Bonus edilizi: in arrivo un testo unico?
Il Ministro Pichetto: sugli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio è necessario un intervento che superi l’attuale frammentazione con un approccio integrato
Sembra aprire a una prospettiva a lungo termine e soprattutto a un quadro delle detrazioni fiscali più organico, l’intervento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, audito in Commissione Ambiente alla Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia.
Bonus Edilizi: necessario un testo unico delle detrazioni fiscali
Un intervento che lascia ben sperare sulla redazione di un testo unico delle detrazioni fiscali, che metta fine alla frammentazione normativa a cui contribuenti, imprese e addetti ai lavori sono quotidianamente sottoposti. “La bozza di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima prevede l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi la frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive”, ha evidenziato il ministro a Montecitorio.
Un approccio integrato che va applicato ai vari ambiti (tra cui tutela dell’ambiente, energia, digitalizzazione e sicurezza), con una durata della riforma di almeno dieci anni “per rispondere agli sfidanti obiettivi europei previsti per il settore residenziale”.
Riforma dei bonus edilizi: le proposte
Il riferimento è naturalmente alla Direttiva Green: mentre si attende il responso del Trilogo proprio sulla EPBD, Pichetto ha sottolineato che la riforma dovrà riguardare soprattutto le unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva, oltre a porre alcuni imprescindibili paletti quali:
- garantire aliquote distribuite in un massimo di dieci anni;
- ammettere interventi sia singoli, che di riqualificazione energetica profonda;
- garantire costi massimi specifici omnicomprensivi;
- permettere l'utilizzo di strumenti finanziari di supporto, come finanziamenti a tasso agevolato.
Il tutto accompagnato da un quadro di incentivi stabili nel tempo “che dobbiamo definire nell’attuazione della delega fiscale”.
Proprio in relazione agli incentivi e alla loro revisione, non è mancato naturalmente il riferimentto al Superbonus. Citando i dati Enea al 30 settembre 2023, il ministro ha evidenziato che su 430mila asseverazioni, solo il 17% ha riguardato edifici condominiali “Una norma dai tanti buoni propositi, ma che ad un’analisi costi-benefici postuma, non viene giustificata dagli effetti espansivi rispetto ai problemi creati sui conti pubblici o sull’aumento dei prezzi nel settore”.
Per quanto riguarda invece l’edilizia pubblica, Pichetto ha ricordato gli strumenti di riqualificazione energetica attivati dal MASE, quali il Conto Termico, il PREPAC, il Fondo Nazionale Efficienza Energetica e l’Avviso CSE 2022.
I punti cruciali della Direttiva Green
Tornando alla Direttiva Green, il ministro ha ribadito la peculiarità del patrimonio edilizio italiano e che le scadenze prefissate dalla UE per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali, se confermate, potrebbero non essere sostenibili.
In particolare, secondo Pichetto, a essere particolarmente controversi sono il timing, la definizione di un quadro di finanziamenti e incentivi a livello nazionale e l’omogeneità degli Attestati di prestazione. Proprio per questo ha ribadito la necessità di formulare parametri omogenei per la fotografia iniziale del parco immobiliare, al quale lavorerà un gruppo di esperti su richiesta del ministro stesso.