Acquisto prima casa con mutuo: quanto costa il notaio?
Guida alla comprensione dei costi del notaio per il mutuo sulla prima casa e dei fattori che incidono sull’onorario del professionista
L’acquisto di una prima casa tramite mutuo è un passo importantissimo per tante famiglie. Molti sono, spesso, spaventati dai costi notarili, cioè dalle spese da sostenere dinanzi al notaio in vista dell’atto notarile di compravendita. Comprendere bene quali siano le voci di spesa che rientrano nel preventivo notaio è, in tal senso, fondamentale.
Quanto costa un notaio per l’acquisto di una prima casa con mutuo?
Se è stata maturata la decisione di acquistare casa è molto probabile che, prima della scelta finale, gli interessati provvedano a visitare diverse soluzioni, fino a quando non verrà individuato un immobile che garantisca il giusto rapporto qualità-prezzo e che si adatti bene alle esigenze di chi dovrà viverci.
Discorso simile vale per il mutuo. Immaginiamo che solo dopo aver confrontato tassi d’interesse e rate mensili proposte da varie banche i mutuatari arrivino ad una decisione. Del resto, parliamo di un finanziamento solitamente della durata non proprio breve. Di conseguenza, assicurarsi di ottenere buone condizioni e una rata che possa essere sostenibile anche nel lungo periodo è fondamentale.
Quanto affermato per l’immobile e per il mutuo dovrebbe valere anche per il notaio. Con l’abolizione dei tariffari notarili, infatti, ogni notaio ha piena libertà rispetto alla scelta del proprio onorario. Allo stesso modo, è un legittimo interesse da parte di chi deve sostenere le spese notarili, cioè la parte acquirente, scegliere un notaio economico o, comunque, il più possibile in linea con il proprio budget di spesa.
È importante chiarire un aspetto: le spese notarili sulle compravendite immobiliari non comprendono soltanto l’onorario ma anche le imposte da versare all’Erario. Lo Stato ha affidato ai notai il compito di riscuotere dai cittadini le tasse da pagare sugli acquisti di immobili ma anche sulle altre operazioni che è necessario completare alla presenza di un pubblico ufficiale.
Chiaramente, sebbene spetti al notaio effettuare il calcolo delle imposte che il cittadino dovrà versare, è del tutto naturale attendersi che tali voci di spesa non subiscano variazioni in base al notaio scelto. In parole povere, l’importo dell’imposta di registro, imposta ipotecaria e imposta catastale non cambierà, indipendentemente dal notaio a cui verrà affidata la redazione dell’atto notarile di compravendita.
Parcella notarile: a quanto ammonta?
Ne consegue che la vera discriminante, in fase di valutazione e confronto dei diversi preventivi notarili, sia rappresentata proprio dalla parcella del notaio.
In tal senso, come poc’anzi anticipato, non è possibile fornire risposte certe e definitive. Il notaio, in qualità di libero professionista, tenderà a proporre un preventivo dopo aver raccolto informazioni sull’atto a cui dovrà lavorare.
Una visione superficiale della questione potrebbe indurci a ritenere che le compravendite immobiliari siano simili o addirittura identiche tra loro. In realtà, non è esattamente così. Ogni operazione immobiliare potrebbe presentare livelli variabili di complessità.
In questo contesto, l’assenza o la presenza di un mutuo è un fattore importante di cui il notaio deve tenere conto. Infatti, lo studio notarile che si occuperà dell’atto dovrà necessariamente essere messo al corrente dall’acquirente della sua volontà di acquistare l’immobile attraverso il ricorso ad un mutuo. Del resto, all’interno dell’atto, il notaio dovrà espressamente menzionare tutti i pagamenti tramite i quali l’acquirente ha provveduto a saldare il venditore.
Non finisce qui. Prima di giungere al rogito notarile, spetta al notaio trasmettere alla banca la cosiddetta relazione notarile preliminare, un documento che, sostanzialmente, conferma che l’immobile oggetto del mutuo sia libero da gravami o pregiudizievoli e che, dunque, apre le porte alla possibilità per l’istituto di credito di iscrivere un’ipoteca di primo grado sull’immobile stesso.
Tornando all’argomento principale di questo articolo, cioè i costi del notaio per l’acquisto di una prima casa con mutuo, può essere utile specificare che l’ammontare delle imposte varia in base a diversi fattori, a partire dalla tipologia di venditore (soggetto privato, impresa che vende con o senza IVA) ma anche dalla categoria catastale dell’immobile (le categorie A/1, A/8 e A/9, poiché identificano immobili di lusso, sono escluse dalle agevolazioni).
Per quanto concerne la parcella del notaio, il pubblico ufficiale potrebbe utilizzare diversi parametri grazie ai quali definire il proprio compenso. Alcuni notai, ad esempio, calcolano l’onorario sulla base del prezzo di compravendita concordato tra venditore e acquirente. Questo vuol dire che, potenzialmente, la parcella del notaio potrebbe crescere all’aumentare del valore dell’immobile.
In generale, comunque, il notaio può valutare anche altri fattori, non direttamente collegati all’atto. Pensiamo, ad esempio, alla città in cui il notaio stesso opera. Sappiamo bene che il costo della vita non è affatto identico nelle diverse aree geografiche della penisola italiana. Chiaramente, nelle città in cui la vita ha un costo maggiore e, di conseguenza, anche il mercato immobiliare presenta quotazioni più elevate è lecito attendersi costi notarili più alti.
Occhio anche alla qualità dei servizi offerti, alla reputazione dello studio notarile e, in generale, al livello di esperienza del notaio, tutti fattori che potrebbero avere un peso non indifferente sugli onorari.