Codice Appalti, nuovo correttivo in vista
Alla riunione del tavolo di consultazione presso il MIT si è dato avvio al percorso di modifica del Codice dei contratti. Tra le disfunzioni da modificare l’equo compenso
È trascorso poco più di un anno dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 36 del 2023 (nuovo Codice dei contratti) mediante il quale il Governo su delega del Parlamento (Legge n. 78/2022) ha riformato il quadro normativo relativo ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
Dalla riunione al MIT alla consultazione digitale
Una riforma non direttamente imposta da nuove Direttive comunitarie ma figlia dell’esigenza (nata a seguito dell’approvazione del PNRR) di semplificare una quadro normativo esploso con il D.Lgs. n. 50/2016 a seguito del quale il quadro normativo era esploso in decine di provvedimenti attuativi (alcuni dei quali mai emanati).
A distanza di 1 anno dall’inizio dell’efficacia del nuovo Codice dei contratti (1 luglio 2023) e dopo alcuni mesi di richieste da parte degli operatori del settore, si è tenuta la prima riunione del tavolo di consultazione, presieduto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Anac, Ance, Anci e altri enti, istituzioni e associazioni.
La riunione, tappa del costante confronto con tutte le realtà direttamente interessate dal nuovo Codice, è stata l’occasione ideale per fare il punto della situazione ad un anno dall’acquisto di efficacia del nuovo articolato e avviare una discussione sulle possibili correzioni che possano migliorare il testo.
Le tematiche da approfondire
Dopo la pubblicazione delle seguenti piccole e puntuali modifiche:
- art. 2, comma 1 del Decreto Legge 29 maggio 2023, n. 57, abrogato e confermato identico con la Legge n. 87/2023, art. 6, comma 2-bis - Modificato l'art. 108, comma 7;
- art. 15-quater, comma 1, lettere a) e b) del Decreto Legge 29 settembre 2023, n. 132, convertito con modificazioni dalla Legge 27 novembre 2023, n. 170 - Modificati gli articoli 16, comma 1 e 73, comma 4;
- art. 40, comma 1 del Decreto Legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito con modificazioni dalla Legge 29 aprile 2024, n. 56 - Modificato l'art. 6, comma 2, Allegato II.14;
i partecipanti alla riunione sono stati invitati ad una “consultazione digitale” che costituirà una base di partenza per l’elaborazione di un eventuale provvedimento correttivo di quelle parti del nuovo Codice che hanno funzionato meno.
In tal senso è stato predisposto un questionario finalizzato a segnalare eventuali disfunzioni delle disposizioni vigenti e a proporre migliorie su specifiche tematiche, come:
- il coordinamento normativo tra il Codice dei contratti e la Legge n. 49/2023 sull’equo compenso;
- la qualificazione delle stazioni appaltanti (evidenziato da Anci e dalla Conferenza delle Regioni);
- la revisione dei prezzi (tema caro al mondo delle imprese);
- le misure in materia di consorzi (sollevate da Legacoop e Anac).