Materie prime critiche: il Governo approva un nuovo decreto-legge
Approvato un decreto per adeguare la normativa sul settore minerario agli obiettivi e standard europei previsti dal regolamento Critical Raw Materials Act
È stato approvato nel corso deI Consiglio dei ministri del 20 giugno 2024 un nuovo decreto legge sulle materie prime critiche, finalizzato ad adeguare la normativa nazionale sul settore minerario agli obiettivi e standard europei previsti dal regolamento europeo Critical Raw Materials Act, tenendo conto della transizione digitale e di quella green.
Materie prime critiche: approvato un nuovo decreto legge
Il provvedimento, che vede coinvolti il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, punta al rilancio del settore minerario italiano attraverso procedure semplificate per gli iter autorizzativi dei progetti strategici, con un sistema continuo di monitoraggio della domanda e di incentivazione dell’offerta di materie prime. Il monitoraggio sarà effettuato dal Comitato tecnico permanente per le materie prime critiche e strategiche, istituito presso il MIMIT, con i seguenti compiti:
- monitoraggio economico, tecnico e strategico delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche e delle esigenze di approvvigionamento delle aziende;
- coordinamento e monitoraggio del livello delle eventuali scorte disponibili per ciascuna materia prima strategica a livello aggregato, e del relativo livello di sicurezza.
Il Comitato dovrà anche predisporre un Piano Nazionale delle materie prime critiche.
Nel dettaglio, si prevede:
- l’avvio di un Programma nazionale di esplorazione;
- la semplificazione delle procedure autorizzative;
- il rafforzamento del Fondo Nazionale del Made in Italy
- l’elaborazione di sistemi di monitoraggio in caso di perturbazioni dell’approvvigionamento.
Progetti strategici: definizione e termini per le procedure
Come previsto dal Regolamento europeo, un progetto viene definito "strategico" quando è validato dalla Commissione Europea. Una volta ottenuto il sigillo, è lo Stato membro a rilasciare le autorizzazioni necessarie, con tempistiche coerenti e migliorative rispetto a quelle previste nel Regolamento.
Il decreto individua tre “punti unici di contatto":
- due presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per la presentazione delle istanze relative a progetti di estrazione e riciclo. La durata delle procedure di estrazione e autorizzazione è stabilita rispettivamente in 10 e 18 mesi;
- Il terzo è istituito presso il Ministero delle imprese e del made in Italy per la presentazione dei progetti strategici aventi a oggetto la trasformazione, la cui procedura può durare al massimo dieci mesi.
Il Mimit dovrà analizzare i fabbisogni, monitorare le catene del valore ed eseguire eventuali prove di stress. Per farlo, sarà realizzato un Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche per individuare le grandi imprese che operano sul territorio nazionale e che utilizzano materie prime strategiche in una serie di settori cruciali quali batterie, aeromobili, dispositivi elettronici mobili e apparecchiature connesse alla robotica, alla produzione di energia rinnovabile e ai semiconduttori.
Materie prime critiche: il programma di esplorazione nazionale a ISPRA
Di particolare rilievo la realizzazione di un Programma di esplorazione nazionale delle materie prime critiche che dovrà essere promosso dall'ISPRA - Servizio Geologico d'Italia, e dovrà riportare:
- la mappatura dei minerali;
- le campagne geotermiche;
- le indagini geognostiche;
- l'elaborazione dei dati acquisiti mediante esplorazione generale.
Infine, il DL stabilisce un nuovo sistema di “royalties”, in una percentuale compresa tra il 5% e il 7%, per le concessioni minerarie di progetti strategici, che saranno corrisposte annualmente in favore dello Stato e della Regione interessata per progetti su terraferma.