Caldaie a combustibili fossili, stop agli incentivi

La bozza di Legge di Bilancio 2025 approvata alla Camera sancisce lo stop alle detrazioni fiscali per le caldaie uniche alimentate a combustibili fossili

di Redazione tecnica - 20/12/2024

Come da prassi, si avvicinano gli ultimi mesi dell’anno e con questi arriverà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Milleproroghe (già approvato dal Consiglio dei Ministri) e della nuova Legge di Bilancio (ormai alle battute finali).

Legge di Bilancio 2025 e caldaie a combustibili fossili

Dopo il lavoro nelle Commissioni (iniziato il 4 novembre scorso) - che hanno sostituito la prima bozza composta da 144 articoli, con una nuova composta da 21 articoli (il primo con 908 commi per facilitarne la lettura) – il disegno di legge di Bilancio è già in aula alla Camera per il primo giro di approvazione, prime di passare all’altro ramo del Parlamento.

Tra le modifiche apportate dalle Commissioni rileviamo quella relativa all’art. 8 (Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici), i cui contenuti sono confluiti all’interno dell’art. 1, commi da 54 a 56.

Tra queste modifiche spicca il comma 55 che, nella versione rimaneggiata dalle Commissioni, prevede l'esclusione delle spese sostenute per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate a combustibili fossili dalle detrazioni fiscali, come l'ecobonus e il bonus ristrutturazioni edilizie. Una disposizione che si aggiunge al mutato quadro normativo che riguarda le agevolazioni fiscali 2025 per gli interventi di efficientamento energetico, ristrutturazione edilizia e riduzione del rischio sismico.

Ecobonus e Bonus ristrutturazioni edilizie: cosa cambia

Entrando nel dettaglio, il comma 55, lettere a) e b), prevedono l’inserimento e la modifica di due commi agli articoli 14 (Detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica) e 16 (Proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e per l'acquisto di mobili), del Decreto Legge n. 63/2013.

All’art. 14 viene aggiunto il seguente comma:

«3-quinquies. La detrazione di cui al presente articolo spetta anche per le spese documentate sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027, ad esclusione delle spese per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, nella misura fissa, per tutte le tipologie di interventi agevolati, pari al 36 per cento delle spese sostenute nell'anno 2025 e al 30 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027. La detrazione di cui al primo periodo spettante per gli anni 2025, 2026 e 2027 è elevata al 50 per cento delle spese, per l'anno 2025, e al 36 per cento delle spese, per gli anni 2026 e 2027, nel caso in cui le medesime spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull'unità immobiliare adibita ad abitazione principale».

All’art. 16 viene sostituito il comma 1 con il seguente:

«1. Ferme restando le ulteriori disposizioni contenute nell'articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, per le spese documentate relative agli interventi indicati nel comma 1 del citato articolo 16-bis sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027, ad esclusione delle spese per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, spetta una detrazione dall'imposta lorda pari al 36 per cento delle spese sostenute nell'anno 2025 e al 30 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare. Fermo restando il predetto limite, la detrazione di cui al primo periodo spettante per gli anni 2025, 2026 e 2027 è elevata al 50 per cento delle spese sostenute nell'anno 2025 e al 36 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027 nel caso in cui le medesime spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull'unità immobiliare adibita ad abitazione principale».

Ricordiamo che i due articoli disciplinano, rispettivamente, l’ecobonus e il bonus ristrutturazioni edilizie. Da entrambe le detrazioni vengono eliminate dalle spese ammissibili quelle sostenute per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.

Obiettivi, impatto, coerenza e criticità

La rinnovata versione dei due articoli stabilisce che, a partire dal 2025, le detrazioni fiscali non saranno più applicabili per interventi che prevedano l'installazione di caldaie alimentate unicamente a combustibili fossili. Una misura nata per allineare la normativa italiana agli obiettivi europei di transizione energetica e riduzione delle emissioni di gas serra, promuovendo sistemi di riscaldamento più sostenibili.

L’esclusione di questi sistemi dalle principali e più utilizzate detrazioni fiscali degli ultimi anni “dovrebbe” favorire l'adozione di tecnologie più efficienti e meno inquinanti, come pompe di calore, sistemi ibridi o caldaie alimentate a energia rinnovabile. Tuttavia, l'esclusione potrebbe rappresentare un ostacolo per le famiglie a basso reddito, che potrebbero trovare economicamente più impegnativa l'adozione di tecnologie alternative.

Come anticipato, la misura si inserisce in un quadro più ampio di politiche ambientali volte a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, in linea con il Green Deal europeo. Incentivare sistemi di riscaldamento non fossili, infatti, può contribuire:

  • da una parte, a migliorare la qualità dell'aria e a ridurre l'impronta ecologica degli edifici;
  • dall’altra, a incentivare lo sviluppo di soluzioni più efficienti e meno impattanti.

Come sempre, cruciale sarà il monitoraggio dell'efficacia della misura nel promuovere interventi di efficientamento senza penalizzare eccessivamente i consumatori. Il passo deciso verso un futuro energetico più sostenibile, infatti, richiederà un'attenta gestione per bilanciare gli obiettivi ambientali con le esigenze economiche dei cittadini. Eventuali misure complementari, come incentivi aggiuntivi per l'acquisto di sistemi alternativi, potrebbero migliorare l'efficacia complessiva della norma e garantirne l'accettazione sociale.

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