Direttiva Green: necessario accelerare la riqualificazione energetica
Le indicazioni nello State of the Energy Union Report 2024 della Commissione Europea: i numeri sulla decarbonizzazione sono ancora troppo bassi
Nel 2022 l'UE è riuscita a mostrare una diminuzione del consumo di energia, in linea con la tendenza al ribasso degli ultimi 15 anni, riflettendo anche lo sforzo collettivo per ridurre la domanda energetica a seguito della guerra tra Russia e Ucraina. Ciò non toglie che gli sforzi di efficienza energetica dovranno fare un ulteriore passo avanti per raggiungere l'obiettivo di riduzione del consumo finale dell'11,7% entro il 2030.
Efficienza energetica: il report UE su strategie e risultati
A specificarlo è la Commissione Europea, nello State of the Energy Union Report 2024, che fornisce una fotografia completa sullo stato dell’energia, dei consumi e dell'efficienza nella UE. Al momento infatti, la valutazione delle bozze dei PNIEC aggiornati ha individuatouna riduzione di solo il 5,8% rispetto alle proiezioni del 2030, circa la metà di quanto invece previsto.
Nel dettaglio, nel 2022, il consumo energetico finale è diminuito di 19,6 Mtep (-7,5%) nel settore dell'edilizia residenziale dell'UE e di 8,7 Mtep (-6,7%) nel settore dei servizi rispetto ai livelli del 2021. La diminuzione però è soprattutto dovuta a un inverno più mite e a una riduzione dei consumi, piuttosto che a un miglioramento delle prestazioni degli edifici, il che indica che c'è spazio per miglioramenti nell'attuazione delle strategie nazionali di ristrutturazione a lungo termine.
Sostanzialmente, i tassi di ristrutturazione e l'elettrificazione degli impianti di riscaldamento rimangono troppo bassi e le misure nazionali sono insufficienti per raggiungere entro il 2050 la completa decarbonizzazione del parco edilizio.
Gli obiettivi della Direttiva Green
Secondo quanto stabilito dalla EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), ogni Stato membro dovrà adottare un piano nazionale che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali, per raggiungere un taglio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035; inoltre tutto il settore residenziale dovrà essere a zero emissioni entro il 2050.
I Paesi potranno decidere su quali edifici concentrarsi, fermo restando che la riduzione del 55% del consumo medio di energia primaria dovrà essere ottenuta mediante la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni.
Secondo l’Istat, 12 milioni su 14,4 di edifici in Italia, (pari all’82%), sono a uso residenziale, i restanti 2,5 milioni comprendono altre tipologie, mentre secondo il Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023 realizzato da ENEA e dal CTI a fine 2022 gli edifici con una scarsa classe energetica (E, F, G) rappresentavano quasi il 70% del totale.
Ne deriva che il sollecito della Commissione è più che giustificato, attuando il più rapidamente possibile le indicazioni della Direttiva Green sulle prestazioni energetiche degli edifici.
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