Bonus Casa: come e quando detrarre le spese di ristrutturazione edilizia
Quando si possono inserire nella Dichiarazione dei Redditi le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio? Ecco la risposta del Fisco
La ristrutturazione di un immobile può rappresentare un investimento significativo, ma esistono per fortuna degli incentivi al recupero del patrimonio edilizio. In particolare, l'articolo 16-bis del d.P.R. n. 917/1986 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi - TUIR -) consente di detrarre le spese sostenute per lavori di ristrutturazione direttamente dalla dichiarazione dei redditi, specificando le tipologie di interventi ammessi a quello che viene comunemente chiamato "Bonus Casa".
Ristrutturazioni edilizie: come detrarre le spese in dichiarazione dei redditi
Secondo quanto previsto dalla normativa, fino al 31 dicembre 2024 sarà consentito detrarre il 50% delle spese sostenute su un massimale di 96mila euro; questi valori, salvo eventuali future modifiche, torneranno a quelli previsti dalla norma originaria, ovvero il 36% di detrazione su un massimo di 48mila euro.
Vediamo come e quando è possibile detrarre queste spese, partendo dal quesito posto a Fisco Oggi da un contribuente, che ha iniziato una ristrutturazione nel 2023.
In particolare si chiede se possa detrarre già nel 730/2024 le spese sostenute nel 2023 oppure se debba aspettare la fine dei lavori, inserendo poi le spese del 2023 nella dichiarazione successiva, insieme a quelle sostenute nel 2024.
Ristrutturazioni edilizie: spese ammesse al Bonus Casa
Sul punto, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate ha ricordato che la detrazione delle spese di ristrutturazione è appunto regolamentata dall'articolo 16-bis del TUIR, che prevede una detrazione IRPEF sui seguenti interventi:
- a) interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale;
- b) interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle loro pertinenze;
- c) interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell'immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
- d) interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche a proprietà comune;
- e) interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche; interventi relativi all'adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
- f) interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate alla cablatura degli edifici, al contenimento dell'inquinamento acustico;
- g) interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all'installazione di impianti basati sull'impiego delle fonti rinnovabili di energia;
- h) interventi relativi all'adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica;
- i) interventi di bonifica dall'amianto e di esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici.
Quando detrarre le spese: il criterio di cassa
Ricorda l'Agenzia delle Entrate che la detrazione delle spese di ristrutturazione segue il "criterio di cassa". Ciò significa che la detrazione può essere applicata nell'anno in cui le spese sono effettivamente sostenute, indipendentemente dal completamento dei lavori.
Esempio Pratico: Ristrutturazione Iniziata nel 2023
Se la ristrutturazione è iniziata nel 2023, le spese sostenute durante quest'anno possono essere indicate nella dichiarazione dei redditi 2024, utilizzando il modello 730 o il modello Redditi PF. Non è quindi necessario attendere la fine dei lavori per usufruire della detrazione.
Detrazione spese di ristrutturazione: gli adempimenti
La compilazione della Dichiarazione dei Redditi è solo "l'ultimo" dei passaggi necessari per accedere alle detrazioni. A partire dalla ristrutturazione, ci sono diversi adempimenti che vanno rispettati, che comprendono la raccolta dei documenti, il pagamento delle spese e la loro tracciabilità.
1. Raccolta della documentazione
Il primo passo per detrarre le spese di ristrutturazione è raccogliere tutta la documentazione necessaria.
Questa include:
- Fatture e ricevute dei lavori effettuati;
- Prove di pagamento (bonifici bancari o postali);
- Autorizzazioni e permessi edilizi, se richiesti (es. CILA).
2. Effettuare i pagamenti tramite mezzi tracciabili
Le spese devono essere pagate tramite mezzi tracciabili. Il bonifico bancario o postale è il metodo più comune, e deve contenere:
- Codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- Codice fiscale o partita IVA del beneficiario del pagamento;
- Causale del versamento, che deve indicare chiaramente che il pagamento è relativo a lavori di ristrutturazione che danno diritto alla detrazione (c.d. "bonifico parlante").
3. Compilare la dichiarazione dei redditi
Nella dichiarazione dei redditi dell'anno successivo, è possibile indicare le spese sostenute. Per esempio, le spese del 2023 devono essere riportate nel modello 730 o Redditi PF da presentare nel 2024. È importante inserire correttamente tutti i dati richiesti, inclusi i dettagli dei pagamenti e le specifiche degli interventi effettuati.
4. Conservare la documentazione
Dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi, è necessario conservare tutta la documentazione per almeno cinque anni, renendola disponibile in caso di controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate.