Direttiva Green ed efficientamento energetico: i possibili scenari di intervento
La nuova ricerca Symbola-Cresme sull’attuazione della Direttiva Green. Ecco quanti edifici dovrebbero essere coinvolti e con quali risorse
12,5 milioni di edifici per 25,3 milioni di unità abitative residenziali. Sono questi i numeri dai quali l’Italia dovrà partire per elaborare il Piano di intervento in applicazione della Direttiva Green, di cui si attende a breve l’approvazione definitiva e la pubblicazione sulla GUUE.
Efficientamento energetico e obiettivi Direttiva Green: gli scenari possibili
Se i numeri sono chiari, meno definito è sicuramente il piano di intervento. Proprio per questo Cresme ha realizzato insieme a Symbola uno studio per Assimpredil ANCE ed European Climate Foundation, nel quale vengono ipotizzati tre diversi scenari di intervento, con investimenti che oscillano fra 170 e 320 miliardi di euro.
Gli scenari sono stati elaborati tenendo conto dello studio CRESME sulla situazione del patrimonio residenziale italiano, aggiornato nel 2022 su dati ISTAT e del sistema informativo CRESME/SI. È quindi venuto fuori che oltre il 50% degli edifici sono unifamiliari (6,48 milioni sul totale di 12,53) di cui ben 3,4 milioni di abitazioni realizzate prima degli anni ’60, 4,85 milioni negli anni ’60, e 4,52 milioni negli anni ’70.
Questi dati rappresentato un’importante fotografia del patrimonio edilizio esistente che verrà utilizzata dal MASE per l’elaborazione del piano di intervento, tenendo conto delle informazioni sui consumi e sulle classi energetiche.
Le ipotesi nello studio Symbola-Cresme
Tre quindi le ipotesi su cui si è basato lo studio Symbola-CRESME, identificando diverse tipologie di interventi corrispondenti a scenari molto differenti in termini economici: la forchetta va dai 172 ai 320 miliardi di euro.
Nel primo scenario, si ipotizzano interventi su 3,2 milioni di abitazioni (corrispondenti al 15% degli edifici con le prestazioni peggiori), applicando i costi medi che si sono registrati negli interventi incentivati con Superbonus 110%. Questa è la simulazione con i costi più elevati: ci vorrebbero 320 miliardi di euro.
Il secondo quadro simula sempre gli interventi sui 3,2 milioni di edifici, ma applicando i costi legati agli interventi che secondo ENEA risulterebbero più efficienti sul piano della performance energetica. In questo caso si ipotizza la necessità di un investimento complessivo pari a 260 miliardi di euro.
Infine, la stima “più economica”, realizzata quando ancora gli obiettivi della Direttiva indicavano il doppio salto di classe energetica. In questo caso è stato usato il sistema Docet di Enea, con interventi finalizzati a per portare le abitazioni dalla classe energetica G alla classe E. Il costo totale ammonta a 145 miliardi, cifra che sale a 170 aggiungendo l’installazione di pannelli fotovoltaici a servizio di tutti gli appartamenti.