Testo Unico Edilizia e Salva Casa: le osservazioni di ANAC

In audizione alla Camera, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) formula le sue osservazioni e proposte di emendamento al Decreto Legge n. 69/2024 (Decreto Salva Casa)

di Redazione tecnica - 27/06/2024

Nel pieno dell’ultima settimana di giugno, il disegno di legge di conversione del D.L. n. 69/2024 (Decreto Salva Casa), e con questo anche il futuro del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) abbondantemente revisionato in alcune sue parti, sta per entrare nel vivo della discussione d’aula.

Salva Casa: l’audizione di ANAC

Nel corso delle audizioni informali in VIII Commissione Ambiente alla Camera è stata ascoltata anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione che, dopo aver evidenziato la ratio del provvedimento in esame, ha formulato alcune osservazioni finalizzate a risolvere l'asimmetria informativa tra i soggetti pubblici e privati.

Preliminarmente ANAC ha rilevato che la ratio del Salva Casa è quella di rimuovere, attraverso una pluralità di misure di semplificazione edilizia e urbanistica, alcune criticità che incidono negativamente sul mercato delle compravendite immobiliari. Proprio per questo motivo l’argomento non presenta profili di stretta attinenza alle materie e agli ambiti di competenza dell'Autorità, anche in considerazione della circostanza che la maggior parte delle disposizioni concernono problematiche connesse ad unità immobiliari di proprietà di soggetti privati.

Ciò nonostante, nel suo intervento ANAC ha formulato una proposta finalizzata al potenziamento delle misure di trasparenza amministrativa, anche come necessario contrappeso alle forme di semplificazione introdotte.

La complessità della materia, la varietà degli interessi pubblici e privati da ponderare nei vari processi decisionali delle amministrazioni coinvolte, l'asimmetria informativa tra i soggetti pubblici e privati e la difficile applicazione del principio di concorrenza tra questi ultimi – rileva ANAC - rappresentano solo alcune delle cause che rendono il settore particolarmente esposto ai rischi corruttivi, che possono intaccare la fiducia dei cittadini nei confronti dell'azione amministrativa”.

Gli obblighi di trasparenza e i rischi corruttivi

In questo contesto – continua l’Anticorruzione - si colloca la scelta del legislatore operata al momento dell'attuazione delle disposizioni della legge n. 190/2012, laddove ha introdotto, nel decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, contenente il "Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni", una specifica disposizione - l'articolo 39 - con la quale si è imposto alle pubbliche amministrazioni di rendere pubblici, con le modalità previste in via generale nel decreto stesso, gli atti di governo del territorio (comma 1) e la documentazione inerente i procedimenti di presentazione e approvazione delle proposte di trasformazione urbanistica d'iniziativa privata o pubblica in variante agli strumenti urbanistici generali”.

Le medesime garanzie di trasparenza – rileva ANAC - non sono state assicurate alle ipotesi di iniziative di privati volte ad ottenere i titoli abilitativi degli immobili di proprietà, ma risulta evidente come rischi corruttivi possano annidarsi anche nelle istruttorie condotte dall'amministrazione ai fini dell'adozione dei relativi provvedimenti o, comunque, nell'ambito dell'iter procedurale che porta alla formazione del silenzio-assenso in molti casi previsto dalle disposizioni di settore”.

La proposta di ANAC sulla digitalizzazione

Alla luce di questo, secondo ANAC è opportuno che anche tali procedure vengano presidiate da specifiche misure di prevenzione della corruzione, prime fra tutte la digitalizzazione dei processi e la trasparenza delle decisioni assunte, con l'apertura del settore al controllo diffuso da parte dei cittadini.

Come rilevato dall’Anticorruzione, le disposizioni contenute nella nuova versione del d.P.R. n. 380/2001 prevedono un intervento valutativo e autorizzativo da parte di uffici pubblici, ed in particolare da parte dello Sportello unico per l'edilizia, costituito presso le amministrazioni comunali, in ordine alle istanze e alla documentazione prodotte dai soggetti privati interessati all'attivazione di procedure di sanatoria.

Al riguardo – continua ANAC - non si rinvengono, tuttavia, specifiche previsioni volte a garantire adeguati livelli di trasparenza amministrativa in relazione ai provvedimenti adottati, alle motivazioni ad essi sottese e agli ulteriori elementi informativi e documentali sui quali si fonda la decisione assunta”.

A questo punto ANAC propone un’integrazione al Testo Unico Edilizia che da una parte non gravi sugli enti interessati di nuovi oneri o vincoli generalizzati e dall’altra consenta di aprire la via a successive semplificazioni che non riducano, in ogni caso, la trasparenza dell'azione amministrativa.

In particolare, viene proposto di inserire all’art. 1, comma 1, dopo la lettera a), del D.L. n. 69/2024, la seguente lettera a-bis):

a-bis. Al fine di semplificare e uniformare le modalità di assolvimento degli obblighi di pubblicità in materia di urbanistica, di agevolare le attività di governo del territorio e di assicurare la trasparenza in ordine agli interventi edilizi, dopo l’art. 5 (del d.P.R. n. 380/2001, ndr), è inserito il seguente:

art. 5-bis – Digitalizzazione e trasparenza in materia di pianificazione e governo del territorio, urbanistica ed edilizia

Le amministrazioni e gli enti pubblici assolvono gli obblighi di pubblicazione in materia di pianificazione e governo del territorio e urbanistica di cui all’articolo 39 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, mediante l’utilizzo della Piattaforma unica della trasparenza istituita ai sensi dell’art. 23 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, presso l’Autorità nazionale anticorruzione. La piattaforma di cui al precedente periodo raccoglie e rende pubblici tutti i dati, ivi inclusi i dati personali, le informazioni e i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo n. 33 del 2013. L'obbligo di pubblicazione delle amministrazioni e degli enti si intende assolto quando i dati sono pubblicati nella Piattaforma unica della trasparenza, anche mediante collegamento informatico con il proprio sito web istituzionale. Con proprio provvedimento l'ANAC disciplina le modalità di trattamento dei dati di cui al presente comma.

2. Al fine di assicurare la trasparenza delle procedure relative al titolo abilitativo e all'intervento edilizio oggetto dello stesso, di cui al presente Testo unico, ciascuna amministrazione individua specifiche misure volte a garantire la tracciabilità dell'attività amministrativa e dei tempi di gestione, anche attraverso la pubblicazione di provvedimenti, dati e documenti, nonché mediante l'utilizzo di strumenti digitali.»

Strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19

Relativamente all’art. 2 del Decreto Salva Casa, dedicato alle strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, ANAC suggerisce di rimettere ai Comuni interessati l'individuazione di apposite misure di trasparenza, da attuarsi anche mediante l'utilizzo di strumenti digitali che garantiscano la tracciabilità dell'attività amministrativa e dei tempi di gestione, quale necessario presidio di legalità, al fine di prevenire eventuali posizioni di vantaggio o disparità di trattamento.

Al riguardo viene dunque proposto il seguente intervento emendativo.

All'articolo 2, comma 2, dopo le parole: «con le prescrizioni e i requisiti di cui al comma 1.», aggiungere il seguente periodo: «I Comuni individuano specifiche misure volte ad assicurare la trasparenza della procedura, anche attraverso la pubblicazione di provvedimenti, dati e documenti, nonché mediante l'utilizzo di strumenti digitali che garantiscano la tracciabilità dell'attività amministrativa e dei tempi di gestione».

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