Agrivoltaico: pubblicate le graduatorie dei progetti ammessi

Ammessi 540 progetti su 643 istanze per una potenza totale pari a 1.548 MW. La comunicazione di avvio dei lavori va inviata entro 30 giorni dalla data di inizio

di Redazione tecnica - 04/12/2024

Sono state pubblicate sul sito del GSE le graduatorie relative agli impianti iscritti ai Registri e alle Aste previste dalla misura del PNRR “Sviluppo Agrivoltaico".

Sviluppo Agrivoltaico: online le graduatorie

All’interno della sezione dedicata, sono quindi disponibili:

  • le graduatorie degli impianti risultati in posizione utile (Tabella A);
  • gli elenchi degli impianti esclusi (Tabella B);
  • gli elenchi degli impianti oggetto di rinuncia (Tabella D).

Nel dettaglio, stati ammessi 540 progetti, per una potenza totale pari a 1.548 MW. Nella graduatoria è stato riportato anche l’importo del contributo in conto capitale ammesso.

Il GSE segnala inoltre che all’interno del portale “Sviluppo Agrivoltaico" è disponibile, per i Soggetti Richiedenti e titolari di progetti ammessi, la funzionalità per comunicare l'inizio dei lavori. Si tratta di un adempimento obbligatorio ai fini del monitoraggio dello stato di avanzamento delle procedure, dei lavori e del finanziamento delle iniziative secondo quanto previsto dal PNRR.

La comunicazione di avvio dei lavori deve essere inviata entro 30 giorni dalla loro data di inizio; pertanto, per tutti i progetti per i quali siano stati avviati i lavori, è necessario comunicare tale data non oltre 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria.

 

Cos'è il progetto PNRR "Sviluppo Agrivoltaico"

Come previsto dal c.d. “Decreto Agrivoltaico”,  viene incentivata la realizzazione, entro il 30 giugno 2026, di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale, che non compromettono l'utilizzo dei terreni dedicati all'agricoltura, contribuendo alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende, per una potenza complessiva pari almeno a 1,04 GW e una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno.

Alla misura sono destinati 1,7 miliardi di euro a valere su risorse PNRR, erogati tramite incentivo, composto da:

  • un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili;
  • una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.

Gli incentivi sono destinati a:

  • a) imprenditori agricoli, in forma individuale, societaria o cooperativa, compresi i consorzi e le associazioni temporanee di imprese agricole;
  • b) associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto operante nel settore agricolo.

Queste le spese ammesse a contributo:

  • a) realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati (moduli fotovoltaici, inverter strutture per il montaggio dei moduli, sistemi elettromeccanici di orientamento moduli, componentistica elettrica);
  • b) fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
  • c) attrezzature per il sistema di monitoraggio previsto dalle Linee Guida CREA-GSE, ivi inclusi l’acquisto o l’acquisizione di programmi informativi funzionali alla gestione dell’impianto;
  • d) connessione alla rete elettrica nazionale;
  • e) opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
  • f) acquisto, il trasporto e l'installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
  • g) studi di prefattibilità e le spese necessarie per attività preliminari;
  • h) progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;
  • i) direzione lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori;
  • l) collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo.

Le spese di cui alle lettere da g) a l) sono finanziabili per un importo non superiore al 10% del totale ammesso a finanziamento.

I soggetti beneficiari dovranno garantire l'entrata in esercizio degli impianti entro 18 mesi dalla data di comunicazione dell’esito della procedura e comunque non oltre il 30 giugno 2026.

Nel caso di ritardo, la tariffa incentivante sarà decurtata dello 0,5% per ogni mese di ritardo, nel limite massimo di 9 mesi e comunque non oltre il 30 giugno 2026; qualora vengano superati i 9 mesi o il termine del 30 giugno 2026, si decadrà dal beneficio.

 

 

© Riproduzione riservata