Catasto digitale: le opportunità del BIM
Un interessante studio spiega opportunità e sfide del BIM applicato al sistema catastale, sia sul patrimonio edilizio esistente che su nuove costruzioni
Il BIM come elemento centrale e rivoluzionario nel processo di digitalizzazione che sta investendo la Pubblica Amministrazione e il settore Architecture Engineering Construction (AEC): è questo il filo conduttore di “Modelli informativi e trasformazione digitale della PA: review sulle applicazioni del BIM per il Catasto in Italia e in Europa”, un’interessante analisi (pubblicata sulla rivista Territorio Italia, edita dal Fisco), a cura di Vittorio Lucchese, dell’Agenzia delle Entrate, Pamela Maiezza, Alessandra Tata e Stefano Brusaporci, dell’Università degli studi dell’Aquila, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura.
BIM e Catasto: la trasformazione digitale della PA
Lo studio sottolinea la crescente rilevanza del BIM, sia a livello operativo che legislativo, ridisegnando il modo in cui gli edifici vengono progettati, realizzati e gestiti e contribuendo a un significativo miglioramento dell'efficienza e della sostenibilità nel settore delle costruzioni.
In particolare, vengono analizzati status quo, criticità e prospettive per l’applicazione di quello che a livello europeo e internazionale è definito come Land Administration Domain Model (LADM), standard particolarmente avanzato che integra le informazioni catastali con il processo edilizio. Il LADM, descritto nello standard ISO 19152:2012, offre un modello concettuale per la gestione delle informazioni relative al territorio e alle proprietà immobiliari, permettendo una maggiore coerenza e interoperabilità tra i diversi sistemi catastali.
L'integrazione del BIM con il LADM potrebbe consentire di creare modelli digitali tridimensionali che rappresentano non solo l'aspetto fisico degli edifici, ma anche diritti, restrizioni e responsabilità associate alle proprietà. Un approccio che potrebbe rivoluzionare la gestione del territorio, facilitando l'aggiornamento e la condivisione delle informazioni tra le diverse amministrazioni e migliorando la trasparenza e l'accessibilità dei dati catastali.
Il BIM nel settore pubblico: appalti e catasto
In Italia, l'introduzione del BIM nel settore pubblico è avvenuta con il recepimento della Direttiva Europea 2014/24/CE, prima con il d.Lgs. n. 50/2016 e adesso con il d.Lgs n. 36/2023 (nuovo Codice dei Contratti Pubblici), che sancisce i tempi entro i quali le amministrazioni devono dotarsi di metodi e strumenti elettronici specifici per la gestione informativa degli appalti e la tipologia di interventi da sottoporre a tali metodi, in termini progressivi e in base alla complessità dei lavori.
Tuttavia, l’applicazione del BIM al contesto catastale è ancora in fase di studio e sperimentazione. Il Catasto italiano, che rappresenta uno dei più ampi e complessi archivi di informazioni relative al territorio e alle proprietà immobiliari, si basa ancora su un modello bidimensionale tradizionale. L'introduzione del BIM potrebbe rappresentare una svolta, permettendo di superare i limiti della rappresentazione statica e di integrare le informazioni catastali con il processo edilizio.
Edifici storici e già esistenti: l'HBIM
Di particolare interesse – aspetto su cui si incentra parte della pubblicazione -è lo sviluppo dell'Heritage o Historical Building Information Modelling (HBIM), metodologia che integra il rilievo e la rappresentazione digitale degli edifici storici e già realizzati. Questa importante evoluzione consente di digitalizzare il patrimonio costruito, creando modelli tridimensionali che possono essere utilizzati per la conservazione, il restauro, e la gestione degli edifici storici.
Se, tradizionalmente, le banche dati catastali forniscono una rappresentazione bidimensionale "statica" delle unità immobiliari, accompagnata da una descrizione testuale, i limiti di questo approccio, soprattutto nella rappresentazione di edifici complessi o di grande valore storico, potrebbe essere superata con l'adozione del BIM e dell'HBIM nel contesto catastale, offrendo una rappresentazione più dettagliata e dinamica delle proprietà immobiliari.
Le sfide future
Diverse le sfide che l'utilizzo del BIM in ambito catastale pone davanti, tra cui:
- il livello di dettaglio delle informazioni che devono essere integrate nel modello BIM. Mentre per gli edifici di nuova costruzione il processo è relativamente semplice, la digitalizzazione del costruito esistente, soprattutto in un paese come l'Italia, ricco di patrimonio storico e architettonico, rappresenta una sfida complessa. È necessario sviluppare metodologie specifiche per il rilievo e la modellazione degli edifici storici, tenendo conto delle peculiarità e delle caratteristiche uniche di ciascuna struttura;
- la standardizzazione delle informazioni. La varietà e la complessità dei dati associati alle proprietà immobiliari richiedono un approccio uniforme e coerente, che permetta di integrare le informazioni provenienti da diverse fonti e di garantire la loro interoperabilità. In questo contesto, il LADM potrebbe offrire un modello di riferimento utile per lo sviluppo di standard nazionali e internazionali;
- lo sviluppo di strumenti e metodologie che permettano di integrare il BIM nel processo edilizio e nella gestione del costruito in modo più efficiente e flessibile, ad esempio con lo sviluppo di software e piattaforme per la gestione di grandi quantità di dati da integrare nel modello tridimensionale;
- la formazione e l’aggiornamento professionale degli operatori del settore, affinché possano acquisire le competenze necessarie per utilizzare il BIM in modo efficace.
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