Vincolo paesaggistico: necessario modificare la norma
Intervento del CNI in audizione al Senato: trovare un equilibrio tra tutela del territorio e semplificazione amministrativa per evitare ulteriori contenziosi
“La materia in discussione è molto importante per la nostra categoria e per il nostro Paese, sia perché è finalizzata a preservare il paesaggio, sia perché vede molti soggetti coinvolti, siano essi professionisti o tecnici in organico nelle varie pubbliche amministrazioni (comuni, regioni, Ministero) in molti casi ingegneri iscritti al nostro sistema ordinistico”.
Con questa dichiarazione è iniziato l’intervento del Consigliere del CNI Alberto Romagnoli nel corso delle audizioni informali presso l’8ª Commissione Ambiente al Senato, nell’ambito dei lavori sul ddl A.S. 1003, che propone modifiche all’articolo 142 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. n. 42/2004).
Deroghe al vincolo paesaggistico: chiarire gli ambiti di applicazione
Il comma 1 dell’art.142 del Codice indica i beni tutelati, mentre il comma 2 si sofferma su ciò che è esentato da vincolo.
La modifica proposta nel ddl in oggetto mira ad ampliare queste deroghe, nella fattispecie estendendone l’attuazione ai Comuni con meno di 10mila abitanti, relativamente alle “aree inserite negli strumenti urbanistici”, superando l’attuale limite normativo che impone il vincolo anche in assenza di un Piano Pluriennale di Attuazione (PPA).
Nel suo intervento, Romagnoli ha sottolineato l’importanza della tutela del paesaggio, evidenziando però la necessità di un approccio equilibrato, che tenga conto:
- della sostenibilità ambientale e dello sviluppo territoriale;
- della chiarezza normativa per professionisti e amministrazioni locali;
- della necessità di una visione organica della disciplina urbanistica e paesaggistica.
Secondo il CNI è necessario definire e delineare esattamente quali siano queste aree, proprio per non incorrere ad ulteriori contenziosi.” La materia, molto complessa e legata allo sviluppo del nostro Paese, necessita di una rinnovata visione ed un approccio organico al quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri manifesta fin d’ora la disponibilità a dare sempre il proprio contributo”, ha concluso.