Sicurezza cantieri: scende il numero di incidenti ma non basta
Il Rapporto Cresme/Formedil 2024: -65% di incidenti negli ultimi 20 anni, ma c’è ancora molto da fare rispetto ai paesi del nord Europa
Se nel 2003 gli incidenti sul lavoro nelle costruzioni in Italia erano più di 110mila, venti anni dopo sono meno di 40mila, mentre i morti sono scesi da 329 a 176.
Nonostante il miglioramento, sono comunque numeri pesantissimi quelli indicati nel Rapporto Cresme/Formedil 2024: tanti passi in avanti che tracciano una strada da continuare a percorrere, dando sempre enfasi maggiore alla verifica dei cantieri e alla formazione del personale- Aspetti che sicuramente, con l’entrata in vigore del sistema della patente a crediti, dovranno essere tenuti debitamente in considerazione da imprese e lavoratori autonomi.
Sicurezza cantieri: i dati del Rapporto Cresme/Formedil 2024
Il rapporto è stato elaborato da Cresme per FORMEDIL sulla base dei dati INAIL, evidenziando come negli ultimi venti anni gli infortuni sul lavoro nei cantieri edili siano passati dai 110.529 del 2003 ai 39.305 del 2023: una contrazione di quasi il 65%. Il picco minimo si è toccato nel 2020, con 30.284, per registrare un incremento sino a 40.569 incidenti nel 2022 e poi ridiscendere leggermente nel 2023.
Anche i drammatici dati sulla mortalità sono diminuiti nel corso del tempo, anche se restano numeri che non dovrebbero esserci: 176 morti sul lavoro nel 2023 sono tantissimi, ma negli anni 2000 la media era di oltre 300.
Il settore è entrato violentemente in crisi a partire dal 2008 sino al 2017, mentre nel triennio 2022-2023 l’attività del settore delle costruzioni ha registrato tantissimi nuovi cantieri e nuovi lavoratori. Basti pensare che gli occupati iscritti alla Casse Edili tra 2020 e 2023 sono cresciuti del 41%, passando dai 467mila a 660mila tornando su livelli superiori a quelli dei primi anni 2000. A questi numeri bisogna aggiungere un altro milione di lavoratori nel settore delle costruzioni, non iscritti alle Casse Edili. Questo dimostra come anche sul piano delle regolarizzazioni ci sia molto da fare.
Incidenti mortali sul posto di lavoro nelle costruzioni dal 2005 al 2023
Guardando ai dati sulla mortalità, rispetto agli altri Paesi europei i cantieri italiani, con 6,8 morti per 100mila occupati, risultano più rischiosi della media europea (5,2 morti x 100mila occupati), e tra i paesi più rischiosi si collocano anche gran parte dei paesi mediterranei e dell’Est Europa; in Francia l’indice è vicino a quello italiano (6,6) ; in Germania è invece è sceso a meno della metà (3,1) e in Svezia si è scesi a 1,8.