Revisione PNRR: i principali progetti a rischio definanziamento
L'analisi di ANCE sulla revisione del Piano: ben 14 miliardi su 16 riguardano interventi di interesse per il settore delle costruzioni. Particolarmente penalizzate Campania, Sicilia e Lombardia
Nonostante si parli sempre del PNRR come opportunità di rilancio per l'economia e per le infrastrutture del Mezzogiorno, spiccano le cifre elevate che prevedono il definanziamento dei progetti del Piano riguardanti alcune regioni del Sud Italia, come da proposta di revisione presentata dal Governo alla Commissione Europea il 7 agosto 2023.
Definanziamento progetti PNRR: l'analisi di ANCE
La revisione complessiva del PNRR prevede, tra i vari punti, il definanziamento di circa 15,9 miliardi di euro di investimenti che saranno destinati a un nuovo capitolo, legato al REPowerEU.
Una cifra importante che, come ha evidenziato la Direzione Affari Economici, Finanza e Centro Studi dell’ANCE, per quasi il 90% (circa 14,1 miliardi di euro) riguarda interventi di interesse per il settore delle costruzioni, così suddivisi:
- 6 miliardi di euro di piccoli e medi interventi diffusi sul territorio per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni;
- 3,3 miliardi di euro di interventi per la rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e di degrado sociale;
- 2,5 miliardi di euro dei Piani Urbani Integrati;
- 1,3 miliardi di euro di interventi per la riduzione del rischio idrogeologico;
- 725 milioni di euro per le Aree interne - Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità;
- 300 milioni di euro per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.
La conferma arriva dall’analisi degli open data messi a disposizione da ReGis, con la registrazione di 42mila interventi (CUP) riferiti a linee di investimento di interesse delle costruzioni, per un totale di 11,7 miliardi di fondi PNRR e 14,5 miliardi di investimenti complessivi.
Inoltre, circa l’80% dei definanziamenti complessivi proposti dal Governo alla Commissione Europea riguardano investimenti di competenza degli enti territoriali, in molto casi già in corso di realizzazione.
Circa il 92% dei CUP censiti riguardano interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni, ovvero interventi diffusi sul territorio destinati prioritariamente ad interventi per la messa in sicurezza di edifici pubblici, tra i quali quelli scolastici, e di strade.
Penalizzati il Sud, in particolare Campania e Sicilia
Ed è proprio dalla localizzazione di questi progetti che si possono individuare i territori maggiormente colpiti dal rischio definanziamento a seguito della revisione del Piano: guardando alle aree geografiche, il nord perde il 34%, il centro il 19% ed il sud il 47%.
Le regioni più penalizzate risultano la Campania con 1,5 miliardi di euro, insieme alla Sicilia e alla Lombardia con 1,2 miliardi di definanziamenti ciascuna.
Sempre in riferimento alla Sicilia risultano a rischio definanziamento 1.860 interventi, il 77% inerenti investimenti per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni.
Allargando la lente alla ripartizione per provincia, la maggior parte degli interventi definanziati si trovano nel territorio della città metropolitane di Messina, seguita dalle città metropolitane di Catania e Palermo. In termini di importo, spicca la Città metropolitana di Palermo con 359,4 milioni di euro di investimenti a rischio, seguita da Catania e Messina, rispettivamente con 335,4 milioni e 230,5 milioni.
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