Decreto Superbonus 2024: i rilievi del Direttore Generale delle Finanze
In audizione al Senato il Direttore Generale delle Finanze Dott. Giovanni Spalletta ripercorre l’evoluzione normativa delle norme sul superbonus e sulla cessione del credito
Nell’anno d’imposta 2022, le detrazioni IRPEF per il Superbonus sono risultate pari a circa il 4% del totale del costo annuo della misura, mentre il 96% del beneficio è riconducibile al meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito) di cui all’art. 121 del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio).
Ddl di conversione del D.L. n. 39/2024: l’audizione del Direttore Generale delle Finanze
Lo ha affermato il Direttore Generale delle Finanze Dott. Giovanni Spalletta nell’ambito del ciclo di audizioni al Senato per la conversione del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39 (Decreto Superbonus 2024 o taglia cessioni). Molto interessante è la memoria lasciata agli atti in cui preliminarmente viene ripercorsa “a spanne” l’evoluzione normativa delle regole sul superbonus e sulla cessione del credito, per poi passare:
- su alcune evidenze del recente andamento del Superbonus, discutendo il ruolo di alcune variabili chiave che potrebbero aver influenzato le dinamiche più recenti;
- su alcuni aspetti da tenere in considerazione nella prospettiva di un riordino delle agevolazioni fiscali edilizie, in particolare alla luce del nuovo quadro di regolamentazione europea sulla governance economica e fiscale.
Tralasciando la prima parte che si limita a definire i provvedimenti di modifica arrivati nell’ultimo anno, ricordiamo solo tutti i provvedimenti che hanno inciso direttamente o indirettamente sul superbonus e sul meccanismo delle opzioni alternative:
- D.L. 16 luglio 2020, n. 76 (Decreto Semplificazioni) convertito con modificazioni dalla L. 11 settembre 2020, n. 120;
- D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (Decreto Agosto) convertito con modificazioni dalla L. 13 ottobre 2020, n. 126;
- L. 30 dicembre 2020, n. 178 (L. di Bilancio 2021);
- D.L. 22 marzo 2021, n. 41 (Decreto Sostegni) convertito con modificazioni dalla L. 21 maggio 2021, n. 69 (modifiche arrivate dopo la conversione in L.);
- D.L. 6 maggio 2021, n. 59 convertito con modificazioni dalla L. 1 luglio 2021, n. 101;
- D.L. 31 maggio 2021, n. 77 (Decreto Semplificazioni-bis o Governance PNRR) convertito con modificazioni dalla L. 29 luglio 2021, n. 108;
- D.L. 11 novembre 2021, n. 157 (Decreto anti-frode) abrogato dalla L. di Bilancio 2022 (in vigore dal 12 novembre al 31 dicembre 2021);
- L. 30 dicembre 2021, n. 234 (L. di Bilancio 2022);
- D.L. 27 gennaio 2022, n. 4 (Decreto Sostegni-ter) convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2022, n. 25;
- D.L. 25 febbraio 2022, n.13 (Decreto Frodi) abrogato dalla L. di conversione del Decreto Sostegni-ter;
- D.L. 1 marzo 2022, n. 17 (Decreto Bollette) convertito con modificazioni dalla L. 27 aprile 2022, n. 34 (modifiche arrivate dopo la conversione in L.);
- D.L. 21 marzo 2022, n. 21 (Decreto energia) convertito con modificazioni dalla L. 20 maggio 2022, n. 51 (modifiche arrivate dopo la conversione in L.);
- D.L. 30 aprile 2022, n. 36 (Decreto PNRR 2), convertito con modificazioni dalla L. 29 giugno 2022, n. 79 (modifiche arrivate dopo la conversione in L.);
- D.L. 17 maggio 2022, n. 50 (Decreto Aiuti), convertito con modificazioni dalla L. 15 luglio 2022, n. 91;
- D.L. 21 giugno 2022 n. 73 (Decreto Semplificazioni fiscali), convertito con modificazioni dalla L. 4 agosto 2022, n. 122 (modifiche arrivate dopo la conversione in L.);
- D.L. 9 agosto 2022, n. 115 (Decreto Aiuti-bis), convertito con modificazioni dalla L. 21 settembre 2022, n. 142 (modifiche arrivate dopo la conversione in L.);
- D.L. 18 novembre 2022, n. 176 (Decreto Aiuti-quater), convertito con modificazioni dalla L. 13 gennaio 2023, n. 6
- L. 29 dicembre 2022, n. 197 (L. di Bilancio 2023);
- D.L. 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto Cessioni), convertito con modificazioni dalla L. 11 aprile 2023, n. 38;
- D.L. 1 giugno 2023, n. 61 (Decreto Alluvioni) convertito con modificazioni dalla L. 31 luglio 2023, n. 100;
- D.L. 10 agosto 2023, n. 104 (Decreto Asset) convertito con modificazioni dalla L. 9 ottobre 2023, n. 136;
- D.L. 29 dicembre 2023, n. 212 (Decreto Superbonus) convertito senza modificazioni dalla L. 22 febbraio 2024, n.17;
- L. 30 dicembre 2023, n. 213 (L. di Bilancio 2024);
- D.L. 2 marzo 2024, n. 19 (Decreto PNRR 2024, in attesa di conversione in Legge)
- D.L. 29 marzo 2024, n. 39 (Decreto tagli cessioni, in attesa di conversione in Legge).
L’ammontare dei crediti scontati/ceduti
Ciò premesso, il Direttore Generale delle Finanze ha ricordato le fonti informative per effettuare il monitoraggio del Superbonus:
- i dati sulle comunicazioni delle prime cessioni che il beneficiario inserisce sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate;
- i dati relativi alle asseverazioni degli investimenti per il superbonus riportati nel Report che Enea pubblica mensilmente sul proprio sito.
Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia delle Entrate aggiornati al 4 aprile 2024 (termine ultimo per inviare la comunicazione relativa all’opzione per la cessione del credito e/o per lo sconto in fattura in alternativa alla fruizione diretta del Superbonus per l’anno 2023), l’ammontare complessivo dei crediti ceduti/scontati, cosiddette “prime cessioni”, per il Superbonus è di 160,5 miliardi di euro.
Importo che comprende anche i crediti che sono stati annullati dagli utenti e/o sequestrati dall’Autorità Giudiziaria.
La componente Super Ecobonus fino al 31 marzo 2024
Relativamente all’ultimo monitoraggio condotto da Enea sulla componente del Superbonus relativa agli interventi di riqualificazione energetica (Super Ecobonus), il Direttore Spalletta evidenzia come questi dati facciano riferimento a spese effettuate nel 2023, dato che il tecnico che assevera i lavori dispone di 90 giorni per inserire le informazioni sul portale.
Dall’analisi dei dati Enea dei primi tre mesi del 2024 e riferiti agli andamenti di investimenti e agevolazioni relativi agli ultimi mesi del 2023 emerge ancora un’accelerazione sostenuta degli investimenti agevolati che conferma la tendenza già registrata nei Report Enea pubblicati negli ultimi tre mesi del 2023.
Tenuto conto delle tempistiche di comunicazione ad Enea, la ricostruzione delle spese e agevolazioni sostenute nel corso del 2023 deve considerare gli investimenti riportati nel periodo compreso tra aprile 2023 e marzo 2024. Periodo nel quale si è registrata una dinamica eccezionale, soprattutto nel semestre che va da ottobre 2023 a marzo 2024: infatti, sono state registrate maggiori agevolazioni per lavori conclusi solo per “Super Ecobonus” pari a 42 miliardi di euro.
A cosa è dovuta la crescita del Superbonus?
Considerata la stretta al meccanismo di cessione del credito, già avviata a febbraio 2023 con il Decreto Legge n. 11/2023, viene da domandarsi: come mai il Superbonus ha continuato a crescere in questo modo?
Secondo il Direttore Generale delle Finanze:
- alla fine del 2023 sono stati comunicati all’Enea lavori avviati e/o conclusi, agevolati ancora al 110%, che hanno usufruito di deroghe rispetto all’applicazione delle misure restrittive adottate nel 2022, che prevedevano aliquote meno generose;
- un altro fattore esplicativo della dinamica eccezionale registrata dal Superbonus a fine 2023 e nei primi tre mesi del 2024 può essere collegato all’effetto di annuncio della definitiva limitazione dell’agevolazione avvenuto in concomitanza con la Legge di Bilancio per il 2024, quando sono state fornite indicazioni restrittive univoche al mercato.
Conclusioni
Concludendo il suo intervento (e senza alcun appunto sul D.L. n. 39/2024) il Direttore Spalletta evidenzia il grado di complessità del superbonus, sia in termini di gestione degli incentivi edilizi che del loro impatto sui saldi di finanza pubblica, a causa di una serie di aspetti tra i quali rientrano:
- le significative risorse assorbite (e che saranno assorbite nei prossimi anni);
- le problematiche collegate alla cedibilità dei crediti;
- gli ampi fenomeni di abuso emersi nella seconda metà del 2021;
- le conseguenze degli effetti di annuncio delle modifiche normative.
Viene, inoltre, evidenziato come le aliquote generose unite alla cedibilità del credito senza alcuna anticipazione finanziaria delle spese per i lavori di riqualificazione, e in assenza di una preventiva procedura di autorizzazione che caratterizza altri crediti di imposta (ad esempio quelli previsti per Industria 5.0), è alla base di difficoltà oggettive e non superabili di monitoraggio in itinere.
Nei principali Paesi europei le aliquote di agevolazione sono inferiori rispetto a quella prevista inizialmente dal Superbonus e, in aggiunta, esistono limitazioni per quanto riguarda l’ammontare massimo di spesa per usufruire dei benefici fiscali. Ad esempio, le aliquote di agevolazione vanno da un minimo del 20% in Germania a un massimo del 60% (Spagna) e 70% (Francia) variabili a seconda del tipo di intervento; in tutti i casi, comunque, sono previsti massimali di spesa e/o di importo delle detrazioni.
Proprio per questo, la disciplina del Superbonus si è resa sempre più complessa e difficoltosa da applicare e ha richiesto un’articolazione di interventi funzionali sia a migliorare il disegno degli incentivi sia a neutralizzare eventuali distorsioni ed abusi.
In allegato la memoria completa.
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Testo Audizione