DL Infrastrutture: ANAC interviene sul Ponte e sui Commissari straordinari

Audizione dell'Autorità Anticorruzione sulla conversione in legge del D.L. n. 89/2024. Perplessità su tempi e costi del progetto

di Redazione tecnica - 10/07/2024

Continuano le audizioni presso l’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla Camera nell’ambito dei lavori sul DDL n. 1937/C, di conversione del Decreto Legge 29 giugno 2024, n. 89, c.d. “Decreto infrastrutture”.

Conversione in legge del Decreto Infrastrutture: ANAC in audizione 

Questa volta è stato il turno di ANAC con l’intervento del presidente Giuseppe Busia che, nel presentare le proprie proposte emendative, ha sottolineato che sebbene il decreto introduca norme di semplificazione volte a garantire l’operatività della società Stretto di Messina S.p.A. per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, è concreto il rischio di allungare ancora una volta i tempi, oltre alla possibile opacità nelle procedure per il progetto e la costruzione del Ponte sullo Stretto.

Non solo: Busia ha evidenziato come siano di particolare interesse le previsioni relative al riordino delle funzioni e dei compiti attribuiti ai Commissari straordinari e all’introduzione di una struttura di coordinamento, nell’ottica di un efficientamento delle risorse disponibili e di un più efficace monitoraggio della realizzazione delle opere commissariate. Su questo aspetto, l'Autorità sottolinea la necessità di proporre dei modelli che, tenendo conto delle specificità territoriali, allo stesso tempo siano standardizzati e omogenei a livello nazionale.

Il Ponte sullo Stretto

In relazione all'art. 2, recante "Disposizioni connesse alla realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria", ANAC ha rimarcato l’esigenza di salvaguardare sempre e comunque l’interesse pubblico sotteso alla realizzazione di un’opera di così notevole importanza strategica e di garantire il rispetto delle necessarie misure di trasparenza e controllabilità dell’intervento infrastrutturale in ogni fase progettuale e attuativa.

I tempi di realizzazione

ANAC sottolinea come nell’originaria formulazione della norma, si indicava il 31 luglio 2024 come termine per l’approvazione del progetto esecutivo. Il Decreto, nell’attuale formulazione, all’articolo 2, comma 1, lettera a), punto 1.2), espunge dal testo l’indicazione di questo termine e introduce la possibilità che l’approvazione del progetto esecutivo avvenga “anche per fasi costruttive”.

Secondo ANAC questa scelta appare non del tutto condivisibile, anche in considerazione della circostanza che la tempistica stringente di realizzazione dell’opera è stata indicata, già in sede di conversione del decreto-legge n. 35/2023, come una delle ragioni idonee a giustificare il mancato espletamento di una nuova gara.

Inoltre, mentre il termine di approvazione finale del progetto esecutivo si riverberava sul contraente generale imponendo una tempistica puntuale e non negoziabile di conclusione delle complessive attività progettuali, ora, con l’individuazione di un termine flessibile per la fase approvativa rimessa alla Società Stretto di Messina, il contraente generale potrebbe avere, anche legittimamente e senza penalizzazioni contrattuali, la possibilità di  operare nell’attività di predisposizione del progetto esecutivo (che parrebbe allo stato attuale ancora non conclusa) in un momento non predeterminato da alcuna fonte.

Alla luce di ciò, preso atto dell’impossibilità di mantenere il termine del 31 luglio 2024 di cui al decreto-legge n. 35/2023, evidentemente irrealistico allo stato attuale, ANAC suggerisce di valutare l’individuazione di una diversa data, che potrà anche essere indicata dal Governo, entro la quale possa verosimilmente intervenire l’approvazione del progetto esecutivo dell’opera in un’unica soluzione.

Viene anche auspicato l’utilizzo del BIM per l’approvazione del progetto esecutivo di un’opera di tale complessità tecnica e di così ingente valore economico, al fine di verificare puntualmente la fattibilità tecnico-economica dell’intero intervento.

Il costo complessivo dell’opera

Senza entrare nel merito del costo complessivo dell’opera, ANAC ha comunque evidenziato la necessità della massima trasparenza in ordine ai costi di realizzazione dell’intervento.

In tale ottica, si auspica che il limite massimo cui fare riferimento per la rideterminazione della spesa venga puntualmente individuato ed emerga con assoluta chiarezza da documenti pubblici ed ufficiali, al fine di assicurare ai cittadini la piena conoscenza delle risorse disponibili, del valore dell’investimento e dei costi connessi.

Risulta infatti evidente che, in assenza di adeguati presìdi di trasparenza, maggiore appare il rischio di incrementi del costo di realizzazione dell’opera non pienamente giustificati.

L’esigenza di trasparenza si pone anche in considerazione di ulteriori previsioni del DL Infrastrutture che sembrerebbero comportare un aumento della spesa., in particolare alla previsione di cui alla lettera c), punto 3) dello stesso articolo 2, comma 1, ove si prevede un incremento da cento a centocinquanta del numero delle unità di personale di cui la società concessionaria potrà avvalersi per l’espletamento delle attività tecniche e scientifiche e di direzioni lavori.

 

Il coordinamento delle attività dei Commissari straordinari

Un’ulteriore materia tra quelle disciplinate dal Decreto Infrastrutture che secondo ANAC merita attenzione è il piano di razionalizzazione delle funzioni e dei compiti attribuiti ai Commissari straordinari nominati per la realizzazione di interventi infrastrutturali, che costituisce l’oggetto dell’articolo 3.

ANAC sottolinea come, pur nel rispetto delle specificità dei singoli interventi, vadano garantiti omogenei standard di qualità e identici presìdi di legalità, in modo da superare divergenze territoriali ed eventuali svantaggi di alcuni contesti rispetto ad altri, anche in termini di maggiore esposizione e contiguità a fenomeni criminali.

Si suggerisce, in particolare, di costituire una conferenza dei Commissari straordinari agli interventi infrastrutturali, coordinata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla quale partecipino in modo strutturale tutti i Commissari nominati per gli interventi infrastrutturali, con l’incentivo a condividere dati e best practices, anche sulla base delle indicazioni a tal fine dettate dalla Cabina di regia di cui all’articolo 221 del Codice dei contratti pubblici.

In secondo luogo, allo scopo di garantire uniforme impegno nel contrasto alle condotte illecite, si propone di prevedere tendenzialmente, per tutte le gestioni commissariali, un modello organizzativo mirato, rispondente ad un prototipo apposito di prevenzione della corruzione, definito da ANAC nell’ambito del Piano nazionale anticorruzione.

Inoltre si invita a valutare:

  • l’opportunità di prevedere specifici vincoli al riuso degli strumenti di gestione informatica e digitale;
  • la creazione di una piattaforma unica di monitoraggio degli andamenti degli interventi infrastrutturali, integrata con la Piattaforma unica della trasparenza costituita presso ANAC, anche nell’ottica di facilitare le attività di governo;
  • la costituzione di un elenco di fornitori con un rating specifico, vagliati in una apposita white list nazionale che ne attesti e monitori costantemente la impermeabilità al rischio di infiltrazioni mafiose.

 

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