Climatizzazione estiva: il vademecum ENEA per ridurre i consumi
14 consigli dal Dipartimento per l'Efficienza Energetica per ottimizzare l'utilizzo dei condizionatori, riducendo gli sprechi e le spese in bolletta
Il cambiamento climatico ha sicuramente modificato abitudini e consumi degli Italiani. Dimostrazione ne è la presenza sempre più frequente dei condizionatori nelle abitazioni italiane: come riporta un’indagine ISTAT, il 48,8% delle famiglie dispone di un sistema di climatizzazione estiva, valore che sale al 51,2% nel Mezzogiorno (49,1% al Nord e 44,2% al Centro). A livello regionale, la diffusione maggiore si registra in Veneto (70%) e in Sicilia (68%) mentre in coda ci sono la Valle d’Aosta (4,7%) e il Trentino Alto Adige (15,2%).
Climatizzazione estiva: il vademecum ENEA
Considerato quindi come i climatizzatori influenzano i consumi energetici, ENEA ha fornito un utile vademecum per un utilizzo più efficiente dei condizionatori, massimizzando risparmi e benefici ambientali.
Manutenzione regolare
ENEA invita gli utenti a pulire e ad effettuare la manutenzione dei climatizzatori. Di particolare rilievo il controllo della tenuta del circuito del gas. Senza un’adeguata manutenzione, il condizionatore può infatti arrivare a consumare il 30% in più di energia elettrica rispetto ai parametri di fabbrica. Importante la pulizia dei filtri dell’aria e delle ventole dove possono annidarsi muffe e batteri dannosi per la salute, tra cui quello della legionella che può essere mortale.
Inoltre per gli impianti con una potenza superiore a 12 kW per quelli estivi e a 10 kW per quelli invernali sono obbligatori il libretto impianto e il controllo periodico.
Scegliere una classe energetica ad alta efficienza
Per ottenere minori consumi ed emissioni di CO2 è meglio scegliere modelli in classe energetica superiore alla A. Il consumo energetico annuo riportato sull’etichetta è relativo a 1.400 ore di funzionamento in modalità riscaldamento e 350 in modalità raffrescamento, a cui è sommato il consumo di energia in altre modalità quali lo standby. Ad esempio, un modello in classe A+++ consumerà fino al 40% in meno di elettricità rispetto a uno di classe B.
Scegliere la tecnologia inverter
Spiega ENEA che in un climatizzatore con sistema di controllo inverter, la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente e questo permette di avere prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità. Si tratta di modelli particolarmente funzionali nel caso in cui si prevede di tenere accesa l’aria condizionata per molte ore di seguito. Anche se sono più costosi, la spesa viene ammortizzata: gli inverter hanno un minore consumo energetico, ridotta rumorosità e garantiscono un maggior comfort all’interno degli ambienti in cui vengono utilizzati.
Utilizzare gli incentivi fiscali
Per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024, è possibile usufruire di una detrazione fiscale con diversa aliquota, collegata all’intervento realizzato o alla tipologia di apparecchiatura acquistata:
- 50% per l’acquisto di condizionatori effettuato nell’ambito di opere edilizie per ristrutturazione o manutenzione straordinaria;
- 65% per l’acquisto di condizionatori a pompa di calore ad alta efficienza in sostituzione di uno di classe inferiore.
Posizionare correttamente l'impianto
ENEA consiglia di installare il climatizzatore nella parte alta della parete: l’aria fredda tende, infatti, a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che invece tende a salire. Meglio evitare il posizionamento dietro divani o tende: l’effetto-barriera blocca la diffusione dell’aria fresca.
Chiudere le persiane durante le ore più calde
Chiudere le persiane, abbassare le tapparelle o schermare con tende i serramenti nelle ore centrali delle giornate estive consente di ridurre gli apporti solari in ingresso all’abitazione e, conseguentemente, l’energia richiesta dai climatizzatori al rientro.
Mantenere l'ambiente a una temperatura adeguata
Allo stesso modo dell’inverno con il riscaldamento, la normativa prevede un limite anche per il raffrescamento: durante la stagione estiva la temperatura interna non deve scendere sotto i 24-26 gradi centigradi. Spesso, spiega ENEA bastano due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna oppure attivare la funzione “deumidificazione”, in quanto l’umidità presente nell’aria fa percepire una temperatura ben più elevata di quella reale.
Installare un climatizzatore in ogni ambiente
No a climatizzatori “potenti” sistemati in posti strategici per raffrescare più ambienti. Porte e muri sono ostacoli insormontabili che non permetteranno la circolazione dell’aria fredda in tutta la casa.
Isolare gli ambienti
Considerato che il condizionatore raffresca e deumidifica l’ambiente in cui è installato, l’ingresso nella stanza di “nuova” aria calda obbliga l’apparecchiatura a compiere un lavoro con conseguente dispendio di energia. Meglio quindi tenere porte e finestre chiuse, riaprendo invece la notte o comunque nelle ore più fresche della giornata e comunque se il climatizzatore non è in funzione.
Coibentare i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione
Per evitare inutili dispersioni, ENEA consiglia di isolare termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. Inoltre è opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie.
Utilizzare domotica e termostati programmabili
Utilizzare la domotica permette di ridurre i consumi e massimizzare la resa, per esempio programmando il termostato e l’accensione solo in alcuni orari e per il solo periodo di tempo in cui se ne ha realmente bisogno.
Ridurre gli apporti termici delle apparecchiature
Un altro modo per evitare di alzare la temperatura interna è quello di limitare il più possibile l’utilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche come computer, televisori, elettrodomestici, luci, etc.
Abbinare un impianto fotovoltaico alla pompa di calore
Una soluzione particolarmente efficiente per ottimizare i consumi di energia elettrica è l’abbinamento della pompa di calore a un impianto fotovoltaico. Da questo punto di vista, è essenziale sincronizzare il funzionamento del climatizzatore con la produttività dell’impianto, che è massima durante le ore centrali della giornata (che poi sono anche le più calde).
Fare una diagnosi energetica della casa
La diagnosi energetica dell’edificio rimane sempre il primo passo utile per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. In questo modo sarà possibile capire quali interventi sono necessari, valutare costi e benefici, usufruendo anche eventualmente delle detrazioni fiscali per la realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica.
Conoscere il funzionamento dell’impianto
Spiega ENEA che per capire se un modello di pompa di calore è efficiente bisogna considerare due valori:
- il COP (Coefficient of Performance) per il funzionamento invernale;
- l’EER (Energy Efficiency Ratio) per il funzionamento estivo.
Questi coefficienti esprimono il rapporto tra l’energia resa e l’energia elettrica consumata: se per esempio una pompa di calore ha un COP pari a 4 (alta efficienza), significa che per ogni unità di elettricità consumata trasferisce quattro unità di calore.
Quindi più i valori di COP e EER sono elevati più il climatizzatore è efficiente e, di conseguenza, minore risulta il consumo in bolletta fermo restando adeguate e corrette condizioni di utilizzo.