Bonus impianti fotovoltaici, quali usare nel 2025
Anche quest'anno per l'installazione di impianti a energia solare è possibile accedere a diverse agevolazioni fiscali. Vediamole in dettaglio
Il fotovoltaico in Italia viene scelto sempre di più, come dimostra il numero sempre crescente degli impianti e della potenza installata.
Impianti fotovoltaici: quali agevolazioni nel 2025?
Le cifre sono sicuramente destinate a salire ancora, anche tenendo conto delle indicazioni della Direttiva Green, secondo cui, per contribuire alla diminuzione delle emissioni di energia primaria, dovranno essere dotati di un impianto solare:
- entro il 31 dicembre 2026, gli edifici pubblici e quelli non residenziali con superficie coperta utile superiore a 250 mq;
- entro il 31 dicembre 2027 gli edifici pubblici, con superficie coperta utile oltre i 2.000 mq e gli edifici non residenziali con superficie coperta superiore a 500 mq e soggetti a ristrutturazione importante;
- dal 1° gennaio 2029, tutti i nuovi edifici residenziali e i nuovi parcheggi coperti.
- entro il 31 dicembre 2030 tutti gli edifici pubblici esistenti, con superficie utile superiore a 250 mq;
Si tratta di obiettivi ambiziosi che rendono più che mai necessario il ricorso ad agevolazioni fiscali per l’installazione degli impianti fotovoltaici e rendere la spesa sostenibile a tutti.
Vediamo quali sono ancora consentite nel nostro sistema, dopo i tagli degli ultimi anni.
Bonus fotovoltaico: detrazioni al 36% e al 50%
Unica detrazione “a sistema” e destinata a interventi di ristrutturazione edilizia, il c.d. “Bonus Casa” comprende, all’art. 16-bis, comma 1, lettera h), le spese sostenute per “interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all'installazione di impianti basati sull'impiego delle fonti rinnovabili di energia”, tra cui rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici.
Da quest’anno, il bonus ritorna alla sua aliquota originale del 36%, mantenendosi al 50% per interventi effettuati su unità immobiliari adibite ad abitazione principale e sostenuti dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento. La detrazione va ripartita in ogni caso in 10 rate annuali di uguale importo.
Queste le caratteristiche che è necessario rispettare:
- l’impianto, di potenza massima di 20 Kw, va installato sul tetto, sulle facciate, sui balconi delle unità abitative oppure su pertinenze, quali box o cantine;
- la detrazione spetta ai proprietari o a titolari di altro diritto reale sul bene, e dotati di capienza fiscale;
- le spese detraibili includono anche quelle sostenute per:
- interventi edilizi connessi all’installazione dell’impianto;
- certificazioni o collaudi;
- acquisto di sistemi di accumulo (batterie), anche se fatto separatamente.
Inoltre il bonus spetta anche nel caso di potenziamento o rinnovamento di un impianto già esistente.
Superbonus 65%
Arriva alla sua fase finale l’ormai più che agonizzante Superbonus, con la percentuale di detrazione del 65% per il 2025. In questo caso, la misura è riservata ai condomini, fermo restando che l’installazione degli impianti fotovoltaici rappresenta comunque un intervento “trainato” e che spetta a fronte della realizzazione dei c.d. “trainanti”, quali i lavori di riqualificazione energetica, ad esempio l’isolamento termico degli edifici e la sostituzione degli impianti di riscaldamento.
Il Superbonus per l’installazione di impianti fotovoltaici spetta ai seguenti beneficiari:
- condomìni;
- persone fisiche, per immobili formati da un minimo di 2 a un massimo di 4 unità distinte;
- Onlus, APS e OdV.
È importante però sottolineare che i lavori trainati devono essere sempre collegati ai lavori trainanti, in assenza dei quali la detrazione non spetta.
Fondo Reddito Energetico
Istituito nel 2023 con decreto del MASE 8 agosto 2023, il Fondo Reddito Energetico è destinato a famiglie con basso reddito per la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici.
Ad essere erogato è un contributo a fondo perduto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico su un edificio residenziale, accatastato nel gruppo A, tranne che per le categorie A1, A8, A9 e A10, a fronte della sussistenza di queste condizioni:
- l’ISEE del nucleo deve essere inferiore a 15mila euro, oppure 30mila nel caso di nucleo con almeno quattro figli a carico;
- l’immobile deve essere l’abitazione di residenza del nucleo familiare;
- il beneficiario deve vantare un diritto reale sull’immobile (proprietà, usufrutto, abitazione, uso, servitù) ed essere intestatario del contratto di fornitura di energia elettrica delle utenze di consumo.
Il contributo prevede una quota fissa di 2.000 Euro più una quota variabile di 1.500 Euro/kW. L’energia prodotta in eccedenza sarà ritirata dal GSE, che destinerà il ricavato delle vendite a un apposito fondo. La potenza dell’impianto deve essere compresa tra i 2 kWp e i 6 kWp.
Come per il 2024, anche nel 2025 saranno destinati 100 milioni di euro all’iniziativa, così ripartiti:
- 80 milioni di euro per le regioni del Mezzogiorno;
- 20 milioni di euro alle restanti Regioni o Province Autonome.
Le richieste vanno presentate al GSE, tramite apposita procedura telematica.
CER: Comunità Energetiche Rinnovabili
Non è un vero e proprio bonus, ma rappresenta un’opportunità per contribuire alla transizione ecologica e al contempo ottenere un importante risparmio energetico, anche nel caso di impianti già esistenti.
Ci riferiamo alla possibilità di ottenere il riconoscimento di alcuni incentivi tramite le CER, le Comunità Energetiche Rinnovabili, consistenti in:
- tariffe incentivanti sull’energia elettrica prodotta e prelevata dalla rete dai membri della CER o del gruppo di autoconsumo, della durata di 20 anni dall’entrata in esercizio dell’impianto. Come riporta il GSE, la tariffa incentivante può essere richiesta fino al trentesimo giorno successivo alla data di raggiungimento di un contingente di potenza incentivata pari a 5 GW, e comunque non oltre il 31 dicembre 2027.
- un contributo in conto capitale, a fondo perduto, a valere su risorse del PNRR fino al 40% dei costi ammissibili, e destinato a configurazioni in comuni con meno di 5.000 abitanti. La misura sarà valida fino al 30 giugno 2026, per la realizzazione di una potenza complessiva di almeno 2 GW, nel limite delle risorse finanziarie attribuite dal PNRR, di 2,2 miliardi di euro.
In questo caso le richieste:
- devono essere inviate entro e non oltre il 31 marzo 2025;
- tutti gli impianti ammessi al contributo dovranno entrare in esercizio entro 18 mesi a partire dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026.