Circolazione dei crediti fiscali per efficientamento energetico del patrimonio edilizio". Solo 5 articoli che mettono in moto un meccanismo virtuoso per l’utilizzo dei crediti fiscali, che “sfrutta” un’eccezione al divieto previsto dall'art. 1, comma 1 del D.L. n. 11/2023 (Decreto Cessioni o Decreto Blocca Cessioni), convertito con modificazioni dalla Legge n. 38/2023, che esclude le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, della legge n. 196/2009 dall'elenco dei possibili acquirenti dei crediti fiscali di cui all'art. 121 del Decreto Rilancio.
Secono quanto previsto dalla L.R. n. 20/2023, la Regione Basilicata e tutti gli enti pubblici economici regionali e/o società partecipate da essa controllati non inclusi nell’elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge n. 196/2009, hanno la possibilità di acquistare i crediti edilizi di cui all'art. 121, comma 2 del Decreto Rilancio.
Acquisto crediti fiscali: gli interventi interessati
In particolare sarà possibilie acquisire crediti derivanti da interventi di:
- recupero del patrimonio edilizio di cui all'articolo 16-bis, comma 1, lettere a), b) e d), del TUIR (d.PR. n. 917/1986;
- installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici (art. 16-ter del D.L. n. 63/2013 e di cui al comma 8 dell'articolo 119 del D.L. n. 34/2020-
Già il MEF aveva specificato che non ci fossero, per quanto di propria competenza, dubbi sulla legittimità costituzionale della Legge, evidenziando anche “nel contesto della leale collaborazione, l’opportunità di suggerire alla Regione di stabilire (…) anche i criteri per valutare le capacità dei suddetti enti di assorbire i crediti acquistati”.
Oggi anche Palazzo Chigi conferma la volontà di non impugnare la nuova legge regionale, che probabilmente diventerà un punto di riferimento per altre Amministrazioni decise a risolvere il problema dei crediti incagliati e fornire una soluzione al blocco delle cessioni.