Modifiche al nuovo Codice dei Contratti: la battaglia dei professionisti
Le Associazioni di architetti e ingegneri: l’appalto integrato è solo una scorciatoia, necessario riportare il Progetto al centro delle opere pubbliche
Riportare il progetto al centro del processo di realizzazione delle opere pubbliche. È questo uno degli obiettivi che si pongono le Associazioni degli Architetti e degli Ingegneri liberi professionisti nella battaglia comune per la modifica al d.Lgs. n. 36/2023, il nuovo Codice dei Contratti Pubblici, tema al centro del Convegno “Il nuovo Codice dei Contratti. Rimettiamo al centro il Progetto” tenutosi a Roma e organizzato da ALA Assoarchitetti, Inarsind e Asso Ingegneri, con l’adesione delle altre Associazioni dell’Area Tecnica di ConfProfessioni e il sostegno della stessa Confederazione.
Modifiche al nuovo Codice Appalti: intervengono le associazioni dei liberi professionisti
Una vera e propria “chiamata a raccolta” nata a seguito delle disposizioni del nuovo Codice dei contratti pubblici, che riducono fortemente i ruoli dei Liberi professionisti Architetti e Ingegneri, sia in fase di progettazione che nella direzione dei lavori.
Come ha sottolineato in apertura dei lavori l’arch. Bruno Gabbiani, presidente di ALA Assoarchitetti, è necessario apportare modifiche alle norme vigenti “non per la mera difesa degli interessi, seppur legittimi, dei liberi professionisti, ma nell'interesse generale dell'Italia”, ribadendo “la necessità di realizzare sempre opere di qualità, grandi o piccole che siano”. Sul punto, Gabbiani ha richiamato il documento presentato in audizione parlamentare con la richiesta di adeguare il d.Lgs. n. 36/2023, correggendo le anomalie legate all'introduzione estesa dell’appalto integrato.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Inarsind, l’ing. Carmelo Russo, evidenziando come i liberi professionisti del settore continuano ad alimentare l’attenzione verso le criticità del Codice dei Contratti Pubblici individuate e segnalate da tempo, senza tuttavia ricevere alcun riscontro. “Mancanza di riscontro ed evidente segnale, in realtà, del ritardo programmatico con cui la Pubblica Amministrazione affronta argomenti che la consistente disponibilità economica del PNRR permetteva – e ci auguriamo – permetta di risolvere”.
“La sensazione – ha proseguito Russo - è che si faccia scontare alle nostre attività l’assenza di una seria programmazione che pure i tre precedenti livelli di progettazione, se interpretati correttamente, avrebbero consentito di attuare. A questa si unisce anche un’altra sensazione, quella che, ancora una volta, si scelga la via più comoda, quella di un’autentica scorciatoia sulla pelle dei liberi professionisti”.
In rappresentanza di Asso Ingegneri è intervenuta l’ing. Lucia Coticoni che, sul tema del subappalto, ha sottolineato una sorta di liberalizzazione dell'istituto, richiesta dalla normativa Europea, ampliando il volano delle responsabilità, perché in cantiere circolano più figure che devono essere coordinate, e, delle quali, è sempre più importante valutare le loro mansioni riguardo ai corsi sulla sicurezza che hanno seguito. “Chiediamo quindi alle Istituzioni, di coinvolgere le parti sindacali dei Professionisti nella elaborazione dei regolamenti e delle leggi su di una materia così importante per la salute dei lavoratori e dei cittadini. Sarebbe opportuno istituire dei praticantati formativi sulla sicurezza con finanziamento o agevolazioni fiscali per incentivare l’acquisizione della consapevolezza della sicurezza sul campo”.
I temi affrontati durante il convegno
Al convegno, moderato dall’arch. Amedeo Schiattarella, hanno preso parte Claudia Alessandrelli, vicepresidente CONFPROFESSIONI, Tiziana Campus per il CNAPPC, Elio Masciovecchio, vicepresidente CNI, e Silvia Marzot, del Tavolo tecnico congiunto Consiglio di Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul Codice dei Contratti Pubblici.
Sono intervenuti nel dibattito l’on. Andrea De Bertoldi (FdI) componente della Commissione Finanze e l’on. Agostino Santillo (M5S), componente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, entrambi concordi nella ricerca di una soluzione positiva alle questioni poste.
Il Convegno è proseguito con le relazioni previste in programma: “La forma dell’appalto e la qualità dell’opera pubblica” dell’avvocato Claudio Cataldi, il “Progetto esecutivo e direzione lavori per la qualità dell’opera” di Giuseppe Funaro vicepresidente ALA Assoarchitetti, “I requisiti per l’affidamento dei servizi d’architettura e d’ingegneria” di Michela Diracca per Inarsind e la “Sicurezza dei cantieri. Il problema non è la normativa” di Lucia Coticoni di Asso Ingegneri.
La Tavola rotonda conclusiva ha visto confrontarsi Andrea Tomasi vicepresidente ALA Assoarchitetti, Lucia Coticoni, Andrea Sonnino presidente Fidaf, Andrea De Maio presidente Fondazione Inarcassa e Mauro Iacumin, vicepresidente Inarsind.