Direttiva Green: verso il piano italiano per l'efficientamento energetico
Si attende a breve l'approvazione definitiva e l'entrata in vigore della EPBD. Entro il 2025 sarà necessario presentare il piano degli interventi
Dovrebbe arrivare entro metà aprile l’approvazione da parte del Consiglio Europeo sulla Direttiva Green, con la successiva pubblicazione della EPBD nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea – e l’entrata in vigore del provvedimento, con tutte le “conseguenze" del caso.
Direttiva Green: necessario il piano di intervento
Finita l’ora delle ipotesi e degli aggiustamenti, arriverà infatti il momento di rimboccarsi le maniche, in previsione della presentazione entro il 2025 del piano degli interventi che l’Italia intende portare avanti per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Direttiva.
L'Europa chiede infatti la riduzione del 16% dei consumi energetici degli edifici entro il 2030, target che sale al 20-22% per il 2035. Inoltre gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, con l'estensione di tale obbligo agli altri per il 2030.
Nessun obbligo di salto di classe energetica ma, per raggiungere gli obiettivi richiesti, la riqualificazione dovrà necessariamente riguardare gli edifici maggiormente energivori e quindi rientranti nelle classi F e G.
Le richieste al MASE
Si apre quindi la fase della definizione del piano di intervento, questione di particolare rilevanza, su cui è intervenuta l'on. Erica Mazzetti (FI), responsabile nazionale dipartimento Lavori pubblici, che ha presentato un question time in commissione Ambiente: "Chiediamo al governo di costruire una cornice normativa chiara e stabile, con anche i doverosi incentivi, per accompagnare i proprietari di casa nei lavori di efficientamento".
Secondo le stime, saranno necessari interventi su circa 5 milioni di edifici. “Per questo, ho sollecitato il governo – prosegue Mazzetti – ad avviare la pianificazione necessaria per una nuova politica di efficientamento energetico degli edifici, eventualmente dandone rappresentazione nel Pniec da inviare a giugno a Bruxelles anche in termini di richiesta di sostegni. È fondamentale avere un piano italiano completo e soprattutto con i dovuti sostegni ma il governo concretamente è all'opera".
In risposta alla deputata, il MASE ha evidenziato di aver avviato “un tavolo di lavoro per il raggiungimento degli "fidanti obiettivi del Pniec, così da ottimizzare il rapporto tra costi e benefici per la collettività e per lo Stato. Nel dettaglio, il tavolo avrebbe già elaborato un quadro conoscitivo del patrimonio edilizio, con particolare attenzione al consumo di energia, "pensando a una serie di misure volte ad accompagnare il processo di riqualificazione e tenendo conto dell'esigenza di mobilitare maggiori risorse private attraverso il ricorso a nuovi strumenti finanziari, alla promozione dei contratti di prestazione energetica, alla crescita delle imprese dei servizi energetici". Conclude Mazzetti riportando le considerazioni del Mase, secondo cui con l'adeguamento alla Direttiva Green ci sarà un impatto positivo sul settore delle costruzioni e dell'impiantistica.