PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI: SEMPLIFICATE LE PROCEDURE
La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore all’energia Mario Giovannetti, ha approvato alcune misure di snellimento e semplificazione delle ...
La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore
all’energia Mario Giovannetti, ha approvato alcune misure di
snellimento e semplificazione delle procedure per l’ottenimento
della autorizzazione alla costruzione di impianti per la produzione
di energia elettrica da fonti rinnovabili, in attuazione della
Legge Finanziaria 2008.
Secondo il provvedimento dell’esecutivo sono ora le Province titolari al rilascio dell’“autorizzazione unica”, mentre prima erano le Amministrazioni comunali di residenza dei richiedenti. Grazie all’autorizzazione unica è possibile far confluire in una sola sede (principalmente rappresentata dalla Conferenza dei servizi a cui partecipano tutte le istituzioni e i soggetti titolati), “il complesso di permessi, nulla osta, pareri, atti di assenso aventi valore normativo e modificativo anche di atti precedentemente assunti”. Qualora si rendesse necessaria l’acquisizione della VIA (valutazione di impatto ambientale) questa andrà richiesta ai competenti uffici regionali.
Per impianti di minor potenza non è invece prevista alcuna autorizzazione, ma è sufficiente la “Denuncia di inizio attività” presso il Comune. Gli impianti di minor potenza sono identificati negli impianti eolici fino a 60kw (Kilowatt); fotovoltaici fino a 20 kw; idraulici fino a 100 kw; biomasse fino a 200 kw; biogas fino a 250kw. L’atto verrà a breve pubblicato nel bollettino ufficiale della Regione. Per l’assessore regionale all’energia Mario Giovannetti “la delibera rappresenta un provvedimento importante nella direzione di un maggiore snellimento e velocizzazione delle procedure di autorizzazione. Ciò – sostiene Giovannetti – faciliterà lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio umbro e ci consentirà di ottemperare all’obbligo imposto dal Consiglio europeo che prevede la riduzione, entro il 2020, del 20 per cento delle emissioni in atmosfera, con un utilizzo delle fonti rinnovabili pari al 20 per cento. Secondo la Finanziaria 2008 - ha ricordato l’assessore – ad ogni Regione verrà assegnata una quota minima di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. In caso di inadempienza scatteranno in poteri sostitutivi dello Stato”.
Se si escludono i grandi e storici impianti idroelettrici dell’area ternana sono poco sviluppate in Umbria le energie cosiddette “nuove rinnovabili”: solare, eolico, miniidro (cioè i piccoli impianti idroelettrici sotto 1 Mega Watt elettrico - MWe) e biomasse.
Secondo i dati in possesso del Servizio energia della Regione, in Umbria sono in esercizio 285 impianti fotovoltaici, con una potenza di 5,4 MWe, che rappresentano circa il 2% del totale nazionale attivato sulla base delle incentivazioni previste dai Decreti ministeriali succedutisi dal 2005 al 2007, anno in cui si è avuto un particolare impulso delle domande con la presentazione di progetti, collocati a terra, sui quali è stata avanzata richiesta per le valutazioni ambientali propedeutiche all’autorizzazione. Le previsioni a breve termine fanno ben sperare, grazie al decollo delle incentivazioni previste nella programmazione comunitaria 2007-2013 ed alla recente delibera della Giunta regionale sulla “autorizzazione unica”, con delega alle Province.
Per l’eolico risulta in esercizio un solo impianto a Fossato di Vico per 1,5MWe di potenza. Sono tuttavia in corso di autorizzazione due nuovi impianti: a Stroncone, dove è previsto un parco di sei macchine per un totale di 12MWe, e a San Giustino, con 12 macchine per 24 MWe. Altri procedimenti autorizzativi sono invece fermi per motivazioni di carattere procedurale ed a causa di contenziosi. Anche in questo caso i finanziamenti previsti dalla nuova fase di programmazione comunitaria fanno supporre una crescita della domanda, soprattutto per impianti di piccola taglia destinati all’autoconsumo.
Relativamente alle biomasse sono stati autorizzati due impianti per 2MWe, alimentati da oli vegetali. Sono inoltre in corso le procedure di autorizzazione per altri quattro impianti di potenza complessiva di 7,8 MWe. Di questi, tre verranno alimentati ad oli vegetali ed uno a biogas. L’adozione dei bandi, a valere sui fondi comunitari per lo sviluppo rurale, fa prevedere una forte richiesta per piccoli impianti in autoconsumo per le imprese agricole in filiera corta.
Sono infine entrati in funzioni piccoli impianti di produzione idroelettrica per 2 MWe, la cui progettazione risale ad alcuni anni fa. L’utilizzo di miniidro rimane comunque marginale e non esistono impianti attivati con gli incentivi dei “certificati verdi” previsto dalla normativa nazionale.
Secondo il provvedimento dell’esecutivo sono ora le Province titolari al rilascio dell’“autorizzazione unica”, mentre prima erano le Amministrazioni comunali di residenza dei richiedenti. Grazie all’autorizzazione unica è possibile far confluire in una sola sede (principalmente rappresentata dalla Conferenza dei servizi a cui partecipano tutte le istituzioni e i soggetti titolati), “il complesso di permessi, nulla osta, pareri, atti di assenso aventi valore normativo e modificativo anche di atti precedentemente assunti”. Qualora si rendesse necessaria l’acquisizione della VIA (valutazione di impatto ambientale) questa andrà richiesta ai competenti uffici regionali.
Per impianti di minor potenza non è invece prevista alcuna autorizzazione, ma è sufficiente la “Denuncia di inizio attività” presso il Comune. Gli impianti di minor potenza sono identificati negli impianti eolici fino a 60kw (Kilowatt); fotovoltaici fino a 20 kw; idraulici fino a 100 kw; biomasse fino a 200 kw; biogas fino a 250kw. L’atto verrà a breve pubblicato nel bollettino ufficiale della Regione. Per l’assessore regionale all’energia Mario Giovannetti “la delibera rappresenta un provvedimento importante nella direzione di un maggiore snellimento e velocizzazione delle procedure di autorizzazione. Ciò – sostiene Giovannetti – faciliterà lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio umbro e ci consentirà di ottemperare all’obbligo imposto dal Consiglio europeo che prevede la riduzione, entro il 2020, del 20 per cento delle emissioni in atmosfera, con un utilizzo delle fonti rinnovabili pari al 20 per cento. Secondo la Finanziaria 2008 - ha ricordato l’assessore – ad ogni Regione verrà assegnata una quota minima di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. In caso di inadempienza scatteranno in poteri sostitutivi dello Stato”.
Se si escludono i grandi e storici impianti idroelettrici dell’area ternana sono poco sviluppate in Umbria le energie cosiddette “nuove rinnovabili”: solare, eolico, miniidro (cioè i piccoli impianti idroelettrici sotto 1 Mega Watt elettrico - MWe) e biomasse.
Secondo i dati in possesso del Servizio energia della Regione, in Umbria sono in esercizio 285 impianti fotovoltaici, con una potenza di 5,4 MWe, che rappresentano circa il 2% del totale nazionale attivato sulla base delle incentivazioni previste dai Decreti ministeriali succedutisi dal 2005 al 2007, anno in cui si è avuto un particolare impulso delle domande con la presentazione di progetti, collocati a terra, sui quali è stata avanzata richiesta per le valutazioni ambientali propedeutiche all’autorizzazione. Le previsioni a breve termine fanno ben sperare, grazie al decollo delle incentivazioni previste nella programmazione comunitaria 2007-2013 ed alla recente delibera della Giunta regionale sulla “autorizzazione unica”, con delega alle Province.
Per l’eolico risulta in esercizio un solo impianto a Fossato di Vico per 1,5MWe di potenza. Sono tuttavia in corso di autorizzazione due nuovi impianti: a Stroncone, dove è previsto un parco di sei macchine per un totale di 12MWe, e a San Giustino, con 12 macchine per 24 MWe. Altri procedimenti autorizzativi sono invece fermi per motivazioni di carattere procedurale ed a causa di contenziosi. Anche in questo caso i finanziamenti previsti dalla nuova fase di programmazione comunitaria fanno supporre una crescita della domanda, soprattutto per impianti di piccola taglia destinati all’autoconsumo.
Relativamente alle biomasse sono stati autorizzati due impianti per 2MWe, alimentati da oli vegetali. Sono inoltre in corso le procedure di autorizzazione per altri quattro impianti di potenza complessiva di 7,8 MWe. Di questi, tre verranno alimentati ad oli vegetali ed uno a biogas. L’adozione dei bandi, a valere sui fondi comunitari per lo sviluppo rurale, fa prevedere una forte richiesta per piccoli impianti in autoconsumo per le imprese agricole in filiera corta.
Sono infine entrati in funzioni piccoli impianti di produzione idroelettrica per 2 MWe, la cui progettazione risale ad alcuni anni fa. L’utilizzo di miniidro rimane comunque marginale e non esistono impianti attivati con gli incentivi dei “certificati verdi” previsto dalla normativa nazionale.
a cura di www.regione.umbria.it
© Riproduzione riservata
Link Correlati
Sito ufficiale